lunedì, gennaio 30, 2006

The Song of the Cricket


il weekend se ne va, rimane solo il ricordo di lontane connessioni wireless che non possiamo piu' vivere perche' ora siamo tornati nel nido. protetti dalle nostre coperte, dalla porta della nostra camera piena di adesivi, dai poster che ci proteggono dall caduta del muro(questo non cadrà), rpotetti dalla montagna di dischi e libri che abbiamo raccolto negli anni, protetti dal cane che fuori sotto l'acqua continua a carcare la sua luce perfetta. perche' lui si, sta cercando la luce perfetta. ogni sera , al tramonto, prova a prenderla a suon di zampate. la davanti al cancello, come un cane da caccia(quale caccia?) cerca di prendere la sua preda...la luce perfetta che le macchine riflettono sul selaciato attraverso uno spassoso gioco di rifrazioni del cancello... la luce perfetta... che nessuna lanterna potra mai trasmettere. ecco...la lanterna..."lantern"...che e' pure una bella canzone. e' l'unico pezzo con voce dei clogs, ah dimenticavo di segnalare che il nuovo album si chiama per l'appunto lantern. per chi non lo sapesse i clogs sono un collettivo abbastanza "aperto", che tra l'australia e l'america, improvvisano sentimenti con violino chitarra clarini bassi poche percussioni..ed una chitarra elettrica di sovente suonanta da uno dei "The Nationals"...che sembrano piacere a tanti. i clogs sono il gruppo perfetto che sta tra new age e post rock...ovvero una roba che anche il vostro professore di filosofia che legge micromega ed e' macrobiotico ascolta volentieri. c'e' di peggio al mondo e ci sono anche cose piu' eccitanti come un vinile dei clash che suona ad un volume infernale. ma dovreste sapere che chi si accontenta gode...e' banale sapersi accontentare?..si avete ragione e' banale... come lantern dei clogs e' un bell'album...provate...non si sa mai...
e' cmq sia...dopo la piu' grande nevicata dall'85(forse a milano) qui non si vede piu' nulla di bianco in giro. nulla. e pensare che venerdi quando me ne sono andato il paesaggio era ancora splendidamente finnico. il grande nord, pochi giorni anche per noi che siamo il nord del sud.

comunque l'assenza e' giustificata. seconda sessione di registrazione dei giardini. solo lavoro di finitura e sgrossatura di alcuni pezzi precedentemente lavorati..nel caso...live uno detto anche claire...detto anche "strappamutande"-che e' un pezzo un pò pop, abbastanza ma ora ha del bel noise casuale all'inizio...e' praticamente finita...cosi come "spectral woman"-che e' un pezzo abbastanza electro, con un bel basso che "corre" una chitarra che da ritmo ed una bella interpretazione vocale del prode nuccini...cosi come "othello", la ballad in 4/4 che non sara' piu' sull'album ma andra' a chiudere n.a.t.o 2 in uscita a maggio......capito??!?!?!??!
a maggio esce il nostro prossimo singolo...n.a.t.o.2 ovvio che deve essere preso.
prossimo weekend ancora al lavoro.
questo turno prevede un grazie a burro e coinquilini vari per l'ospitalità e i piaceri di una connessione wireless, burro per i risotti al radicchio sapientemente cucinati..alla borsa "leather" della tammu.
hey guys, who is pandi??? who is pandi?

ps "Who is Pandi?", a dvd about Giardini di Miro...coming soon(or later) on "Punk not... Diet!"Collective...

sabato, gennaio 28, 2006

Chi c'è la fuori?

la neve ha passato la mano. oggi tocca alla nebbia farla da padrone.son scambi equi e solidali. la nebbia ha in se tutte le scomodità della neve unità ad una un'intipatia tutta sua. meglio cosi. non cadremo in distrazioni inutili. gdm a bologna per una tre/quattro gg in studio. provvederemo nel terminare il materiale per il prossimo 12", in uscita a maggio, e a definire meglio quanto già fatto nelle precedenti sessioni.
oggi devo combattere con la connessione wireless della casa che mi ospita. ha un raro potere di manipolazione delle menti, e mi vuole tenere qui nel letto, non vuole che mi alzi ed abbandoni il computer, pretende che la mia giornata non sia dedicata alla musica ma al computer portatile... sento che sta cantando..giro giro tondo...ca..s...ca.......il....m.....o....n........d.................o

giovedì, gennaio 26, 2006

questa è avanguardia!

il sempre ottimo "Pubblico di Merda" oggi riflette anche sul risultato elettorale in Palestina. lo fa in modo molto semplice, riportando il link di un collaboratore de "il foglio", tale C.Rocca. leggendo gli interventi è facile capire quanto non ci azzecchino una mazza in... direi quasi nulla... i signori teo-con... Delio aka "Pubblico di merda" (miglior blog/er immigrato)riporta tra applausi sarcastici un'arguta tesi di c.rocca: "
del resto si sa, sono due anni che in tutto il mondo i partiti bushiti trionfano." l'analisi dei bushisti mondiali e' che in base ad alcuni risultati elettorali ottenuti in occidente, è chiaro come il popolo della terra (probabilmente considerano come terra solo l'occidente) approvi e spinga le dottrine teo-con, in particolar modo quelle legate all'espostazione della democrazia. se facciamo un'analisi un po' meno parziale, che quindi ammette anche alcuni successi elettorali della destra in una parte del mondo, dobbiamo anche notare che nell'altra parte del mondo, quella bruta e non occidentale le cose non vanno poi cosi. ad esempio, e' decisamente palese che in sud america-esiste, non e' invenzione di garcia marquez, c'e' gente con due braccia una testa e due gambe su quelle terre emerse- ci sia aria nuova, che forse non piace a kissinger-vedere tanto lavoro rovinato con il voto popolare-, e che anche in seno all'europa ci sono state reazioni non proprio favorevoli ad amici conservatori di goerge w.: mi sbaglio se dico che in spagna, l'Uomo di bush nel vecchio continente e' stato mandato a casa proprio su quel tema che oggi dovrebbe essere la bandiera della rivincita dei falchi? però ovviamente e' un caso piu' unico che raro, mi si obbiettera' anche che sono ovvio quanto qualunquista... e che " In Germania ha vinto la Merkel e la sinistra "pacifista" ha perso."-sempre parole di c.rocca-: tanto che se facciamo una somma dei voti a sinistra la merkel torna a fare quello che faceva prima, ma di fronte alla divisione a sinistra la merkel e' cancelliere. rimane cmq il fatto che la germania tutt'ora non ha militi in iraq o prevede di mandarli...quindi imputare una vittoria della merkel in base a proposte di politica estera filoamericane lascia quantomeno stupiti, di fronte ad un non cambiamento della linea precedente(in campagna elettorale non si promuoveva un'andata in guerra). ricordo anche che la merkel, data come favorita ai blocchi di partenza, pronta a sbaragliare la sinistra moderata dell'spd, oggi si ritrova a dover coabitare in un governo di coalizione proprio con chi "doveva" battere, che di fatto le ha imposto un cambio pure sulle politiche economiche ultraliberiste(sono rimaste solo quelle liberiste ed un splendida tassa sui ricchi...fosse solo per il nome). son vittorie strane queste da sbandierare come trionfi filo bushisti.
analizzare i risultati elettorali nel mondo presuppone un po' piu' di serieta' e di non palese soggettività...dato che poi ci sono dei dati concreti e la realta' a dimostrare che si raccontano frottole. forse in occidente, sempre piu' impaurito e provato, condizionato soggiogato al ruolo del popolo intimorito che deve salvarsi attaccando, le teorie neo-com danno i loro frutti...ma anche qui, credo che la situazione andrebbe analizzata anche dal punto di vista economico. e' cosa secondaria? da quello che leggo io, il voto canadese(ma anche quello tedesco prima e molte delle situazioni ad est) ad esempio e' piu' legato alla politica economica proposta dalla destra e prima ancora legata ad'insoddisfazione ai risultati ottenuti dai governi in carica sul piano economico. il successo elettorale di molte destre passa da li, a me spiace ammetterlo, ma non mistifichiamo i fatti per rafforzare le nostre idee.
se torniamo alla questione medio orientale e alla dichiarazione di c. rocca, riportata da Delio," del resto si sa, sono due anni che in tutto il mondo i partiti bushiti trionfano": dobbiamo dire che e' bello e rincuora sapere che si aveva ragione nel condannare la "guerra preventiva". oggi, grazie a questo splendido capolavoro di geopolitica, si assesta il definitvo colpo ai movimenti "laici" storici del medio oriente(i colpi precedenti li avevano dati sempre i soliti americani sostenendo lo sha in iran, armando i taliban contro i sovietici, finanziando saddam hussein- autore della scomparsa mediante assassinio del piu' grande partito comunista mediorientale). di fatto l'avanzata dei "teo-con islamisti"(e qui forse bisognerebbe riflettere un po'...) in medio oriente sembra inarrestabile. in palestina, un tempo cuore laico ed anche socialista, multireligioso(i palestinesi oggi sono a larga maggioranza islamica, ma i cattolici erano una presenza fortissima e naturale nella societa' palestinese) del medio oriente abbiamo una netta affermazione di hamas, movimento religioso integralista da sempre antagonista, non solo ad israele ma anche alle politiche dell'olp e di yasser arafat: qualcuno riparlerà di un grande leader come arafat in modo consono, per questo riprendendone anche i lati negativi, perche' arafat fu il garante della laicità e della "autonomia di pensiero" del popolo palestinese. rivalutiamo solo craxi? arafat nulla?
oggi poi si corregge si dice: "Votare e basta ovviamente non produce società democratiche modello. Anzi rischia di far nascere democrazie illiberali. Però da qualche parte bisogna cominciare per riscattare le società oppresse."(sempre c.rocca)...verissimo, pensiero nobilissimo.... si dovrebbe sempre valutare le condizioni in cui si arriva al voto, ovvero in che condizioni sociali ed umane un popolo viene portato al voto... sotto i cannoni dopo una guerra tremenda come in iraq?( dove si riprendono i contatti con i vecchi apparati del bath per evitare l'inevitabile...anzi quello che succede tutti i giorni da anni...migliaia di morti.....lo ricordiamo signor rocca...ricordiamo anche questo aspetto?) e questo discorso della democrazia mi sta benissimo se lo applichiamo anche a all'iran(che e' cmq sotto attacco ed anche li si vuol portare la democrazia con il moschetto, pero' li gia' votano..): la si vota, vince un super "teo-con islamista", sbaragliando e mettendo in angolo ogni possibilità riformiste nel paese- ma e' stato pubblicamente eletto il leader del governo iraniano... forse quel voto non e' un'altro dei grandi successi delle politiche bushiste? io penso di si. cosi come la forte crescita di movimenti come i fratelli mussulmani in egitto, non sono forse da imputare alle arroganti politiche teo-con? fino a prova contraria sono costretto a dire di si. faccio una piccola toccata e fuga di ritorno in europa, nel cuore di albione. chi erano gli attentatori del luglio londinese, il loro ritratto sociale qual'e'? spero che rocca se ne ricordi, non per esaltarli a martiri(si tratta di assassini)... ma comprendere uno dei molti drammi creati dalle politiche bushiste che da un paio di anni trionfano in europa. benzina sul fuoco. pietre sui deboli. forti con i deboli, deboli con i forti.
peccato non avere tempo e spazio per riflettere maggiormente con c. rocca. sarebbe molto divertente. metto un'ultima chicca: "A costoro non importa leggere i recenti dati di Freedom House, i quali registrano il miglior risultato di sempre nel mondo, e nel mondo arabo in particolare, quanto a diffusione di libertà e democrazia." si, bene, l'italia com'e' messa? sono curioso...li non mi vien da ridere.

