giovedì, febbraio 08, 2007

daje nartro colpo


vorrei tornare sulla questione klaxons. ripetersi non giova, ma sicuramente ripetere l'ascolto di un disco e' pratica fondamentale per poterne parlare meglio. nel caso di myth of near future si deve assolutamente affrontare un lavoro di ascolto molto difficile, se siete dei prevenuti come me si intende. cercare di tenere tutta la cornice creata dal gruppo, e poi di seguito dai giornali e dai fan con l'hype che cresce vorticosamente non e' cosa semplice. sbarazzarsi anche di tutte le teorie e critiche attorno ad un semplice disco non e' cosa facile.
ecco una volta completato questo processo di astrazione temporale e materiale una volta vi troverete di fronte ad un album carino, gradevole nella maggior parte del suo scorrere, con solo alcuni passi falsi(e parlo innanzitutto dei vecchi singoli: ma come cazzo si fa a trovare esaltante atlantis to interzone). quando le chitarre e le ritmiche sono piu' rilassate trattenute dai painoforti, le voci aperte, ed i pezzi che si fanno leggeri leggeri si hanno i migliori risultati. un disco gradevole, neppure cosi da ragazzini(tanto che l'anagrafe dei tipi parla chiaro).

pero'...ehehe ecco....forse preferisco ascoltare il disco nel suo contesto. ovvero quello dell'hype. tutto ha piu' senso, e si puo' apprezzare o meno. ma è l'ennesimo disco inglese che segna un pediodo e per quello sara' ricordato al di la dei meriti musicali. peccato che forse qualcuno di noi non riuscirà a soffrire i klaxons piu' per colpa dei supporters e dei fan che per altro. del resto anche i doors ci fanno schifo per lo stesso motivo.e ne canticchiamo schifati le melodie con schifato piacere. che schifo mi fa avere un loro disco nascosto tra i dischi nascoti.

Commenti:
tutto giusto. la domande è: anche in Italia riusciremo a creare degli spartiacque del genere? dico dischi capaci di segnare un prima/dopo con la musica certo, ma non solo. non è mai stata soltanto una questione di note. così su due piedi mi vengono in mente solo hai paura del buio degli after e microchip emozionale dei subsonica. anche days before the day degli yuppie ma nel senso di disco della svolta-che-non-c'è-stata. Purtroppo.
 
a dire vero non credo che i due esempi che hai fatto siano pertinenti...anzi i tre esempi.
li si trattatava di carriere di carriere avviate da tempo che dovevano svoltare o no...e la cosa riguardava piu' per loro che per la scena.
mi spiego meglio, l'affermazione di hai paura nel buio ha creato un movimento nuovo di band: io non credo. minimamente. credo abbia piuttosto cambiato la carriera del gruppo che ha svoltato e si e' permessa di fare i tora tora organizzandoli-io al tempo non avevo capito la cosa e le sue potenzialita', e forse qualcuno ricorda polemiche non proprio simpatiche anche tra il sottoscritto ed agnelli. cose passate e strapassate, non avevo capito io.
io subsonica han si fatto un microbotto di quel tipo ma anche loro hanno bruciato un po' lentamente.

andre, qui parliamo di tipi i klaxons che hanno fatto un singolo ed erano gia' mitici e' con un seguito giovanile da far spavento con dei singoli. attorno a quello si e' creato un movimento intero. una esplosione di band serate ect. han coniato un nuovo termine. robe da matti se ci pensi per una band che aveva fatto due singoli.

poi giustamente tu mi parli di dischi, ma io credo che sia sempre di band che si deve parlare(ed in parte e' quello che dici tu).
e' coem tra congflitto di generazioni. una soppianta l'altra e basta. i vecchi a casa od in secondo piano.
da noi ti diro e' successo. a mio parere e' successo.
se tui dico il primo dei marlene kuntz?
poi sono passati gli anni... ma tanta gente della mia generazione e' stata folgorata da loro come attitudine priuma ancora che gruppo...poi si, non sono stati loro capaci di creare una scena...perche' l'attitudine e' un altra...

gli yuppie non hanno fatto il botto che tutti espettavano...ma anche loro erano figli di due album alle spalle...al massimo poteva cambiare la zuppa per loro... non per la nascita di una nuova scena...erano e sono parte di una scena con il fiato corto...io ci sono in mezzo...tanto per capirci.
gli amari hanno lavorato piu' su quella strada...del non solo musica...o contaminare due mondi/piu' mondi...la label...vediamo se riusciranno ora con il supporto davvero "pesante"

insomma in inghilterra IL GRUPPO nuovo e' una sorta di big beng.... tutto quello uscito un minuto prima e' di colpo gia' vecchio, tutto quello che esce un minuto dopo suona influenzato. passo un quarto d'ora ed e' già un altro a salire sul carro. ma ci pensi...i maximo park sembrano gia' vecchi di quarantanni, i bloc party sembrano quasi dei veterani.

no, non saremo mai come l'inghilterra. peccato o per fortuna.
 
No meno male che non siamo come l'inghilterra...dai, io li ho vagliati questi klaxons (ok un solo ascolto) e mi sembra la solita (non del tutto magari) robetta...

e poi i doors ci piacciono eccome, ecchissenefrega delle ragazzine...eh!
 
tutto giusto. la mia era una prospettiva più personale: i dischi che han segnato un adolescenza. non saremo mai come l'inghilterra, ce lo dice la nostra cultura. provo però un brivido sadico pensando alla spinta di omologazione dei mercati a livello mondiale. volenti o nolenti un po' dovremo finire per assomigliarli.
 
Questo tipo di discorso l'ho affrontato spesso; sono d'accordo con Jukka per quanto riguarda i Marlene Kuntz.
Personalmente (ma credo non sia solo il gusto a dettare questo mio parere) ritengo che a segnare un prima ed un dopo in Italia ci sia soprattutto (e ovviamente non solo) un disco che viene da più lontano, dal 1985 per essere precisi, "Desaparecido".
Vi riporto ciò che Federico Guglielmi scrisse all'interno dell' album: "Molti sono da tempo abituati a reputare la musica italiana come un fenomeno derivato, come un'imitazione sterile ed improduttiva di schemi sonori nati e sviluppatisi all'estero. I Litfiba sono qui per dimostrare come anche in Italia esistano realtà moderne, in grado di sposare l'innato gusto mediterraneo per la melodia, con la potenza espressiva di certo rock elegante e raffinato. Cosmopoliti ed affascinanti i Litfiba affermano prepotentemente la propria unicità, spazzando via ingiusti pregiudizi; se un giorno prenderà piede una "nuova musica italiana per il mondo", questo album dovrà inevitabilmente esserne considerato l'imprescindibile punto d'avvio".

P.S.
Ovviamente tutti conosciamo la direzione presa dopo dai Litfiba, ma quel disco comunque resta un punto di svolta importante.
 
nn capisco cosa intendi per scena, riferendoti ai MK...attitudine, a mio avviso ne hanno avuta e ne hanno da vendere. sono partiti certo con il botto, e hanno saputo mantenere alto il tiro per almeno altri tre quattro album. poi si capisce, gli artisti nn possono mica essere sempre incazzati con il mondo, e i dischi perdono - quella - ispirazione. ecco, tornando alla scena, io immagino la loro scena composta dai pari livello afterhours e verdena e perturbazione...
 
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