domenica, febbraio 27, 2011

ale oh oh


lunedì, febbraio 21, 2011


è un buon momento per la musica italiana all'estero? un amico dice di si, che non c'è mai stata così tanta esposizione estera per le band nostrane. i blog musicali stranieri non esitano nel parlare delle nostre truppe in modo lusinghiero e cosa da non credere: lo fanno senza tirare in ballo pronunce maccheroniche, cosa che invece continua ad interessare i forumisti musicali autoctoni. iniziamo pian piano, partendo dall'ambito underground, perchè di questo si tratta, a segnare le nostre posizioni nel panorama internazionale riducendo quel gap che ci ha sempre visto come terzo mondo rock. quindi, tutto bene. tutto bene, vero? c'è una domanda che rimane senza risposta: cosa succede alle band che utilizzano l'idioma inglese nel nostro paese? come è ricevuta la loro proposta musicale? che livello di attenzione il pubblico dimostra nei loro confronti? l'impressione è che tanto più si aprono finistre all'estero tanto meno le orecchie dei nostri connazionali sono pronte a prestare curiosità ed interesse. c'è questo strano fenomeno per cui quando la musica italiana torna a prendere possesso del verbo italico, tutto ciò che si esprime in maniera differente viene guardato con sufficienza ed allo stesso tempo tacciato di snobberia. un limite tutto nostro, che non valorizza quello di buono che possiamo esprimere. capita, anche in questo ambito. è l'italia, baby.

domenica, febbraio 20, 2011


sabato, febbraio 19, 2011


martedì, febbraio 15, 2011


lunedì, febbraio 14, 2011


sabato, febbraio 12, 2011

".........The most sublime moment occurred when Muslims and Coptic Christians engaged in common prayer on Cairo's Tahrir Square, chanting "We are one!" – providing the best answer to the sectarian religious violence. Those neocons who criticise multiculturalism on behalf of the universal values of freedom and democracy are now confronting their moment of truth: you want universal freedom and democracy? This is what people demand in Egypt, so why are the neocons uneasy? Is it because the protesters in Egypt mention freedom and dignity in the same breath as social and economic justice?........"

Slavoj Zizek sul Guardian, da leggere per un bel passaggio sul rapporto dimostranti/violenza, ed in generale per lo sguardo lucido sui fatti d'Egitto.

Straight Edge Lenin



Questo rispetto velato per la morale borghese mi ripugna quanto questa passione per le questioni sessuali. Ha un bel rivestirsi di forme sovversive e rivoluzionarie: questa occupazione è non di meno, alla fine dei conti, puramente borghese. Ad essa si dedicano di preferenza gli intellettuali e gli altri stati della società vicini a loro. Per questo genere di occupazione non c’è posto nel partito, tra il proletariato che lotta e ha una coscienza di classe.
A che cosa conduce, in fin dei conti, questo esame insufficiente e non marxista della questione? A questo: che i problemi sessuali e matrimoniali non sono visti come una parte della principale questione sociale e che, al contrario, la grande questione sociale stessa appare come una parte, un’appendice del problema sessuale. La questione fondamentale è ricacciata in secondo piano, come cosa secondaria. La rivoluzione esige concentrazione, tensione delle forze. Dalle masse e dagli individui. Essa non può tollerare stati orgiastici, del genere di quelli propri delle eroine e degli eroi decadenti di D’Annunzio. Gli eccessi nella vita sessuale sono un segno di decadenza borghese. Il proletariato è una classe che sale. Non ha bisogno di inebriarsi, di stordirsi, di eccitarsi. Non chiede di ubriacarsi né con eccessi sessuali né con alcool. Non deve dimenticare e non dimenticherà la bassezza, il fango e la barbarie del capitalismo. Attinge i suoi maggiori impulsi alla lotta dalla situazione della sua classe e dall’ideale comunista. Ciò che gli è necessario è la chiarezza e ancora una volta la chiarezza. Così, lo ripeto, niente debolezza, niente sciupio o distruzione di forze. Dominarsi, disciplinare i propri atti non è schiavitù, neanche in amore.

Lenin

“un giorno un osservatore perspicace ha detto che l’Italia fascista era diretta come un grande giornale, nonchè da un grande giornalista: un’idea al giorno, dei concorsi, delle sensazioni, un abile e insistente orientamento del lettore verso alcuni aspetti della vita sociale, smisuratamente ingranditi, una deformazione sistematica dela comprensione del lettore. Insomma i regimi fascisti sono regimi pubblicitari.” walter benjamin

da Piste

giovedì, febbraio 10, 2011




lo sguardo di berlinguer, verso ferrara... non so perchè ma la dice lunga

martedì, febbraio 08, 2011

i was there



una delle migliori band che ho visto nascere crescere diventare immensa ed infine chiudere la carriera senza sbagliare un mezzo passo: lcd soundsystem

lunedì, febbraio 07, 2011

leonardo: Ma quest'Africa, poi, dove sta?

leonardo: Ma quest'Africa, poi, dove sta?: "Professione Disastro Quello che è riuscito a fare Walter Veltroni nelle ultime settimane è incredibile. Stupefacente anche per chi pensava ..."

TILVA ROŠ OFFICIAL TRAILER from Kiselo Dete on Vimeo.


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