lunedì, gennaio 23, 2006

More than a (record) Label

L'abberante livello dell'insegnamento della lingua inglese(ed italiana) nelle scuole del nostro paese sono esemplari se leggete questa intervista. senza l'ausilio del mio correttore di bozze devo cedere il passo e riappellarmi a quell'esilarante concetto definito da Xl come "globish"...ovvero l'inglese della rete, scritto e pensato da gente non anglosassone. splendido, quindi qui gia' risiede un primo motivo di interesse(e gaudio per il lettore).
in verità il tema trattato nella prossima intervista e' decisamente più interessante, cosi come lo e' un progetto che vuole assolutamente ridare splendore all'arte delle produzioni indipendenti...quelle che come le cooperative(eh eh)...devono obbligatoriamente fornire qualcosa in più rispetto alla cultura mainstream. non solo per quanto riguarda la musica trattata(spesso anche solo questo elemento è fonte di scarto tra il mondo maggioritario e quello sommerso), per le intenzioni ect. ma una label underground oggi dovrebbe ridefinirsi anche per quanto riguarda la "forma" delle sue proposte. i tipi di hall so hanno fatto pochissime uscite, un box per il fumettaro antifolk jeffrey lewis ed un doppio 10" più DVD per woman and children(gia' backing band di cat power nella sua ultima discesa italica). sono release interessanti perchè cercano di proporre gli artisti andando oltre il solo aspetto musicale, investigandoli anche attraverso di strumenti altri-per jeffrey l'albo di fumetti per i woman and children il lato onirico attraverso le immagini.

Cinque chiacchere con dominic goodman di Hallso:
what is "hallso"? you declared on your website that "hallso is a sort of campfire with people all around exchanging
ideas"....so, what's the meaning of your project?


hallso was set up originally to release the box set by jeff lewis. he was
a friend and it was an idea i came up with to try and showcase his range
of talents. I realised from the outset however that if it was to continue
hallso would have to be a very open label with the freedom (and intention)
to release anything that we felt worthwhile or of interest. I think that
rupert smyth (the designer) and i have a great deal of interests and music
is just one of them. I think we felt that it was important to keep the
objectives wide open from the beggining so as to be able to be taken
seriously in whatever we do and not be pigeonholed.
the campfire comment was just a metaphore for ideas exchange. the idea was
that if someone wants to stand up next to the campfire and share a picture
thats fine. Or if they want to do a dance or whatever. We don't want to be
like "no sorry, we only have music round here. I think that tree over
there is for dancing"

you also said that "content are the reason we exist".... anyway you choose
really peculiar packaging for the content you are "promoting". so that will
fit in the old "form/substance" debate...what do you think
about it, related to your work... form and content have the same
priority? what's about that?

I think that hands down if someone said your going to be stuck on a desert
island for the next year and you can either have this pretty box or this
music I would always take the music. The words,music etc is the reason for
hallso to exist. That having been said, I think it would be a lie to say
that the packaging isn't really important. I am against materialism but
everthing nowadays is very disposable and i think that having something
beautiful which will last to house these little creations in is very
important.

how did you choose the artist you work with? how you develope your release? who put togheter the
ideas....do you work with the artist/band...or what...

I met jeff through an interview my wife was doing with him many years ago.
the idea of doing the box set arose as i knew of his comics and what a
great life performer he was and it seemed a shame that people only
generally got one piece of the jigsaw. i thought it would be nice to put
it all together in one place.

what's the next goal do you wanna top?
There are people we would really love to work with. I think we have to be
realistic that someone like paul auster or matthew barney are probably not
going to want to be involved on such tiny projects when they are at the
top of their fields and probably have the pick of what they want to do. I
guess it's a case of building, of approaching people and being able to
show them what you've done and just seeing if thay are interested. i think
we are most probably looking to release some books and films next.

is "hallso" a full time work or are you involved in some other
activities...

I certainly don't give hallso as much time as i would like to. I work a
full time job and have a family. When I have time i like to make
films,art, take photos, make music etc. Money really plays quite a big
part in it. Most of these things take money to produce and at the moment i
have very little.
Rupert does alot of stuff. He is involved in alot of different projects
and is living in Berlin at present.

i see from your website that you put attention on playlist....i really
like to read other people one's couse they are always an influence
..and also i could discover great stuff reading other people choice.
so
is playlist "cultural" instrumentor just voyeurism? could playlist help to
definitve with more precision "who you are"?

the playlist thing is kind of funny. I think it is a great way of learning
about new stuff and introducing people to things they may not be aware of,
however, I also have a problem with people defining themselves by there
influences. It's a bit like the coffee table book idea which is "look what
i'm into. aren't i cool." I suppose it can be showing off in a way, or
looking for oneupmanship by name dropping. maybe that's just a personal
concern. who knows.

