mercoledì, febbraio 28, 2007
Basta nuove chiese del suono
"while Sunn0)))'s return to costume and performance in the most po-faced, ritualistic sense are a repudiation of the dressed-down Indie assertion of an continuity between everyday life and the stage." da http://k-punk.abstractdynamics.org/
ecco, cosi ho finalmente capito perché non riesco ad interessarmi alla musica dei sunno))). immagino sia dovuto al profondo immaginario ed alle vesti da druidi che questi vestono durante le loro performance. se parliamo di rituale dobbiamo andare anche oltre il semplice concetto di concerto.
bene, qui ho ridotto tutto ai minimi termini, ma questi aspetti non mi toccano. anzi, lo fanno in modo negativo. sicuramente la voglia di vedere un loro live c'è ma la sensazione di sottomissione ad un muro sonoro non e' certo la prima delle mie ambizioni.
concettualmente non mi interessa la sottomissione. non riesco a vederci alcun fascino. ci vedo, estremizzando se volete un aspetto fasc...
"What Metal and Dubstep (and Noise, for the matter) have in common is a philosophy, a metaphysics. At one step back, what they share is a commitment to the idea that music should come out of a philosophy. What is absolutely refused is the hegemonic Indie-endorsed ratification of commonsense, with its - usually implicit - insistence on the smallness of music, its ultimate irrelevance. Irony is repudiated. Music is not 'just music'." da http://k-punk.abstractdynamics.org/
molto spesso la musica esce da un qualcosa d'altro che il semplice far musica. c'e' sicuramente un aspetto filosofico. riesco addirittura a vedere un qualcosa di simile in band indie altamente in voga. la creazione di un immaginario da vivere assieme quasi ritualmente. banalizzando anche i klaxon fanno la stessa cosa. li e' molto evidente il fine commerciale del tutto.
ma insomma, non riesco ad essere toccato più di tanto da questi aspetti.
uno dei pregi della cosiddetta musica indie(mi ero ripromesso di non usare mai questa etichetta)(se non portato all'eccesso e quindi all'aspetto caricaturale) e' che si può andare sul palco cosi come si e' tutti i giorni. quella normalità quasi anonima, senza trucchi e senza inganno. senza bisogno di travestimento alcuno.
perche' la sostanza non sta li. perche' la musica ci cambia proprio perche' e' "just music" e non abbisogna di giustificazioni altre. vero?
lunedì, febbraio 26, 2007
This is a Secret
"this is a secret!", così c'e' scritto nel foglietto fotocopiato che accompagna un cdr datomi poco tempo fa da alcuni amici. loro si chiamano A Classic Education e sono tanto bravi. difficile parlare di gruppi italiani, perche' c'e' sempre il rischio di parlare di amici e di conoscenti. di offondere quelli di cui non si parla, e di non far il giusto gioco di quelli di cui si parla- per la proprietà transitiva: sempre la stessa gente..parlate solo degli amici. ma va bene. per me non e' un problema, e non credo lo sia neppure per gli A Classic Education. dentro ci stanno due settlefish ed un ex marla(gruppo misconosciuto che ebbe un passaggio per mano santa di john peel). tutti hanno anche mille progetti paralleli.
Ma questo e' il gruppo che aspettavo, che cercavo, che volevo sentire.
Siamo nella categoria rock indipendente fatto bene. anzi siamo ad un "fuori categoria", tanto e' buona la scrittura e la qualita' delle canzoni. rock in inglese(forse canadese) con il giusto spleen epico nella visione pop.
ma quello che dico conta poco, sentite il primo estratto, ruota di bologna: http://www.myspace.com/aclassiceducation
le altre due canzoni nel demo rimangono un prezioso segreto. ve lo dicevo fin all'inizio.
