lunedì, maggio 28, 2007

Commercio Interno



abos114 Die Stadt Der Romantische Punk "The Guitar E.P." is, in the label's opinion, a 31-minute album. An album of minimalist beauty, explosive rumbling noises and tripped out basement aesthetics, brought on by, yes, effect-laden guitars (+ bits of sweet violin). cd-r, 50 copies
April 2007, A Beard of Snails.

Tradotto: se vi interessa il mio progetto solista, qui c'è un nuovo cdr. si chiama the guitar ep ed e' il primo in cui uso la chitarra come fonte di suoni, oltre alle solite "voci ed effetti". la confezione e' carina(non opera mia, anzi solo in parte lo e') e se ne volete una copia potete chiedermela con una mail a thisisourdiet@gmail.com vi dirò i come ed i perchè.
per chi volesse anche recuperare delle puntate precedenti mi sono rimaste un pò di copie del cdr su diesel combustible, ma anche un cd( non cdr ma proprio cd) compilation sempre su diesel combustible in cui io suono la chitarra acustica canticchio e populous produce; gli altri artisti sono in gran parte europei ed americani, tipo eluvium tunng .tape. helios tomcats in tockyo ed altri...


lunedì, maggio 21, 2007

Difference and Repetition.


ci sono situazioni che anche ripetendosi risultano sempre differenti. od almeno, ne e' differente la percezione. forse perche' ogni accadimento non e' mai uguale a se stesso.
e dopo aver enunciato l'ennesima teoria dell'acqua clada versione web 2.0 andiamo per ordine.

le differenze:
ad esempio suonare all'estragon a distanza di tre anni. la prima volta nella vecchia sede fu, come dire, deludente. poco pubblico per un concerto buono solo negli ultimi minuti. si chiudeva un ciclo, quello di punk not diet. ieri sera invece abbiamo ritentato la fortuna con l'estragon, ed il vento ha cambiato direzione. quella buona stavolta. tanta gente. attenta e desiderosa di ascoltare. un bel pubblico. giovane ed anche vecchi conoscenze.
ma soprattutto suonare con piano magic: no closure come prima traccia in scaletta non può lasciare indifferenti. e se lo fa vuol dire che giochiamo in campionati d'ascolto differenti. ed il mio e' meglio del vostro. per intenderci.

le ripetizioni:
i festival estremamente do it yourself. spesso se ne trovano nella provincia sperduta. ad ogni generazione di capitani coraggiosi della musica indipendente spuntano nuovi festivalini più o meno improvvisati dove si alternano gruppi innuqui, scarsi, molto bravi, promettenti, not my cup of tea e decisamente fighi. se poi mettete una bella campagna emiliana in piena primavera. una bella compagna emiliana. cibo amici e relax, il peggio che puo' capitarvi è la rottura di un paio di occhiali da 5 euro.
cosi ricorderò il pomeriggio di ieri in quel di correggio. grazie alla voglia di sporcarsi le mani da parte dei ragazzi dell'igloo. tanti gruppi. diverse modalità d'approccio al fattore musica. vincono julie's haircut, in versione di presenza fissa ad accompagnare i momenti vuoti tra un concerto e l'altro, il connubio xiu xiu/club di wolther goes stranger (bell'idea di cantautorato weird pop intimo con cassa in 4- di derivazione dance e non punk funk, ci tengo a precisarlo visto il contesto) ed il tiro-post degli irma vep(2/5 degli anna karina si misurano in divagazioni melodico strumentali).
ma piu' di tutto a farla da padrone e la voglia di organizzare momenti di aggregazione per il semplice gusto di farlo. io non ne sono mai stato capace, ed e' per questo che continuo ad andare ed amare "ripetizioni della storia" come quella appena passata.