Playlist
5 old and 5 new

charley patton
skip james
blind willie mctell
clarence ashley
dock boggs

women and children
alexander tucker
earth
matmos
sunn 0)))

venerdì, gennaio 20, 2006

Arrivista multimediale

oggi vogliamo parlare di due interessanti riviste multimediali.(ovviamente il gioco di parole nel titolo e' riferito alla mera e spicciola e triste cronaca locale...lo liquidiamo così, quello la) la geografia dei luoghi della musica sta cambiando fortemente, sotto la spinta delle nuove tecnologie, facilità di utilizzo e fruizione, prezzi più affrontabili. la rete non e' solo piu' il luogo dello scarico selvaggio, ma e' diventata grazie a blog/mblog spazio dove criticamente osporre la propria opinione e portare a conoscenza critica-con anche un ascolto diretto e rapido-nuovi suoni nuovi volti nuovi modi di fare musica. la rivoluzione sta nella velocità su cui viaggiano lo sviluppo e la diffusione di questi nuovi "spazi della musica", conseguenza diretta della semplicita' di utilizzo delle nuove piattaforme multimediali. cosi anche per un novizio e' molto semplice aprire il proprio blog: questo non interessa per il valore che i blog hanno in se-non parliamo del senso dei blog e dello strumento comunicativo blog-, ma solo e semplicemente del ruolo che questi hanno assunto nella diffusione e della critica di nuove musiche. il word of mouth passa in modo prioritario attraverso quel canale comunicativo con il relativo affossamento dei "vecchi" forum che stanno lentamente perdendo il loro peso e ruolo(rimangono solo spazi di chiacchericcio e sparlottamento). una domanda da farsi e' come cambierà la comunità musicale in base a questa rivoluzione(di cui io mi sono accorto tardi)...non vorrei che alcuni blog diventassero piccole mtv alternative... nel bene o nel male le vecchie community erano luogo di discussione e confronto diretto... dove se accettavi di stare ti scontravi cmq con l'opinione o la segnalazione altrui, ora c'e' il rischio di scansare e nuovamente gettizzarsi in piccoli grupetti autoreferenziali. non vorrei che la piccola "proprieta' privata dei blog" fottesse il senso di communità e varietà che dovrebbe essere la vera ricchezza della rete.

ma passiamo a quello di cui oggi interessa dar segnalzione, ovvero un paio di riviste multimediali: ovvero prendete i contenuti di un magazine musicale, sciveteli con una telecamera e sbatteteli in un dvd.
Slices e' un attimo supporto per chi vuol approfondire la propria visione del mondo elettronico, attraverso testimonianze di artisti eccelenti e speciali sul mondo che circonda la produzioni elettroniche(ottimo ad esempio nell'ultimo numero i minuti dedicati alla manifattura di un vinile). il plus della rivista e' che se vi trovate in germania od in inghilterra la potete recuperare in modo assolutamente gratuito...ed io che pensavo di averla rubata a rough trade.(per chi usa ordinare online attraverso i principali mailorder europei c'è la possibilità di richiederla in modo gratuito, aggiungendola al proprio ordine). una domanda che dovreste porvi e': come mai una video rivista molto corposa e competente nei contenuti, tecnicamente di ottima realizzazione non viene venduta ma regalata? semplicemente, grazie al contributo di t-mobile, che finanzia in toto il progetto "electronic beats"...alla faccia di tronchetti provera e delle canzonette vodafone. se non bastessa la mia parola nel garantire la qualità di questo supporto sappiate che e' l'intellighenzia elettronica tedesca , ovvero "groove" e "De:bug" hanno segnalato Slices come DVD dell'anno.
la seconda operazione editoriale che ha preferito il formato dvd a quello cartaceo si chiama Spezialten, e' inglese e purtroppo non gratuita, ma fornisce ottimi contenuti. Spezialten si caratterizza anche nell'estrema cura del formato e del lato grafico/estetico/artistico: ogni numero è accompagnato da un artowrk commissionato ad un artista diverso e oltre al dvd nella lussuosa confezione cartonata si trova un poster ad opera di differenti mani eccellenti...leggasi alla voce trevor jeckson od i tipi di obey giant. Spazialten rimane una rivista più eclettica rispetto a Slices, indagando piu' aspetti dell'attuale produzione musicale...da cat power a fourtet passando per (sic) i magic numbers.

ed in italia ci sono segnalazioni di iniziative similari?

ps recuperate l'ultimo slices... brillante specialino sui modeselektor...con le mamme che parlano dell'attività dei figli...

giovedì, gennaio 19, 2006

Aspettando il vento nuovo

la primavera prossima sarà sicuramente portatrice di novità, alcune delle quali è facile immaginarlo. per quanto riguarda "punk not diet", ovvero la bislacca creazione del sottoscritto e di corradonuccini.com ci saranno le prime uscite ufficiali: una tshirt localista, un vinile localista (forse, non e' detto ma e' probabile) e il marchio su un altro paio di uscite. punk not diet vi terra' aggiornati. non temete.( se fate cose interessanti non abbiate paura...contattateci...)
in questo inizio di 2006 volgiamo lo sguardo al passato recente. Windsor for the Derby sono un gruppo che ho molto amato in passato, ma con il penultimo lavoro in studio avevo accantonato a causa di troppe influenze folk. scopro solo questa settimana e con sommo piacere che la combriccola americana ha pubblicato un disco nel 2005 "Give Up the Ghost", uno di quei dischi che non sono belli in modo assoluto, ma contengono almeno un pò di episodi che riconciliano con la buona musica. qui i pezzi si chiamano "Prais", "Shadows", "Gathering" e sono un qualcosa che suona sanamente primi Joy Division, quelli punk wave di Unknown Pleasure. "Prais" supera di gran lunga tutti gli altri pezzi per via di quel giocare anche con altri suoni. un pezzo del genere se la sarebbe battuta anche in quei giorni di nuova onda per rimanere nella storia. oggi fa fuori tutti i new wavers da cravattino stretto in un sol boccone.

per i quelli a cui piace annoiarsi con band uncool, un evento come sempre ben gradito:
PIANO MAGIC ITALIAN TOUR IN FEBRUARY
11/2 Napoli - Duel Beat
13/2 Faenza - Clandestino
14/2 Torino - Spazio 211
15/2 Giais di Aviano (PN) - Velvet
16/2 Roma - Circolo degli Artisti
17/2 Bologna - Covo
18/2 Legnano (MI) - Jail

dico yeah!

ps. un pezzo di sti già troppo pompati voxtrot mi piace...cioe' appena scaricato mi son detto "nah...dai la solita robaccia pompata che non vale nulla"....adesso mentre scrivevo questa robetta ed altre...mi e' capitato di sentire il pezzo un paio di volte e di andare a vedere subito l'autore di sta robetta da morrissey al doposcuola delle medie... bravetti...si... queste son le canzoni che piacciono... dai tempi di "if you're feeling sinister"

domenica, gennaio 15, 2006

Isn't anything..

davvero nulla di che... non esageriamo su cose di poco conto. perche' andare all'aereoporto e scoprire che il proprio volo e' stato cancellato e si partira' solo la sera alle 20 non e' cosa simpatica, ma neppure una tragedia: avete buttato via mezza giornata di ferie per nulla, se poi aggiungete che per quella sera alle 20 avevate in programma di vedere un gruppo che vi piace molto( ad esempio i mogwai)...non vi dovete arrabbiare, al mondo succede di peggio. se poi siete bravi riuscite a farvi spostare su un altro aereo che parte alle 19 ore italiane... fate amicizia con un paio di persone sul volo.....che alla fine dopo il controllo documenti(hanno finalmente capito che siete una brava persona) vi dicono che vi accompagneranno a londra...con al macchina...grazie...ah, ma la macchina e' un taxi... pero'... 50 sterline....non devo nulla??? ho gia' consigliato un sacco di musica interessante??ah...apppero'....grazie...manderò un cd, spettabile dottore. mai darsi pervinti. si entra alle 21.28 con valigia e fiatone(c'e' una testimonianza attendibile sull'orario)...ed alle 21.30 il concerto inizia...si prende posizione e si riprende fiato..."uh guarda chi sta passando kevin shields....spetta che lo tocco magari porta fortuna..."
la morale di tutto questo e' una sola, un po' come la storia di kevin shields....siete dei genii...ma la strada e' lunga e tortuosa... ma alla fine otterete i risultati sperati. vero che si...vero?