C'è qualcosa che non gira
mi sembra che ci siano un po' di problemi nella lettura di questo blog. forse sente la primavera... altre spiegazioni non riesco a trovarne.
una domanda fatta da alcuni trova qui la risposta: i GdM suoneranno nei prossimi mesi, ci sarà solo una pausa paternità in giugno. per il resto sara' una marcia longa.
non sono io il futuro papà, il resto è privacy
venerdì, febbraio 23, 2007
Post Punk (citazioni) cpt1
"Mentre scrivo, l'iraq è nel caos e una versione ancora più reazionaria di Ronald Reagan è stata rieletta. Ma forse la resistenza esplicita sembra... non tanto inutile, quanto difficile da fare in maniera convincente, considerato che la sensibilità ironica e disimpegnata degli anni novanta deve ancora mollare la presa sulla cultura popolare.
Fare in modo che la "politica nel pop" funzioni senza degenerare nella predicazione ai convertiti o nell'austera seriosità: da sempre, questo era tra gli obbiettivi primari del post punk. Oggi gran parte dei gruppi piu' cool affrontano il problema ignorandolo del tutto.
Eppure, l'aspetto del post punk che più merita di essere ripescato sembra essere la sua tensione al cambiamento. Un'impostazione espressa tanto nella convinzione che la musica dovesse guardare sempre avanti, quanto nella fiducia che la musica potesse trasformare il mondo, fosse anche solo alterando le percezioni di un singolo individuo o allargandone il senso delle possibilità." Siomon reynolds, "post punk 1978-1984", isbn edizioni
ps se avessi letto queste righe qualche settimana fa avrei risposto in maniera competente al perche' il disco dei GdM si chiama "Dividing Opinions"...questa lettura delle possibilità e del dovere della musica mi giravano in testa... mi era però difficile spiegarlo con parole precise.
Fare in modo che la "politica nel pop" funzioni senza degenerare nella predicazione ai convertiti o nell'austera seriosità: da sempre, questo era tra gli obbiettivi primari del post punk. Oggi gran parte dei gruppi piu' cool affrontano il problema ignorandolo del tutto.
Eppure, l'aspetto del post punk che più merita di essere ripescato sembra essere la sua tensione al cambiamento. Un'impostazione espressa tanto nella convinzione che la musica dovesse guardare sempre avanti, quanto nella fiducia che la musica potesse trasformare il mondo, fosse anche solo alterando le percezioni di un singolo individuo o allargandone il senso delle possibilità." Siomon reynolds, "post punk 1978-1984", isbn edizioni
ps se avessi letto queste righe qualche settimana fa avrei risposto in maniera competente al perche' il disco dei GdM si chiama "Dividing Opinions"...questa lettura delle possibilità e del dovere della musica mi giravano in testa... mi era però difficile spiegarlo con parole precise.
martedì, febbraio 20, 2007
on the calder line
si sa... si cambia ma si torna sempre a visitare e trovare conforto in luoghi famigliari. cosi si può dire anche di molti ascolti. ti ritrovi a far girare lo stesso disco senza sapere bene il perche', se non per il semplice fatto che si apprezza l'autore per la sua storia o anche solo un po' per abitudine.
capita' cosi con "we know about the need" di bracken, ovvero il progetto di chirs adams. ho avuto il piacere di ascoltare alcuni pezzi in anteprima direttamente dalle mani di chris, ed ora mi sollazzo con il cd acquistato. poteva essere meglio? si, tutto puo' sempre essere meglio ma che importanza ha se la qualità di scrittura e lo stile personale di un Mr. Hood e' sempre cosi, come dire, splendida nella sua fragilità. difficilmente troverete carenza di stile, idee od ottimo songwriting. C. Adams e' uno che fa finta di non interessarsi troppo alla forma ma invece... i dettagli non sono semplici granelli di sabbia; curato perfettamente, tutto funziona, bene. questo album esce per anticon(etichetta che a giugno vedra' anche un nostro remix annoverato in catalogo...ne siamo infinitamente orgogliosi e ringraziamo alias) ma le influenze del suono possono essere riscontrate se proprio le volete a tutti i costi con le visioni di certi clouddead, ma non a ragionar cosi si sbaglia e si procede per forzature. qui c'e' una mano con uno stile preciso. che ripeto ora con in passato: e' unica nel suo modo di esprimersi.
