lunedì, aprile 20, 2009

sul record store day

a me piacciono i negozi di dischi, quasi quanto i dischi stessi, e i libri di musica e le riviste di musica e gli appassionati di musica dischi tipo me.
molto. darei oro per averne uno bello davvero vicino a casa.
le storie sui prezzi che si fanno su altri blog sono vere: quante volte ho comprato cose da rough trade e poi andando da fopp maledicevo il risparmio possibile se non avessi avuto fretta rough tradina.(regola uno, prima si va da fopp poi da rough trade)

compro da parecchi anni dischi online. ho i miei due negozi di fiducia. ogni tanto casco su rough trade online(ma solo perchè rob young li definì come possibilità tra il punk e il mercato- ovvero socialdemocratici dell'industria musicale).
pochissime volte compro dischi nuovi in un negozio. il piu' delle volte i negozi locali sono quelli dell'usato in cui cerco offerte e vinile. mentre le novità che non arrivano via posta le recupero durante i viaggi all'estero: su questi dischi conservo l'etichette dei prezzi perche' spesso hanno il nome del negozio ed ogni volta che li prendo in mano ho una cartolina di una particolare vacanza.

ieri si e' svolto il record store day. che io purtroppo non ho festeggiato(invece si perche' rough trade mi ha recapitato il mio "album club" del mese-fever ray con cds solo per gli iscritti in aggiunta).
avrei voluto essere a londra, entrare a talbot road o rough trade east e spendere 2 sterline in piu' rispetto al prezzo che hmw fa per lo stesso cd. non sono masochista o sprecone. riesco ancora a dare un valore ai soldi ma lo do anche alla musica.
la musica non solo quella suonata ma il monda che ci ha dato quello che amiamo nel modo in cui lo conosciamo.
i negozi di dischi sono istituzioni antiche, ormai fuori tempo, destinati a scomparire. in modo particolare i negozi indipendenti, che sono spesso piu' cari(movimentando meno merce necessitano di ricavi piu' alti su ogni pezzo).
penso però che siano luoghi importanti per la musica indipendente. nella mia città non ho risorse del genere e ne sento la mancanza.
un luogo che ti offre dischi, instore live, chiacchere da bar, consigli per, riviste, fanzine, bacheche di annunci, libreria...tutte cose selezionate e di qualità....

ecco, un posto così a casa mia le considero come presidio culturale e lo difendo anche con i miei soldi. tanti fanno beneficenza, io la faccio così. non sempre, ma ogni tanto si.

Commenti:
La cosa più bella di tutto questo è che si diventa anche asociali.
O stai con me o niente.

Non è meraviglioso?

Anonimio Veneziano :-)
 
Cazzo hai descritto quello che più o meno sta tentando di fare mia moglie con una sorta di libreria/vinilioteca
 
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