trascuro tutti gli altri aspetti "carramba" di questa gita londinese.
ma vi dico quali sono i tre dischi che mixati servono per ottenere "100% piano magic"(parola di mr piano magic dopo un po'-tante-birrette, in un tipico pub per soli inglesi):
Computer Wold- Kraftwerk
The Lexincon of Love-ABC
Movement-New Order
(anche se rimangono fuori i Felt di "Forever breathes the lonely world" ed il primo di His Name Is Alive....quindi servono cinque album per avere il 100% del kit per diventare Piano Magic)

di fatto, e questa e' l'unica notizia che conta: ho conosciuto e parlato con kevin shields. non siamo diventati migliori amici ma è un buon un inizio!


un altro aspetto di cui vorrei fare solo una breve segnalazione e' il seguente: m,a se gli artic monkeys se ne rimanessero in sala giochi o per campi? sarebbe meglio, non tanto per loro ma per i poveretti della stampa specializzata inglese, e forse non solo. deve essere terribile dover parlare estremamente bene di un gruppo come loro, che diciamolo subito mica hanno colpa, fanno la loro cosa e non e' una colpa.
ho letto su alcune riviste(nel caso non l'nme) che il vero valore degli artic non sta tanto nella musica ma nel fatto che loro rappresentano i veri kids...sono l'alter ego chitarristico di mike skinner/the streerts...parlano di cose real quindi pop con la naturalezza di quelle cose le vive, senza filtri slimane o kate moss in circolazione(sfiga loro!!!). sono ragazzini normali e per questo devono essere apprezzati, dopo la sbronza di lustrini degli ultimi mesi in quel di londra. adesso, questo concedtto mi sembra anche un poco offensivo per l'intelligenza dei lettori che potrebbero dire:"ci avete presi per il culo fino ad un minuto fa con pete doherty ed adesso non va piu' bene per il suo crack non e' cosi real come i brufoli degli artic monkeys...ora vi spacchiamo tutto!"....oppure puo' far girare le balle al gruppo che può dire" hey noi facciamo musica fica, parla di quella, don't believe the hype", ma meglio stare zitti quando si ha il vento in poppa... alla fine parlo io che di gruppi di bravi pischelli ne conosco a pacchi, ma non vedo tanta gente pronta a dire che devono essere apprezzati perche' sono real, e i pischelli che conoscoio sono real e quindi molto popular, un po' come le cicche sotto le suole delle scarpe...ed un ragionamento simile e' inaccettabile: non e' una condizione sine qua non essere real per saper scrivere belle canzoni... prima le canzoni poi il resto.
insomma don't believe the hype( e secondo me-al di la delle vendite- nessuno ci crede davvero all'hype delle scimmie artiche....)...ricordate che ci fu dopo la battle of the band del 95/96.... un po' di gruppetti da prima pagina per una mezza stagione...fino a che iniziarono a vendersi piu' campionatori che chitarre e a fine anni 90 arrivo' in copertina anche sull'nme il post rock...furono i godspeed....non ci resta che sperare.

lunedì, gennaio 09, 2006

Help us!

giardini di miro' vi chiedono un favore.
vorremmo curare la compilazione di un dvd riguardante il nostro percorso di musicisti dagli inizi ad oggi... quindi necessitiamo di ogni tipo di materiale video che contenga nostre performance od apparizioni varie. chiediamo di far girare la voce e di contattarci nel caso aveste cose per noi...

jukka.re@gmail.com

cheerio!

domenica, gennaio 08, 2006

Reggio Emilia's calling!

riprendo a curare questo blog nel modo che piu' mi piace: ovvero facendomi i cavoli miei attraverso quelli degli altri. oggi parliamo di offlaga disco pax, che sono tre loser d'annata da reggio emilia. in una città piccola come la nostra(o meglio dire-la loro...io sono di cavriago) difficile che persone con gli stessi interessi non siano in contatto. per questo posso considerare la parte "musicale" degli offlaga come amici di lungo corso, ma della parte "testuale e narrante" che dire? da dove diavolo salta fuori quell'antirocker di max collini....per quanto ne so io, dal nulla. si mette li con il microfono in mano...e blatera della sua cazzo di reggio emilia di come cazzo se la viveva lui...di come diavolo"lui" ha vissuto un sacco di sentimenti che erano poi cose di tanti....fa una cosa molto semplice: tratta il generale attraverso l'esperienza personale, e te la sputa li per fartela ricordare anche a te che già l'avevi dimenticata per altre cazzate. è questa una delle cosa che rende unico il rock... quel movimento che parte dal collettivo, viene ricepito da un'individualità singola, che la rimanda al mittente dopo averla semplicemnte letta...una cosa a dirsi stupida...ma tutt'altro. son capacità che solo in pochi hanno...
poi gli offlaga disco pax potranno starvi antipatici...suonare come altri e quindi poco originali... avere un accento insopportabile... essere totalmente ossessionati con il loro mondo da non rientrare nel vostro....tutte ste robe...secondo me sbagliate...dite cazzate... questi tre tizi di reggio emilia non stanno gettando le nuove basi per le progressive sorti del rock italiano...stanno semplicemente facendo la loro cosa...la "loro" cosa... stanno interpretando i loro sentimenti...una pratica, oggi, rivoluzionaria... essere se stessi rompe con tutto quello che si ha attorno...questa e' una rivoluzione....dal singolo verso l'esterno...

Un gruppo che nasce, fa pochi concerti e subito si trova a disco pubblicato con la copertina di una delle principali riviste di settore. Una roba da gruppo inglese: hai presente quei gruppi sconosciuti che finiscono sull' Nme prima ancora di pubblicare un disco. Adesso so che messa così la domanda può sembrare poco simpatica, ma era per
fare un paragone e ribadire quanto è "straordinaria", ovvero fuori dall'ordinario, la cosa che vi è successa. Che mi dici del 2005 degli Offlaga?

Dal primo concerto del gruppo all’uscita di Socialismo Tascabile sono passati quasi due anni, un periodo non poi così breve. In quei due anni abbiamo fatto quaranta concerti di cui almeno trenta fuori da Reggio Emilia, abbiamo vinto il RockContest di Controradio a Firenze nel 2004 e suonato a Roma, in Sardegna e ovunque sia capitato. Per un gruppo appena nato e dalle caratteristiche inusuali è un percorso certamente rapido e sorprendente, ma l’analogia non funziona. In Inghilterra è la stampa specializzata che va a cercare gruppi ed etichette da lanciare e bruciare in breve tempo, cavalcando fenomeni e scene un po’ fittizie al solo fine di avere un nome nuovo da sbattere in prima pagina. Da noi questo meccanismo non esiste, la stampa specializzata è quasi sempre gestita da appassionati e non da professionisti (un limite dettato da un panorama desolante che non genera alcun tipo di ritorno economico o quasi) e dedica pochissimo spazio agli italiani. A noi è successo tutto quello che non succede quasi mai e che dovrebbe invece succedere sempre. Facciamo dei concerti e chi viene a vederli ci invita a suonare da un’altra parte. Facciamo un concorso, lo vinciamo e uno di una etichetta è in giuria, apprezza e ci chiede di lavorare con loro. Facciamo un disco e il disco piace molto ad alcuni e fa schifo ad altri per cui le opinioni contrastano e la curiosità sale. Ma tutto questo è frutto della cosa che facciamo, non di operazioni studiate a tavolino. A freddo un progetto come il nostro era inimmaginabile. Semmai è il contrario, è la sua sincerità e il suo assoluto candore che lo ha reso digeribile a molta più gente del prevedibile. E’ stato un anno pieno di viaggi, concerti, persone, premi, soddisfazioni. Irripetibile. Bellissimo. Anche perché tutto è arrivato senza alcuna aspettativa. Non abbiamo fatto questo disco per avere questo risultato, ma più banalmente perché c’era un’ etichetta che era disposta a pubblicarlo. Gli investimenti per la produzione del disco (nostra) e la sua promozione (Santeria/Audioglobe) sono stati risibili rispetto ad un mercato non dico “major” ma solo “normale” e comunque a me nessuna pubblicità farà mai comprare un disco. Se mi piace lo compro, se non mi piace potete metterlo in copertina tutti i mesi e resta sullo scaffale lo stesso. Nessuno ha soldi da buttare, men che meno un pubblico scafato ed esigente come quello delle produzioni indipendenti italiane.