un disco solido ed una canzone tra le tante mi distrugge. una di quelle che ti buttano a terra. che ti fanno venire voglia di piangere. che ti riavvicinano alle emozioni pure, dove la musica per un attimo ti fa essere altro. quindi una canzone splendida. ed é questa:
Back on the Calder Line
lunedì, febbraio 19, 2007
Sold(i) Out
è stato un buon weekend. bello. intenso come burro(batterista dei giardini) che discute con un "paninaro" sul fatto che sia meglio un panino od una piadina con la salsiccia. non sono cose da poco se e' da un giorno che siete in giro e vi concedete una passeggiata rilassante dopo aver preso possesso della camera d'albergo. si parlava delle vendite e del fatto che la prima stampa e' andata, la seconda andra' entro breve...e che dalla terza ristampa saluteremo la confezione cartonata per passare al jewel box( quandi se amate le belle confezioni fatevi sotto ora!!! subito!!!!), della poca lungimiranza delle major italiane...e della follia di alcuni locali-vi faccio una domanda: secondo voi se in un locale ci son dentro 500 persone e' logico mandarle fuori per far posto al (probabile pubblico) di una serata reggae? dal punto di vista commerciale no... tenete dentro le persone magari vi bevono quelle 25 birrette a testa...forse ci fate dei quattrini.
questo per scusarci-ma davvero non avevamo minimo potere- del fatto che appunto....500 persone sono state mandate fuori anche con l'ausilio di fischietti dal locale che ha ospitato il nostro concerto venerdi sera in quel di milano.
la due giorni concertistica appena passata ha visto una buonissima accoglienza di pubblico. chi si e' recato ad un nostro concerto avra' forse notato due figuri aggirarsi sul palco con una telecamera: silke e johannes sono al lavoro con l'obbiettivo di compilare un dvd riguardante i giardini di miro. sara' una lavorazione lunga, senza una direzione precisa. ne abbiamo parlato anche a tavola, mangiando i tortelli di mia nonna(no ho detto che eran comperi..ma shhh). io ho fatto le mie proposte, dato alcuni suggerimenti...faranno di testa loro e sara' sicuramente un successo!
detto questo sono molto contento di esser entrato in possesso di skank bloc bologna prima stampa in vinile degli scritti politti. e non vedo l'ora di ascoltare il nuovo ep dei deerhunter...che sono la droga!
quqlcuno di voi vende una contax t3 o conosce posti dove ne vendono a prezzi ragionevoli???
l'autore della prima foto puo' accreditarsi...cmq, grazie
giovedì, febbraio 15, 2007
ieri nel giro di cinque minuti ho cambiato opinione trecento volte, parlo del disco di panda bear "person pitch". difficile non rimanere impressionati dall'atmosfera da ultra' dei beach boys. tutto e' beach boys, il lavoro sulle voci ma pure la freakdelica psicadelia che ne riempie ogni spazio. sara' un disco apprezzatissimo. il clone futuribile glitchioso lofi wierd dei beach boys...persi in un mare altamente lisergico.
negli ultimi tredici minuti ho ricambiato idea sul disco 500 volte. andare a sera ricambiara' ancora. ma credo che mi attestero' su un definitivo, mi piace anche se dopo averlo ascoltato necessito di almeno due ore di minor treath et/o unsane
mercoledì, febbraio 14, 2007
...a diventar grandi...
martedì, febbraio 13, 2007
Post punk
c'e' un fantastico libro che si chiama post punk 1978-1984 da non molto uscito per i tipi di isbn edizioni. l'autore e'il pluricitato, su queste pagine(ma anche nel resto del globo), simon reynolds. questo libro fa il paio con il sogno inglese di savage.