martedì, maggio 15, 2007

Non ci scherzo più

wow, tanti blog parlano di justice ed il carrozzone Ed Banger in questi giorni. fichissimo, od una noia mortale? mi chiedo perche' in italia quel carrozzone li trova il suo massimo seguito nella capitale morale, la capitale del nord produttivo, il motore del nuovo capitalismo italiano, la capitale della moda de noiartri, la città mediatica del belpaese...insomma la solita milano da bere: perche' milano balla sotto it's all about coriandolis?(bravo davide)
e non ditemi perche' quelli di Pig hanno base a milano ed organizzano le robe li, perche' sono costretto domandarvi perche' una roba come Pig (una delle mie letture da bagno) nasce e si muove in quella città la...
Spiegatemi Milano. mi incuriosisce. la trovo per certi versi affascinante. forse unica e vera "metropoli" d'italia. capace di creare dei mostri assolutamente autoctoni come il berlusconismo oggi e ieri il craxismo(che sono stati l'unico vero nuovo dilaniante modello culturale italiano): che badate sono cose odiose, ma interrogarsi sui perchè non fa mai male.
e quindi in una scala di importanza anche minore comprendere perche' la tamarraggine del fun only, dei synth distorti ma eduncandi, del finto effetto metal- che divertente-fai le corna-yeah- party party-sorridi che adesso ti fanno una foto e domani la vediamo online vanno ad attecchiere proprio in quella città dove tanti anni fa si studiava e si metteva in atto quel motore anticulturale chiamato Drive In.
molto probabilmente, però, i meneghino-Bangers non sono altro che la riedizione indie/2007 dei Paninari.... chissa se d'inverno mettono il giumbotto?

ps non prendete troppo sul serio le righe che trovate qua sopra è un modo come un'altro di parlare della moda e di dare un personale giudizio sul baraccone Ed Banger...e via discorrendo...

lunedì, maggio 07, 2007

to the east


Forse uno dei momenti più esaltanti della mia recente trasferta londinese è stata nel classico negozio di dischi a tolbot road: dentro rough trade uno spagnolo(commesso) uno svedese ed un italiano a parlare di hardcore italiano 82/83. i due erano grandi collezionisti e pregavano di vendergli un certo numero di dischi. ovviamente avevo raccontato loro di averne un paio di copie, ma di volerle tenere come riserva in caso di usura. (tenete conto che la maggior parte di quei suoni li ho ascoltati in scomode ristampe su su cassetta a meta' anni novanta ed in comode ristampe cd successivamente.) E' stato il momento dell'italiano che fa l'italiano, come calboni che saluta tutti arrivando in montagna...."ehhh vuoi che non ho quel sette pollici li...ma che scherziamo!"...
la lezione alla fine di tutto questo e' che l'italia può vantare a tutt'oggi un primato musicale: oltre l'italo disco, oltre il nostro prog anni 70 che tanto amano i giapponesi...l'hardcore italiano del biennio furioso 82/83 rimane insuperato. appunto uno spagnolo ed uno svedese che mi chiedevano che fine ha fatto il chitarrista dei c.c.m.(gruppo pisano dell'epoca)..se era vero che uno dei wretched lavorava in un night sui navigli... e quando ho detto di aver parlato recentemente con alcuni ex mebri dei 5 braccio li ho visti trasalire..
insomma dopo "american hardcore" sarebbe bello avere una versione plurale di quel biennnio musicale italiano: dico plurale perche' se volete delle visioni soggettive ne trovate parecchie, partendo dai vari philophat di "costretti a sanguinare".

detto questo nella mia ormai annuale visita londinese ho visto un panorama musicale un po' sofferente. mi sembra infatti gia' metabolizzata la nuova onda di gruppuscoli che dovevano cambiare la storia della musica. complice anche un paio di mostre vagamente a tema alla tate(con la prima grande retrospettiva dedicata a gilbert & george) e all'ICA (the secret public/the last days of british underground 1978-88) ho ritrovato una citta' in cerca di una nuova identita'. tribu' di coloratissimi adolescenti urbani con i ragazzini bianchi (ed apparentemente di buona famiglia) a fare i klaxon-centrici, goth-ici di nuovo in presenza non del tutto marginale, gli artic monkeys come il gruppo che in tanti ascoltano ma pronti ad essere dimenticati come nulla fosse (gli oasis a confronto sono davvero i beatles del loro tempo) e poi..... sotto sotto.... un brulicare di micro cose.... ancora indefinite... che forse avverranno....che usciranno dal loro baccello.... o che forse no.

fantastico! andare ad una classica serata tipo "io leggo the wire" (fighissimo in tanti avevano the wire in tasca, giuro!!!)(alcuni tipi hanno dimenticato pure il contenitore porta tappi per le orecchie che danno gli abbonati a the wire) ma anche plan B( ho codal mio canto mi sono sentito musicalmente vecchio- non conforme all'oggi. ed' e' statomprato il nuovo numero e solo dopo mi son ricordato di essere abbonato)....e' stata un'esperienza per certi versi notevole.
la tappa londinese del Free Noise Tour ha visto interagire assieme vecchie volpi dell'impro inglese come evan parker e giovani macellai americani quali yellow swans(loro davvero bravi) e burning star core(bah..tanta posa...). interessante ed a tratti molto bello. i tratti non "tratti molto belli" purtroppo sono da inserire nella categoria "molto due balle". ma come sempre il mio interesse e' andato sulle cose viste con la coda dell'occhio. gli studenti tipo della san martin, la rantumaglia industriale al sapor di runa(un solo esemplare per fortuna), la borghesia laburista colta che legge the wire(più esemplari e pure di tarda età, distinti, di grande dignità e compostezza. eleganza innata), sperimentatori
nipponici in trasferta europea, fan dell'homemade noise(cdr anche come solette delle scarpe, e walkman al posto dell'ipod) e qualche transfugo dal post rock, dall'indie rock, i barilotti dell'upset the rythm(solo una persona che legge capira' questo riferimento, scusatemi e' un messaggio in codice) ed i primi transfughi del new! rave.
questi erano la sera precedente al cinema renoir di holborn: mangiavano un sushi take away preso da tesco primo di entrare per la visione di "dans paris"...un film carino... si, sono stato a vedere un film francese in un weekend a londra. che c'è di strano?