...e che mi dici del tuo 2005? Che è stato per te salire su un palco non più "pischello"? sai c'e' questa immagine romantica del rocker come giovane ribelle...e più ancora il rock si codifica come mezzo espressivo delle incontenibili urgenze adolescenziali... Ecco dai, tra di noi si può dire, tu sei tutto meno che un teenager (pure io, va da sè) e proprio l'aria da rocker non l'hai neppure a pagarla a peso d'oro. Eppure stai lì sul palco e... insomma dimmi un po' tu come ci si sente ad affrontare una "prima volta" superati i 35 anni...
Questa per me è la domanda più difficile. Enrico e Daniele mi hanno proposto l’ idea di usare i miei racconti (scritti tra il duemila e il duemiladue) come base per i testi di un progetto tutto da inventare insieme che io stavo per compiere trentasei anni. Loro suonavano da molto tempo in altri gruppi, gruppi che io andavo a vedere e di cui ero fan. Ho affrontato sta cosa da perfetto incosciente, così come veniva, senza pretese e con molta paura. Il primo concerto fu una specie di iniziazione, una verginità persa con diciotto anni di ritardo. Terribile. Ero atterrito e lo sono stato per molto tempo. Ci ho messo parecchio per acquisire un minimo di confidenza col palco e ancora adesso dopo decine di concerti resto un “declama” assolutamente improbabile: dizione pessima, fisico appesantito, sguardo miope, staticità imbarazzante. Un disastro. Secondo me è anche questo che piace. Uno può pensare: “se ce la fa quello lì ce la posso fare anche io”. Molto punk. Più o meno. Circa.

Nei testi che scrivi spesso descrivi a tratti alcune caratteristiche della città: Reggio Emilia. Io vengo dalla provincia e riserbo sempre un po' di astio verso il capoluogo, e poi IO sono di Cavriago. Comunque sia, nell'esser cosi piccola e sconosciuta ai più Reggio Emilia è sempre stata centrale in alcune delle vicende "politiche" piu' importanti di Italia. devo fare un piccolo elenco: il primo tricolore nazionale si ha qui, i moti risorgimentali con Andrea Rivasi (primo caduto italiano), la resistenza e le prime occupazioni di fabbriche, la nascita e la fondazione delle Brigate Rosse… insomma un
lungo percorso dominato fino ad oggi da varianti color rosso che oggi via via sbiadisce forse per esser ricordata come la città che ha dato i natali a Prodi ed ha un sindaco "antiabortista". Che rimane della "nostra Reggio", la città che tu amavi e che io vedevo solamente come la "grande città"? Che è Reggio Emilia?

Le persone spesso manco si accorgono della storia che sta dietro al luogo dove vivono. Tra i riferimenti che citi ne aggiungerei alcuni per me fondamentali: Nilde Iotti, i fratelli Cervi e Camillo Prampolini. E’ stato poi a Reggio Emilia che il 7 Luglio 1960 la polizia di Tambroni sparò sui manifestanti causando cinque morti e l’ inevitabile caduta di quel governo orribilmente sostenuto dal MSI a solo quindici anni di distanza dalla fine della guerra. La provenienza reggiana di una parte del nucleo storico delle Brigate Rosse lo trovo un argomento invece molto controverso: per il loro progetto “rivoluzionario” del tutto avulso dalle pratiche profondamente rispettose delle istituzioni democratiche che il PCI aveva faticosamente contribuito a creare dovettero andarsene da questo territorio praticamente fin da subito. Fu una follia che con la storia del Partito Comunista Italiano ed emiliano non ha nulla a che vedere. La Reggio Emilia di oggi è ciò che rimane del suo orgoglio una volta proletario. Ci siamo arricchiti, sviluppati e inevitabilmente un po’ imborghesiti. Restano: la nostra toponomastica davvero originale e che passa quasi sempre inosservata; un certo spirito cooperativo e cooperativistico; un partito erede del PCI dalla dirigenza locale divisa e divisibile su qualunque poltrona da spartire (anche la più inutile) e un altro partito che vorrebbe essere l’erede del PCI ma che nei fatti è più che altro un litigioso circolo di orfani di ogni “ismo” possibile. La Reggio Emilia che amavo e che quasi non si trova più andrebbe tutelata dall’Unesco.

Ora davvero esco dal discorso musicale in tutto e per tutto. Mi inoltro un po' con delle domande differenti, per capire chi e' quel tipo che sta lì, al centro del palco in un concerto degli Offlaga: cosa è rimasto del "sogno emiliano", della via emiliana al socialismo? Io vedo una regione gestita in modo sonnolento e poco coraggioso. Non c'è più una programmazione che guarda al futuro (non uso la parola sol dell'avvenire), che stiamo facendo per distinguerci dalle altre realtà di Italia. cosa che era nostro vanto. Possiamo ancora dire vantandoci che siamo un passo più avanti delle altre regioni o facciamo questo solo in base ad intuizioni passate. Bologna negli ultimi 10 anni ci ha dato un bel po' di schiaffi e riportato con i piedi per terra. Una regione grassa che arranca da due lustri nel dare risposte... non è cosa da noi!
E’ una bella domanda, falla al prossimo concerto di Vasco Errani quando vai a vederlo.

Tu vesti sempre di nero, come il resto della band. Ammettiamolo, in una vecchia sede del PCI questa cosa non sarebbe stata molto apprezzata, ricordi che per il concerto del 25 Aprile vi avevo invitato a non vestire nero mentre suonavate sul Monumento ai caduti della Resistenza... Insomma il nero non è ben visto nelle sezioni. A casa mia se hai la camicia nera non entri e puoi essere pure comunista con due pugni chiusi, non mi interessa. Il PCI ed i suoi militanti erano conservatori e perchè uno vestito di nero non sarebbe mai stato accettato oppure si???

In una vecchia sede del PCI emiliano qualunque giovinastro dagli anni ottanta in poi è stato più o meno bene accetto. Rockettaro, metallaro, regolare o darkettone che fosse. Erano esclusi o, meglio, autoesclusi solo i Paninari Duraniani. Anche se un paio cercarono di infiltrarsi. Facevano il liceo classico e andavano al Frigidarium, ma erano figli di dirigenti di qualche cooperativa e rivendicavano il loro diritto alla doppia militanza paninara e comunista. Contusi, insomma, perché la botta del riflusso aveva colpito forte. La questione giovanile divenne decisiva per racimolare un consenso che non era più scontato. Negli anni ottanta i giovani del PCI erano una somma di tante culture e subculture musicali, ambientaliste, pacifiste. Già allora forse l’ideologia non riusciva più a fare da collante e al Mascotte, al Corallo o ai concerti dei Litfiba prima maniera c’erano gli stessi ragazzi che prima o poi ritrovavi a lavorare alla festa dell’Unità. Vestirsi di nero era ed è per me una scelta estetica, ma non porto camicie nere, non ne posseggo nessuna. Sul monumento alla Resistenza il venticinque aprile portavo un maglione nero ma nessuno credo ci abbia fatto molto caso.