sono due letture fondamentali per capire alcuni perche' ed alcuni come di certi movimenti musicali importantissimi per la musica di ieri/oggi/domani: parliamo del punk e del post punk, qui riletti criticamente in modo impeccabile non solo come fenomeni musicali ma soprattutto come complessi momenti/movimenti culturali.
il testo di savage e' un classico per conoscere il punk, mentre reynolds e' esaltante nel suo raccontare la new wave come grande fenomeno di innovazione musicale. splendido il suo trattare le prime esperienze degli scritti politti, dove ovviamente si arriva anche a parlare di gramsci(anche nel caso dei gang of four spunta il nome del grande marxista italiano).
due ottimi libri di musica: occhio che vi ritroverete la carta di credito in rosso dopo averli letti... oltreche' una pila immensa di dischi da ascoltare.
venerdì, febbraio 09, 2007
100's
eh beh...arriva prima o poi...dopo lunga perseveranza il gusto...profondo e profumato... di battere j.ax
andate a vedere la classifica ufficiale della fimi..sulla vendita di dischi
per la prima volta in carriera nostra siamo entrati nei primi cento, esattamente al 65esimo posto.
non e' che mi importi molto.
ma conntinuate a parlare bene e male di noi...parlate di noi...ripeto bene e male... per che se ne parli...
magari andiamo anche oltre il 65 posto.
non che mi importi molto.... ma gia' che ci siamo facciamo che mi importa
giovedì, febbraio 08, 2007
daje nartro colpo
vorrei tornare sulla questione klaxons. ripetersi non giova, ma sicuramente ripetere l'ascolto di un disco e' pratica fondamentale per poterne parlare meglio. nel caso di myth of near future si deve assolutamente affrontare un lavoro di ascolto molto difficile, se siete dei prevenuti come me si intende. cercare di tenere tutta la cornice creata dal gruppo, e poi di seguito dai giornali e dai fan con l'hype che cresce vorticosamente non e' cosa semplice. sbarazzarsi anche di tutte le teorie e critiche attorno ad un semplice disco non e' cosa facile.
ecco una volta completato questo processo di astrazione temporale e materiale una volta vi troverete di fronte ad un album carino, gradevole nella maggior parte del suo scorrere, con solo alcuni passi falsi(e parlo innanzitutto dei vecchi singoli: ma come cazzo si fa a trovare esaltante atlantis to interzone). quando le chitarre e le ritmiche sono piu' rilassate trattenute dai painoforti, le voci aperte, ed i pezzi che si fanno leggeri leggeri si hanno i migliori risultati. un disco gradevole, neppure cosi da ragazzini(tanto che l'anagrafe dei tipi parla chiaro).
pero'...ehehe ecco....forse preferisco ascoltare il disco nel suo contesto. ovvero quello dell'hype. tutto ha piu' senso, e si puo' apprezzare o meno. ma è l'ennesimo disco inglese che segna un pediodo e per quello sara' ricordato al di la dei meriti musicali. peccato che forse qualcuno di noi non riuscirà a soffrire i klaxons piu' per colpa dei supporters e dei fan che per altro. del resto anche i doors ci fanno schifo per lo stesso motivo.e ne canticchiamo schifati le melodie con schifato piacere. che schifo mi fa avere un loro disco nascosto tra i dischi nascoti.
martedì, febbraio 06, 2007
si/forse/vattelappesca
un applauso al quotidiano francese liberation! «Nous récusons des baisses de la fiscalité dont la contre-partie serait l'insuffisance des moyens donnés à la protection sociale des plus pauvres, à l'éducation, à la recherche, à la santé, au logement ou encore à l'environnement»("Noi siamo d'accordo con le tasse e rifiutiamo delle diminuzioni della pressione fiscale la cui contropartita - si legge nella petizione - sarebbe l'insufficienza dei mezzi dati alla protezione sociale dei più poveri, all'educazione, alla ricerca, alla salute, alla casa o all'ambiente") questa è una cosa coraggiosa e seria...davvero cool...finalmente qualcuno che non ha paura di fare politica come la si faceva un tempo. cioe' con serietà e sobrietà. un'idea cosi vecchia(e cmq intelligente) da sembrare nuova! tutto il resto sono chiecchere e poco coraggio, balle e sinistri che si moderano(o destri).
