lunedì, febbraio 21, 2011
è un buon momento per la musica italiana all'estero? un amico dice di si, che non c'è mai stata così tanta esposizione estera per le band nostrane. i blog musicali stranieri non esitano nel parlare delle nostre truppe in modo lusinghiero e cosa da non credere: lo fanno senza tirare in ballo pronunce maccheroniche, cosa che invece continua ad interessare i forumisti musicali autoctoni. iniziamo pian piano, partendo dall'ambito underground, perchè di questo si tratta, a segnare le nostre posizioni nel panorama internazionale riducendo quel gap che ci ha sempre visto come terzo mondo rock. quindi, tutto bene. tutto bene, vero? c'è una domanda che rimane senza risposta: cosa succede alle band che utilizzano l'idioma inglese nel nostro paese? come è ricevuta la loro proposta musicale? che livello di attenzione il pubblico dimostra nei loro confronti? l'impressione è che tanto più si aprono finistre all'estero tanto meno le orecchie dei nostri connazionali sono pronte a prestare curiosità ed interesse. c'è questo strano fenomeno per cui quando la musica italiana torna a prendere possesso del verbo italico, tutto ciò che si esprime in maniera differente viene guardato con sufficienza ed allo stesso tempo tacciato di snobberia. un limite tutto nostro, che non valorizza quello di buono che possiamo esprimere. capita, anche in questo ambito. è l'italia, baby.
Commenti:
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Ciao jukka, grazie per l'assist del tuo post perchè la questione mi/ci interessa molto da vicino in quanto membro di un gruppo del cosiddetto underground italiano(i Mauve) che però canta in inglese fin dalle origini.
Mi sembra che tu abbia ragione quando dici che quando la musica in Italia sembra virare di nuovo verso l'uso del nostro idioma, chi si esprime diversamente ottiene meno attenzione e visibilità.. non ho certezze da proporre ma la percezione è che gruppi come il nostro facciano più fatica(anche solo rispetto a pochi anni fa') a trovare date e luoghi dove proporre la propria musica.. spero ovviamente di essere smentito prima possibile! ;-)
Non so se vale lo stesso anche per stampa e bloggers specializzati.. forse in alcuni casi. Probabilmente è davvero un limite "nazionale".. come anche il criticare la pronuncia e la presunta snobberia di chi usa l'inglese. Ciò detto senza nulla togliere a chi si cimenta con l'italiano riuscendo a volte ad utilizzare la lingua in maniera non scontata ed efficace... non potremmo valutare la musica nel suo complesso(i suoni, le canzoni, le melodie ma anche i contenuti dei testi) senza guardare troppo alla lingua impiegata per esprimersi?
to be continued.. maybe! :)
saluti
Carlo
Mi sembra che tu abbia ragione quando dici che quando la musica in Italia sembra virare di nuovo verso l'uso del nostro idioma, chi si esprime diversamente ottiene meno attenzione e visibilità.. non ho certezze da proporre ma la percezione è che gruppi come il nostro facciano più fatica(anche solo rispetto a pochi anni fa') a trovare date e luoghi dove proporre la propria musica.. spero ovviamente di essere smentito prima possibile! ;-)
Non so se vale lo stesso anche per stampa e bloggers specializzati.. forse in alcuni casi. Probabilmente è davvero un limite "nazionale".. come anche il criticare la pronuncia e la presunta snobberia di chi usa l'inglese. Ciò detto senza nulla togliere a chi si cimenta con l'italiano riuscendo a volte ad utilizzare la lingua in maniera non scontata ed efficace... non potremmo valutare la musica nel suo complesso(i suoni, le canzoni, le melodie ma anche i contenuti dei testi) senza guardare troppo alla lingua impiegata per esprimersi?
to be continued.. maybe! :)
saluti
Carlo
siamo i terroni dell'occidente e quindi nulla da stupirsi....l'unico obbiettivo d chi fruisce è sentirsi dire da una canzone come cazzo sta il cazzo di quore.. della musica nn frega un cazzo a nessuno....
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