Secondo te il PCI capiva qualche cosa di rock ed affini? Ovvero, oltre ad organizzare concerti alle feste dell'Unità che rapporto aveva il PCI con il rock e a sua volta che rapporto avevano i suoi militanti? (ti chiedo questo perchè spesso il "compagno" ascoltatore di musica viene visto come un appassionato di cantautori "di sinistra"
Esclusivamente, al massimo gli Area o gli Stormy Six. Ma anche qui, io ricordo che nel mio circolo della Fgci (fui un iscritto precoce a 12 anni, ma ero già con i più grandi da tempo immemore) il metal andava un sacco, così come i ragazzotti d'allora erano metallari o "dark". Addirittura un paio erano appassionati di musica inglese ed
uno solo un punk della madonna. Io son cresciuto con loro, in particolare d'estate. Ricordo i programmi di feste come "Gorganza" a Cavriago city o Correggio... insomma che rapporto aveva il PCI e l'organizzazione giovanile con la musica? Tutti conservatori mangiabambini o a ben vedere...

Alla festa dell’Unità in Gorganza (una prateria tra Reggio Emilia e Cavriago) nel 1985 i CCCP aprirono ai Redskins(lo sai chi ha organizzato quel concerto? n.d.j.). Erano anni di grandissimo fermento e l’Arci, il PCI e la Fgci ne seguivano con le loro diverse capacità di comprensione evoluzioni e movimenti. L’attenzione del PCI per gli aspetti culturali nati in modo più o meno autonomo nella società è sempre stata altissima. A Correggio per anni la festa dell’Unità è stata un punto di riferimento nazionale per certi suoni e stili. Le nuove generazioni portarono nel Partito semplicemente le loro passioni e l’aria che si respirava era un po’ meno bigotta. Tanto alla fine c’era sempre spazio più o meno per tutti e per tutto, dal liscio al punk. Io stavo nella cricca darkomunista: pomeriggio davanti al negozio di dischi di Toni in Vicolo del Folletto a sbavare davanti ai vinili dei Dead Kennedys, dei Christian Death e degli ambiguissimi Death in June e la sera riunione per le liste delle elezioni scolastiche in via Toschi. L’ideologo era Arturo Bertoldi. In quel momento della mia vita nella politica avevo trovato tutto quello di cui avevo bisogno, compreso un esorbitante senso di appartenenza che sento ancora forte nonostante siano passati quasi vent’anni.

Oggi che rimane dell'eredità culturale del PCI. Sai, si tende a pensarlo come ad un partito culturalmente egemone. Qualche bifolco destrorso fa una colpa di questo, senza magari cercare di capire il perchè di questa capacità d'attrazione a sè del mondo della cultura da parte del vecchio partito comunista. Insomma, sarebbe troppo facile dire che lo si faceva per tornaconto personale. Il PCI era pur sempre un partito destinato all' opposizione in una stato cattolico provinciale e con raucedini fascistoidi. Perchè il PCI sapeva attrarre a sè un largo mondo di esponenti della cultura mentre oggi ad esempio i Ds, ma anche Rifondazione, raccolgono solo briciole? E, domanda non secondaria, non dirmi che gli intellettuali in Italia oggi sono rappresentati solo dal buon Fabio Fazio... Perchè sennò il problema è di natura diversa...o forse è solo un cane che si morde la coda.
La politica fino agli anni settanta si occupava di bisogni fondamentali per la maggior parte delle persone: lavoro, case, scuole, ospedali, diritti, riforme, opere pubbliche indispensabili, povertà, agricoltura. Oggi si occupa delle stesse cose ma i bisogni primari delle persone sono soddisfatti per la maggioranza di esse. La politica serve più a se stessa, nell’opinione comune distratta e scontenta, che non ai cittadini. Perché un intellettuale dovrebbe trovare in un partito qualcosa di stimolante? Il livello dei nostri politici è a volte imbarazzante perfino a sinistra. Eticamente sono spesso scadenti quanto il paese che essi vorrebbero rappresentare. Le èlite culturali stanno nel loro empireo e osservano tra l’impietrito e il distaccato. La nostra classe dirigente è scarsa e gli intellettuali sono più gratificati da altro che da un impegno nei partiti che darebbe loro grattacapi. Non li giustifico ma li capisco. Del mito della società civile come unica redenzione possibile parliamo un’altra volta, che non c’è niente di più pietoso di uno che fa politica dipingendosi come antipolitico.

La mia famiglia con la "svolta" decise di non lasciare il passato e continuò a chiamarsi comunista, per rientrare poi nella " vecchia/nuova/casa", arrabbiati e delusi. Critici! Tu come hai vissuto la svolta? Sei uno di quelli che ha perso degli amici?
I rapporti umani per me vengono da diversi anni ormai prima della politica e nessun pregiudizio potrà impedirmi di frequentare qualcuno anche se di parte diversa, figuriamoci uno di sinistra che non la pensi come me. Io ho vissuto la svolta occhettiana con distacco e freddezza. Da allora non mi considero più un militante e la mia visione romantica e un po’ ingenua si è definitivamente arresa all’evidenza. Sono sempre stato più coinvolto dall’immaginario che non dalla prassi. Resto un elettore dei Ds e la politica di oggi è così poco dignitosa che perfino Violante e Bersani riescono ad emozionarmi, seppur in modo vago. Sono sempre stato uno che si accontenta e sono consapevole che di Enrico Berlinguer e di Antonio Gramsci non ne nasceranno più. Mi definisco comunista in ragione del mio completo riconoscermi nella storia del PCI, errori compresi, di cui sono stato parte attiva fino alla sua fine. Chiuso quel capitolo per me dirmi o non dirmi comunista non è più stato così fondamentale.

Ormai abbiamo finito... ritorniamo quindi al gruppo. con gli Offlaga vi siete presi la copertina di uno dei maggiori magazine di rock in Italia. Però si la copertina era dedicata a voi, ma al vostro posto c'era un ritratto di Lenin. Sa di beffa, no? Ti becchi una copertina ed al tuo posto ti ci mettono un altro (che stimi ecc. ecc. che fa parte
della tua storia...) Che roba dai....come vi siete sentiti di fronte a quella copertina?

Da una parte contentissimi, un gesto enorme di stima, inaspettato ed inusuale per un gruppo italiano esordiente. L’immagine scelta da Rumore però non è esattamente sintonizzata con la nostra sensibilità. Noi nel disco abbiamo messo in copertina una bimba che suona una tastierina e parliamo di Lenin raccontando la storia del suo busto in piazza a Cavriago. Difficile trovare in tutte le nostre locandine, immagini e testi riferimenti non filtrati dal nostro personale modo di vedere le cose e alieni dal nostro vissuto. Il grafico che ha realizzato quella copertina ha fatto una semplificazione un po’ forzata: ha visto probabilmente le nostre fotografie sotto al busto di Lenin ed ha tratto una conclusione più sua che nostra. Il disco si intitola Socialismo Tascabile e quel Lenin colorato con dietro una falce, un jack e una chitarra al posto del martello non mi pare molto “tascabile” e rischia di apparire retorico, una cosa che cerchiamo in tutti i modi di non essere anche se ci rendiamo conto che è impresa ardua sfiorando certi temi. Grazie tantissimo a Rumore per la stima e la scelta, ma l’immagine di copertina scarta un attimo rispetto al nostro approccio minimalista e un po’ ironico. Sarebbe bastato mettere il busto di Lenin (anche senza di noi) in copertina per dare tutto un altro significato all’immagine sopra alla scritta OfflagaDiscoPax. Nessuna polemica, solo non vorrei che qualcuno pensasse che quell’immagine sia stata scelta e proposta da noi, che l’abbiamo invece vista solo il giorno della pubblicazione e non è una roba che ci rappresenta perfettamente. Sia chiaro però che tra quella copertina e nessuna copertina io personalmente mi tengo quella, in fondo è pur sempre il caro vecchio Vladimir e gli voglio bene anche se l’hanno colorato un po’ troppo.