un grande mah invece per gli explision in the sky. guardate, oggi mi sembra troppo facile sparare addoso ad un gruppo del genere. sono sempre stati una live band fenomenale(cosi' si dice) un gruppo da colonna sonora, ma autori di dischi mediocri con uno stile ben preciso ma non incredibile. un gruppo onesto, molto riconoscibile nei suoni, non un gruppo fotocopia come in molti vorrebbero far credere ingiustamente. il problema con gli explosion in the sky e' che si ripetono nelle strutture compositive e non cambiano mai di una virgola. mai un mezzo passo avanti, mai un guizzo che sia uno di diversita'. e' un loro grande limite. ma, oggi, non sparate ad altezza uomo se fino a ieri li avete esaltati: forse lo si poteva intuire gia' ai tempi?
qui un buon remix di fourtet ad un loro pezzo nuovo:
http://download.yousendit.com/29DA9514010B3CDEeits-fourtet rmx
ad isabella santacroce: ma vaffanculo!
leggete questo articolo
ma e' possibile ancora stare a leggere che la svastica al braccio la si mette come gesto di trasgressione artistica come se fosse una gran trovata... dopo il punk...dopo cristo e la modonna... ma su!
"La svastica? Soltanto un fatto estetico"
"Mai fatto. La svastica aveva a che fare con lo smoking. C'entra con l'estetica, non con la politica che non mi interessa di cui non capisco niente"
per mangiare e tirare a campare che bisogna fare eh? magari un bel libro, oppure andare a lavorare??
santacroce, ma vaffanculo
lunedì, febbraio 05, 2007
beep.... beeep
tutti oggi parlano dei the klaxons,e' da sei mesi che in rete si chiacchera di loro, nelle ultime settimane sono scesi in campo anche i pesi massimi, quindi tocca anche a me(non sto ridendo)
grande mestire nel vendersi. soprattutto l'immagine/immaginario. fantastica.
di conseguenza mi vien da dire che il klaxons(e' solo uno che ha messo su la baracca con i fiocchi, gli altri sono degnissimi comprimari...sembra esser cosi palese) mi colpisce più per la teoria e l'approccio mediatico messo in campo che altro. e' impossibile non aver sentito parlare di loro negli ultimi mesi se frequentate assiduamente i luoghi della musica scritta. in parte rappresentano davvero la via inglese al "fare"(inteso come costruire) musica: buttarci dentro un pacco di altre cose, fino a far diventare la mera materia musicale come un concetto secondario o comunque "uno tra i tanti che riguardano un gruppo musicale" e non cosi importante.
bella "golden skans", ma che c'e' di new e di rave in quel pezzo? ora si dice l'uso r&b delle voci come pero' lo puo' fare solo un gruppo bianco...sissi l'uso delle voci mutuato dall'r&b.... due mesi fa era tutto un nu rave...addirittura all'inizio si diceva neu! rave. fantastico. i riferimenti letterari dei testi e nei titoli ora sono i veri punti di forza...ballard, k. dick... wow... gli inglesi ci venderanno sempre tutto, perche' sanno come si fa e sanno che tutti ancora li idolatriamo... dai beatles nulla e' cambiato.
siamo ancora tutti sudditi della regina. facevan bene quelli a cantare god save the queen...perche' in realta' quello facevano: non c'era nulla di rivoluzionario. ed oggi e' uguale. marketing e produttori...dal basso all'alto seguendo sempre la stessa strada-e di mezzo c'e' sempre qualcuno di"illuminato"(leggasi: con una marcia in più, e grande cultura), che sia esterno o nel gruppo non conta.
cos'è, credete che solo i klaxons abbiano letto post punk di simon reynolds?