ps la colonna sonora della vacanza -immaginaria perche' senza ipod- e' stata no shouts, no louds delle eletrelane da qui il titolo del post....come back ...come back....ohhohhhhhh to me

giovedì, maggio 03, 2007

Proprieta' privata


e' passato l'ennessimo carrozzone romano danzante del primo maggio. festa universale dell'uguaglianza-scusatemi se dico festa dell'uguglianza ma penso proprio che la festa del lavoro sia una festa dell'uguaglianza, e se volete ne riparleremo.
pero', quanto stanno antipatici i pero', il carrozzone romano ha un po' rotto le scatole. e scricchiola da ogni parte. diventa un festone bello e colorato dove ci si diverte e tutto quanto. con sempre gli stessi attori. non parlo degli spettatori, quelli sono una parte bella(spettatori comprate qualche cd od andate anche a vedere qualche spettacolo a pagamento, anche gli artisti vivono con i soldi per mangiare, e non solo di feste colorate). io parlo degli attori che si presentano sul palco, i musicisti. ad usare un frase ubusata verrebbe da dire: suonano sempre gli stessi gruppi! provate il contrario! su, avanti!
che io non ho nulla contro i musicisti e non mi piace parlarne male(pubblicamente). che palle vedere tutti gli anni i soliti nomi. anche qui qui mettiamo un limite di mandati/partecipazioni come si richiede alla "nuova politica" ...ci vai due volte.... bona li per un pò passi la mano. ovvio che parlo da invidioso che mai sarà li chiamato a suonare. ma non limitiamoci all'invidiainvidioso parlo anche da persona che si e' stancata di sapere in modo preventivo chi ci sara' sul palco. mai una sorpresa che si possa definire tale. e guardate il primo maggio si potrebbe rischiare anche un attimo di piu'...farebbe bene a tutti. la formula vincente lasciamola ad altri ambiti...quelli produttivi magari.
il momento piu'
che sa di vecchio e che mi e' definitivamente insopportabile e' quando arriva quella canzone di una bellezza e semplicita' intramontabile: la passione di "bella ciao" martoriata dai modena city ramblers. e' una canzone cosi bella da smuovermi ogni volta che la sento perche' dentro ci sento l'orgoglio delle genti che l'hanno cantata, ci rivedo gli occhi dei miei nonni e dei loro amici, di chi ha desiderato l'impossibile e' lo ha attenuto anche per noi.
e poi la risento martoriata dall'ennesima interpretazione dei modena city ramblers...figuriamoci non giudico artisticamente la loro versione. ma giudico un gruppo abbia ipotecato la seconda parte della carriera sulla riproposizione ed appropriazione esclusiva quindi indebita di "bella ciao"...spero che non ne abbiano cambiato il testo come con contessa l'anno scorso(leggasi vecchie polemiche anche con l'autore)
come si dice in italia: tutti dobbiamo mangiare, ma farlo sulla storia di canzoni che non son solo canzoni mi sembra triste. tutto qua. una canzone che dovrebbe essere di tutti e forse sarebbe meglio riproporre in modo corale...tutti assieme..e magari...appassionatamente. senza costruirci sopra lo stipendio.



ps...ci vuole anche una piccola postilla sul vaticano, e sull'uso scriteriato che fa del lessico italiano. terrorismo e terrorista hanno un ambito ben definito...in fin dei conti qui ci si esprime attraverso la lingua italiana e non ancora con l'inglese americano: in quel vocabolario, secondo taluni, terrorist e terrorism descrivono tutti quelli che hanno un'opinione differente e divergente. che sia forse da rintracciare nel dna delle persone la causa di questo profondo male: essere democraticamente in disaccordo con le posizioni delle gerarchie ecclesiastiche?

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