Ultima domanda. Max spiegami perchè sono finito in un tuo testo e quindi in una canzone degli Offlaga? La cosa è strana, perchè del gruppo io conosco molto bene o abbastanza bene gli altri due componenti, ma te non tanto! Ricordo solo una sera al Calamita quando ti avvicinasti e mi chiedesti lo spelling corretto del nome.
La prima stesura del testo risale al 2002. Pochi mesi prima che nascessero gli Offlaga.
Portai Francesca (più nota a qualcuno come “de fonseca”) che allora era la mia ragazza a vedere il busto di Lenin a Cavriago e da quella breve visita trassi lo spunto per una riflessione sull’aspetto mistico di quel monumento. Quando poi ripresi in mano il racconto una volta nati gli ODP per ridurlo alla dimensione attuale frequentavo Federica, la figlia dell’allora sindaco Loriana Paterlini e vicina di casa, compagna di sezione e amica (qualcuno mi sa che ci farà pagare sto delirio autoreferenziale oltre ogni decenza) dell’intervistatore odierno (traduzione
per i distratti: Federica è la vicina di casa di Jukka). Siamo nell’estate del duemilatre credo, o giù di lì e Fede lavorava al cinema Novecento come volontaria e disse che anche tu avevi un turno alla biglietteria sempre come volontario e mi piacque da morire sta cosa del chitarrista dei Giardini di Mirò che una volta alla settimana stacca i biglietti al cinema “cooperativo” del suo paese. Per me Jukka Reverberi è sempre stato il figlio di uno dei segretari storici del PCI Cavriaghese (il mitico Jones Reverberi) più che il chitarrista di un importante gruppo indie italiano e infilarti in quel testo per un ruolo così diverso da quello che hai per la maggior parte delle persone che ti conoscono fuori da Cavriago è stato immediato e spontaneo. Io non sono un musicista e non so suonare né cantare e quindi il mio stare in un gruppo è del tutto sorprendente, esattamente come per chi ti segue coi GDM è sorprendente immaginarti a staccare biglietti alla cassa del Novecento. E poi, ragazzo mio, hai un nome che da solo meriterebbe un racconto tutto per te… (fine della marchetta).

Just for a day!


foto per gentile concessione di corradonuccini.com

prendi quattro pezzi, non mixarli, tagliali in modo barbaro e uniscili assieme a casaccio, ecco il risultato, abbassa le qualita' audio in modo vario e degradante...questo e' il risultato di mirò

sabato, gennaio 07, 2006

Intervista datata 6/1/2005

da qui si accede all'intervista eseguita in modalità i-chat, manco piu' le vecchie intervista via e-mail...

giovedì, gennaio 05, 2006

Fine delle trasmissioni- Capitolo primo


un nuovo arrivederci lambrusco

pupo tarantino

"cerimony" farebbe saltare anche un morto vivente. quelli come me vi vanno matti per canzoni del genere, ti rompono la testa con tutto il peso della storia che portano nelle loro note. non sono semplici canzoni quelle come cerimony, sono il tentativo di resistere alla vita nell'unico modo possibile: devo ripertermi, alla vista si resiste....resistendo! il passo successivo e' quello di costruire da se un qualcosa di nuovo...come quella storia della costola di abramo...da li ripartire per fare qualcosa di straordinariamente unico... pero' primo le citazioni bibliche non sono il mio forte, secondo non vorrei essere frainteso in chiave di costole dannunziane e ripartire da se per trasformarsi in altro... stiamo calmi...teniamo a freno i nostri cavalli e parliamo di cose reali serie ed orgenti. i new order! che sono una fonte di energia incredibile, uno dei gruppi più postivi ed emozionali che mi sia mai capitato di sentire. cerimony e' il loro inno alla vita( si dai...e' cosi..)...procession, ha cambiato in gran parte la storia del twee pop, che secondo me nasce tanto da un pezzo così... temptation mi fa girar la testa ubriacare e diventare un hooligan gentile con un cappotto burberry's... e con blue monday siamo li...ma io raggiungo il top del fanatismo con pezzi come "the perfect kiss" "bizarre love triangle" e volo nel cielo di ibiza impazzito con "true faith"(viricordate il video coni pajacci?)...li nulla ha piu' senso se non il sangue che'circola in corpo che da alla testa con le sue manciate di ossigeno... wow che gruppo...solo a parlarne si sta bene e si suda! inarrivabili(non apro il capitolo joy division)
vabbeh ma in questa sede devo parlare dei giardini di miro' e delle registrazioni del nuovo loro nuovo album(la sparata sui new order ha senso anche in questa chiave, perche' il tammu aka pillow ritiene che una parte del cantato ricordi i new order, lo diceva con un sorrisi a tredici denti...tutti quelli che ha...). che procede a gofie e che al momento mi fa stare molto bene. cioe' sono molto stanco ed ho la carne greve, ma credo che quello sia dovuto a sessioni di registrazione intervallate a sessioni di skate nel capannone. i perchè a cercarli ci sono sempre, il caso solo poche volte ci mette lo zampino, ma quando lo fa booommmm...
anyway, noi con oggi abbiamo chiuso la prima parte di registrazione con tre giorni di anticipo, questo non vuol dire che siamo in anticipo sui tempi od altre. significa che le cose che volevamo registrare ad ora sono state fissate. Molte, tantissime altre, devono venire ancora... rientreremo ins tudio...uno diverso in quel di bologna city, verso fine mese o forse prima...nel frattempo useremo i computer baracchini portatili per scrivere e finire un altro paio di idee, poi tutti assieme verso la volata finale. il primo round con le voci sembra essere andato e qui ve ne racconto una, na roba tutta mia: dopo le prime prove con il microfono ero totalemnte in banana, roba da finire a terra per i tremori lo stomaco chiuso la respirazione non regolare...di nuovo la paura di essere sotto esame....in quelle occasioni ho sempre cercato la soluzione migliore: la fuga. e' in effetti risaputo che fuggire aiuta sempre e da il massimo degli effetti desiderati. più o meno, non facciamo i puntigliosi. ecco stavolta invece ho affrantato l'esame ed è andata non male, tanto che ne avrei registrate altre tre o quattro..."love me tender" ok, "wicked game" ok, lost in supermarket" ok....
bene siamo giunti ai saluti ed i titoli di coda dell'ultimo episodio della stagione uno di "un giardino nello studio".
metette la vostra canzone preferita
e salutate ringraziando
andrea rovacchi- tecnico e compagno di mixer/un pò produttore, esagono e bunker studio rubiera reggio emilia
carlo puddu- tecnico e saltimbanco sardo.nichilista.
andrea scarfone-julie's haircut, per il gentile prestito di strumenti
jonathan clancy- settlefish, glow kids, paroliere, personal trainer in lingue estere
luca di mira nuccini corrado mirko venturelli francesco donadello jukka reverberi-gdm

tutto il resto è...
footprintsinsnow riprende con la normale programmazione lunedi prossimo, ma voi... non perdete queste pagine... non si sa mai che capitino cose interessanti...


ps puntata speciale con risposte a quesiti domenica...ospite gradito corrado nuccini...

Oggi ho chiuso un trick!!!