ps ah...il disco si fa ascoltare. e' talemente furbo che si fa scoltare. peccato che i pezzi piu' brutti...e questi sono davvero brutti siano quelli che li hanno portati inizialmente alla ribalta...ovvero atlantis to interzone...
pps se volete leggere altri pareridecisamente piu' competenti rivolgetevi a musicaperdrogarsi oppure blissblog di reynolds o il blog di philip sherburne...
domenica, febbraio 04, 2007
Back in the Van
in molti sostengono che "back in the van" sia una lettura fondamentale per gli amanti della storia dell'hardcore/punk, e non solo per loro ma per tutti gli appasionati di racconti su una parte del mondo della musica.
riprende il tour dei giardini in modo intenso ed esteso. ci si dice che andremo verso sud a cercare la primavera negata dalle nebbie che hanna attenagliato il nord da est a ovest giovedi e venerdi scorso.
un lungo weekend di musica e spostamenti. risate e passioni. tutte cose già vissute e che rivivremo per i prossimi mesi.
a quanto sembra il nostro nuovo album al momento sembra ricevere sia il consenso della critica che quello di chi frequenta le rivendite di dischi. ci sono dati molto piu' incoraggianti di quanto potesimo aspettarci, che parlano di una seria marginalità. se fossimo una forza di governo potremmo contare su almeno un ministro ed un paio di sottosegretari(ovviamente chiedere gli esteri, come sottosegretario con delega all'europa).
si parte per torino e bobby corn non viene. la salute o forse la paura per le sorti della sua irsuta barba. beh, bobby si perde un nostro concerto deludente. le gambe non girano come quando bugno proprio non voleva saperne. metteva quei rapportoni duri da matti, su per le salite che alimentano l'epica giornalistica del ciclismo...ma soprattutto quello delle gambe dei cicilisti. come bestie mandate a fare dei tecento km, e non si e' mai sentito di tafferugli alle corse in bicicletta. lascteli drogare, al massimo ci rimettono loro. ne sono consapevoli...perche' imbrigliarli. siamo nel 2007 ancora qualcuno crede nei lieto fine o nella fatina buona?
il giorno dopo ci si sposta in veneto. terra accogliente per i giardini. non solo perche' e' la patria dell'idolo patavino francesco donadello. ma perche' puntualmente visitiamo il veneto con concerti ben frequetati. al new age arriviamo in due gruppi separati. chi in treno chi in furgone. per motivi logistici non per snobberia o sindrome di chieftans. il new age, roncade ed il veneto in larga parte sono sepolti nella nebbia piu' oscurante che io abbia mai visto. vengo da una terra generosa di foschie e notti umide..ma mai come questa di venrdi 2 febbraio. una cosa da non credere. e non ci crede nessuno che al concerto ci saranno moltissime, ma davvero tante persone.... di quelle che se per ogni dita di una mano vuoi dire cento invece che uno...beh ecco una mano dovrebbe quasi avere mezzo dito in piu'. se non ci fosse stata la nebbia? i se non esistono, ci sono solo i dati di fatto: un bambino in prima fila abbracciato in maniera protettiva dal fratello.
caro bambino credo che tu abbia visto un grande concerto dei giardini. le gambe giravano assai. tu forse non sai chi e' gianni bugno. o forse lo conosci perche' oggi e' volantoria e guida gli elicotteri del prontosoccorso. pero, una volta era un grandissimo ciclista. le gambe non gli giravano sempre. aveva spesso gli occhi lucidi, lo sguardo vagamente triste ed uno stile inconfondibile. ecco, il concerto del new ageè stato un po' come quel primo campionato del mondo vinto. una cosa intensa tutta di cuoree gambe che girano e girano e girano e girano.... quasi che ti dimentichi di essere nel veneto delle ronde leghiste contro la grande "paura"...una paura dello straniero che lavora spesso nella fabbricchetta...e che a volte delinque. e non basta un muro per educarne cento. la storia lo insegna. un muro è solo uno stupido muro. stupido e basta. bisogna andare ad intaccare le cause dei mali e non circoscriverli e basta. si deve dare sollievo a tutte le persone. si deve liberare tutte le persone dalla loro condizione di sofferenza o difficulta. li si deve liberare dalla "paura" ma li si deve liberare dal delinquere.ma il veneto e' una terra grande, molto grande. molto bella. sarebbe da stupidi sottovalutare e pensare il nordest come ad una terra di bifolchi come spesso usano fare alcuni amici e compagni. il veneto e' una faccia dell'italia. tra le tante italie nche conosciamo ha un posto importante.
sabato mattina 3 febbraio c'e' una nebbia cane che avvolge i iceli e le terre della piatta padana. ed a venezia la nebbia sembra non voler decollare. anche il nostro aereo e' intimorito. e ci fa passare almeno tre orette in apprensione. riusciremo ad arrivare a roma in tempo per il concerto? in edicola io e burro ci fermiamo davanti ad una rivista ci sono un po' di persone che conosciamo in copertina... siamo rapiti poi dal titolo de il manifesto: "cicciobellico", alla faccia di pane e cicoria. un giornale che fa titoli cosi dovrebbe vivere per sempre. perche' e' un innno alla fantasia.e checche' ne pensiate voi...i comunisti non sono persone grigie, cupe e noisose...hanno anche il dono dell'ironia a volte intelligente a volte sinpatica a volte solo ironia. ma grazie a darwin i comunisti ed i comunismi esistono ancora. cambieranno come quelle farfalle del nord inghilterra di cui si leggeva nei testi delle medie... ma li troverete in giro ancora per un quei comunisti. quattro giardini di miro riescono finalmente a volare a roma. si arriva al soudcheck un po' stremati, si fa tutto e si ringraziano e generosi che hanno scelto la via del furgone per arrivare a roma. per una volta alcuni di noi sono rockstar e devono solo fare il check tutto e' posizionato e montanto. si esce per andare a mangiare e la fila delle persone che gia' alle 9 ed un pochettino sono li davanti ad aspettare mette un ansia che chiude lo stomaco. il ristorante dimostrera' che anche noi siamo degli imbecilli consumisti che ordinano piatti che mai mangieranno. spero solo che l'arte ci abbuoni questo peccato(oh in altre condizioni li avrei mangiati quei bucatini....lo giuro...nonna lo giuro!). tutto questo sta alla voce: dopo dieci anni ci agitiamo ancora da bestia per un concerto.
c'e' chi dice che i giardini detengono il record di paganti al circolo degli artisti e noi vogliamo credergli...soprattutto se le voci vengono dell'uficio dei gestori.
stasera non battiamo quel record solo perche' si e' deciso di diminuire la capienza e rendere piu' vivibile l'atmosfera del concerto8chi paga ha il diritto di vedere ed ascoltare lo spettacolo). e' cmq un sold out. rimarranno fuori, si dice 200 persone e passa...
cari amici di roma, ci siamo divertiti e per l'agitazione un mezza cilecca l'abbiamo anche fatta. ma proprio mezza. perche' il concerto e' stato come una di quelle grandi classiche che gianni bugno cvinceva a fine carriera. aveva capito che i rapportoni spaccavano le sue gambe. quindi un rapporto piu' leggero e finalmente anche un mezzo sorriso l'avevano portato a vincere nuovamente. di nuovo un campione con classe a fine carriera.
ma qui gianni c'e' una differenza tra di noi. la gambe non girano sempre come si vorrebbe... ma al momento non siamo a fine carriera. io non penso agli elicotteri ed il mio posto da volontario lo ho pure lasciato.
non faccio piu' la maschera alla multisala novecento. faccio i giardini di miro con altri quattro(piu' un fonico) (piu' un autista/banchettaio de luxe)
pero' gianni ho ancora la tua borraccia.
np Rhys Chatham - A Crimson Grail un'orchestra di quattrocentro chitarre registrata live al Sacre Caeur
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