"long singing" e' una canzone che mi fa felice ogni volta che la ascolto. c'e' un qualche cosa nel suo crescendo continuo e mai arrogante che riempie di positività come poche altre. davvero i fridge potrebbero valere la vostra conoscenza anche solo per quella canzone. perche' ovviamente si tratta di una canzone. ci sono delle voci tra le batterie riverberate, le chitarre arpeggiate ed i campioni- voci, magari non parole, ma voci si, cori lunghi lunghi lunghi. io ho un video in testa per quella canzone li: un tipo che si avvicina su una spiaggia, bagnato zuppo di pioggia...nah scherzo quella e' un'altra roba. il mio video immaginario per long singing e' tipo un incontro tra amici che prendono le loro biciclette e scendono i via tornara per passare in via fornace....li continuano a pedalare distrattamente, in una piccola stradina di campagna che attraversa campi e garofani rossi in fiore....il grano che sta li a maturare...l'aria è fresca e lo vedete dall'abbigliamento dei protagonisti...che sono si felici...perche' vedono le mucche nelle stalle che danno il latte per il formaggio... e continuano a pedalare allegramente scambiandosi battute non importanti per voi...ma per loro si...perche' porteranno il ricordo di quelle pedalate dentro di loro per sempre...ed il labbiale non aiuterà...saranno solo gli occhi illuminati... umidi di lacrime felici...o forse per l'aria fresca...ma c'e' il sole...che importa del resto... il video finisce con gli amici che pedalano ancora fino alla fine della strada...perche' c'e' sempre una fine alle cose...anche le piu' belle. ma forse non ve lo ha mai detto nessuno: la fine potrebbe anche riservare momenti ancora migliori...e qui non parlo del paradiso che non mi importa...ma parlo della "mosca" un laghetto che si forma li da una chiusa di due canali della bonifica bentivoglio enza...li non si pescano pesci ma solo rane con il cotone come esca. i tre ridono hanno gli occhi quasi lucidi ma non piangono... perche' chi porta i pantaloni corti e pesca le rane non piange non ha tempo di curarsi di cose del genere...pensa solo a godersi l'aria fresca il sole, il rumore dell'acqua ed il panino al salame che ha nelle tasche. questo e' il video perfetto, racconterebbe una roba che non so spiegarvi, perche' di senso non ne ha tanto e di parole neppure...sono solo voci nell'aria fresca...
sara' colpa di una giornata passata con le cuffie a tormentarmi che mi fanno pensare a certe cose, o la delusione dovuta ai titoli dei giornali di domani mattina. ho bisogno dei miei anni 80, che non hanno un cazzo a che fare con anna oxa vestita da punk o "drive in"... i miei 80 erano gli anni in cui ero un bambino-non e' sindrome di peter pan, tranquilli- che salutava tutto il paese, che pedalava una bicicletta tutto il giorno, che aveva degli amici allegri che conoscevano la povertà ed il dolore ma ridevano perchè tutti i loro amici erano pronti a dare un pezzo di panino e di andare assieme a pescare le rane... capite vero? era l'età in cui eravamo i veri punx...noi, non il virus o la bologna "arrabbiosa"... noi avevamo le polo a righe...viaggiavamo in bici e non c'e' ne fregava nulla di nulla...il futuro era una condizione mentale da noi non prevista...il vero no future.
ok ok...non ho mangiato pesante...oggi e' stato un duro giorno in studio....con l'aiuto del ragazzo sturm und drang jonathan clancy abbiamo curato la nostra pronuncia e ci siamo avventurati nel mondo della musica cantata...noi che anni fa dicevamo che anche strumentale si davano stesse emozioni...confermiamo...siamo solo noi ad essere cambiati...coerentemente cambiati, ci tengo a precisare. ma se cercate del cuore... le nostre canzoni non vi deluderanno. parola di uno che andava in bicicletta quando l'aria era fresca.
bene un saluto a tutti, e' doveroso, perche' a leggere siete in tanti e mi piacete tutti. tutti davvero...anche te che leggi da ranica...si, mi piaci...e' così..proprio tutti...

un saluto al piccolo indiano.

augh, ed il pungo in alto ben in vista.

mercoledì, gennaio 04, 2006

Saluti a lei e consorte, ecco i suoi sacchetti



"low birth weight" e' un bellissimo album. contiene almeno una canzone da momento " and if a double-decker bus crashes into us..." in quell'ultimo fatale momento questo sarebbe il vostro unico pensiero:"ok sto facendo una fine da cretino anche se qui a fianco ho la ragazza piu' bella del mondo...ma vabbeh almeno in vita ho avuto la possibilità di ascoltare crown estate dei piano magic...." io il testo non lo ho mai letto, ma sono sicuro sia splendido e toccante, lo chiederemo quantoprima al nostro futuro amico glen.
oggi che si e' fatto...ah ecco, io una bella dormita rigenerante fino alle 12 poi giornale, pasta con l'olio e parmigiano reggiano. si effettivamente sono arrivato in studio con un pochino di ritardo, ma suvvia queste sono pur sempre due delle mie 4 settimane di ferie annuali. ogni rock star dovrebbe avere quattro settimane di ferie, magari non dovrebbe avere un contratto a progetto, e tanti altri magari... di fatto voi quanti rocker conoscete che lavorano nei campi nomadi?...non fate umorismo sulla parola nomadi, mi raccomando.
oggi giornata davvero intensa. mentre corado finiva di registrare le sue chitarre, io e burro ci siamo dedicati ad un pomeriggio di allenamenti sul sacro strumento: lo skate. arriveranno anche filmati a riguardo, inutile dire che il mio stile e' gia' stato ribattezzato "pajaccio italiano".
sulle registrazione poco da dire. vanno avanti, oggi ha visto la luce un pezzo nuovo, scritto in cinque minuti(e si sente): un lungo pattern ritmico di timpani su cui si innesta una chitarra satura e leggermente flangerina, la suddetta chitarra e' accordata in modo strano ed ha il suo perche'...finira' sul disco, troppo presto per dirlo.
ma soprattutto che titolo avra' il disco? non si sa, suggerimenti? io pensavo "jukkastyle" ma forse e' eccessivo anche per il mio ego. ora si va a dormire, domani arrivano ospiti in stazione per studiare con noi un po' di pronuncia corretta. è il turno delle ugole d'oro.
grazie per i commenti lasciati, come dire, servono più che l'ovomaltina a colazione.
l'impero cade sui vostri respiri...state attenti...

martedì, gennaio 03, 2006

New year's day




"this is the new year" cantava pasciuto ben gibbard. allegro o no? e poi di che cantava? non so, comunque sia anche un altro capodanno se n'è andato..ciao ciao 2005, anno del cavolo! dopo una licenza premio di due giornate per permettere a tutti i boys with scarves di raggiungere amate ed amici eccoci di ritorno nell'ex freezer detto bunker. spero che i vostri festeggiamenti siano stati ok, il mio non male. naturalmente il primo giorno dell'anno is da shit, questa volta abbinato alla domenica ancor peggio. un saluto agli amici ritrovatisi al covo ed a quelli andati da altre parti. si è avuta anche l'ennesima "apparizione" in musica sul palco del covo : due anni fa gdm con il doppio concerto, quello passato ospite alla chitarra con i settlefish, questa volta ospite in un testo degli offlaga. e il prossimo anno? qualcosa legato alla telepatia.
ok, non perdiamoci, oggi ripreso il lavoro in studio come si diceva prima. le mie chitarre "principali", ovvero quelle portanti sono state tutte registrate, ed anche corrado ha iniziato il suo calvario. questo sarà un album strano, perche' lo si scrive giorno dopo giorno, e gli arrangiamenti crescono e diventano maggiorenni in studio, man mano che li si suona. che dire? la tendinite sembra essersi presa una vacanza, o forse e' ancora alle prese con i postumi della sciabolata del 31. piccole vibrazioni(oh oh...non sono mai buone le vibrazioni) del mio twin reverb amp 65 reissue hanno fatto si che si procedesse ad escludere i suoi speaker e collegarlo a quelli di un combo soundcity; in parallelo, tramite uno splitter, andavano anche un mesaboogie combo con un'unico cono 12" ed una d.i. collegata direttamente al banco: dedicato i guitar geek. abbiamo fatto un pò di "programming" con logic, live di ableton, plug in della pluggo, tutto su computer apple. abbiamo chiamato le nostre fidanzate con telefoni motorola e nokia(anche uno scassato samsung del tammu, ma non merita menzione...e' out). abbiamo viaggiato con autovetture renault. mangiato pizze da asporto di " sorriso". abbiamo parlato di torrents.splinder.com, bevuto acqua norda, spippolato su un banco sony. guradato un a puntata di "my name is earl" ascoltato un paio di traccie di pharrel williams. offeso la maglietta "mens sana in corpore sardo" di carlo pinna detto puddu, uno dei fonici dell'esagono. insomma se tutte le marche citate vogliono fare una donazione di strumenti o software...you are welcome.
miei cari, sono tempi duri, affrontiamoli con la dolcezza del nostro cuore(lo so, è un misero tentativo di essere romantico intelligente illuminante spiazzante come ernesto guevara. se non siete accecati dall'idolatria da t-shirt o dall'odio beota, scoprite guevara... potrebbe commuovervi, di animi cosi puri ne nascono uno ogni cento anni...e qui un misero tentativo di bissare il moravia dell'orazione funebre per pasolini.... ok sono le 23 e 03.... un ultimo giro in skate nel capannone ci sta di brutto. and you? fuck off and die! scherzo dai...era per fare il giovine...)

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