giovedì, gennaio 22, 2009
non sono uno da centro sociale. per nulla. ne ho frequentati, parecchi, in diversi periodi, per diversi motivi. quasi sempre per faccende musicali. non ci siamo mai amati troppo, ma fino a qualche tempo fa certi suoni passavano solo da li.
in questo modo sono venuto a conoscenza del conchetta, o cox 18.
uno dei pochi posti che ho sempre trovato accogliente.
non lo dico perchè fa bello e de sinistra opporsi allo sgombero di quella esperienza.
e neppure perchè giardini di mirò milano l'hanno iniziata a conoscere da li.(c'è una bella vhs di un nostro concerto da quelle parti da riversare in digitale. forse ora più che mai)
la scorsa primavera abbiamo eseguito "il fuoco" all'auditorium verdi, che sta li dove si imbocca il senso unico di via conchetta. dopo il soundcheck sono uscito per fare due passi. il cox 18, oltre al mercatino bio(frutta e verdura), e la libreria, ospitava un artista impegnato nel rifare il trucco della facciata. Blu all'opera, nell'unico pomeriggio che passi a milano. cose che li, capitavano. blu che aveva ascoltato i giardini di mirò sulla macchina della ragazza che lo aveva portato li. il caso, del tipo che fa piacere.
molti altri sono gli aneddoti personali legati a quel pezzo di milano e della cultura antagonista italiana.
un risotto alla milanese, piuttosto che una polaroid con scritto sopra "gli opposti..." e due amici che fanno pace, manuele che dorme per terra alticcio dopo un concerto, o la sera che abbiamo conosciuto una uma thurman a caso, oppure quando da bergamo si andava a fare un salto a milano e spesso si andava a bere una cosa al cox.
insomma un approdo in terra straniera.
ora c'e' milano con qualcosa che la rende meno speciale e sicuramente meno accogliente, per me che avevo inziato apprezzarla anche attraverso quelle isole di differenza che continuano a resistere in una città tutta da bere.
qui un bell'articolo di ivan berni apparso sulle pagine locali milanesi de la repubblica
in questo modo sono venuto a conoscenza del conchetta, o cox 18.
uno dei pochi posti che ho sempre trovato accogliente.
non lo dico perchè fa bello e de sinistra opporsi allo sgombero di quella esperienza.
e neppure perchè giardini di mirò milano l'hanno iniziata a conoscere da li.(c'è una bella vhs di un nostro concerto da quelle parti da riversare in digitale. forse ora più che mai)
la scorsa primavera abbiamo eseguito "il fuoco" all'auditorium verdi, che sta li dove si imbocca il senso unico di via conchetta. dopo il soundcheck sono uscito per fare due passi. il cox 18, oltre al mercatino bio(frutta e verdura), e la libreria, ospitava un artista impegnato nel rifare il trucco della facciata. Blu all'opera, nell'unico pomeriggio che passi a milano. cose che li, capitavano. blu che aveva ascoltato i giardini di mirò sulla macchina della ragazza che lo aveva portato li. il caso, del tipo che fa piacere.
molti altri sono gli aneddoti personali legati a quel pezzo di milano e della cultura antagonista italiana.
un risotto alla milanese, piuttosto che una polaroid con scritto sopra "gli opposti..." e due amici che fanno pace, manuele che dorme per terra alticcio dopo un concerto, o la sera che abbiamo conosciuto una uma thurman a caso, oppure quando da bergamo si andava a fare un salto a milano e spesso si andava a bere una cosa al cox.
insomma un approdo in terra straniera.
ora c'e' milano con qualcosa che la rende meno speciale e sicuramente meno accogliente, per me che avevo inziato apprezzarla anche attraverso quelle isole di differenza che continuano a resistere in una città tutta da bere.
qui un bell'articolo di ivan berni apparso sulle pagine locali milanesi de la repubblica
Commenti:
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eh infatti........non capisco perchè sono cosi fermi con il Dvd de il fuoco o ulteriori uscite discografiche....... :-\
Ma veramente credono che nessuno li segua\compri??
Ma veramente credono che nessuno li segua\compri??
Avranno avuto sicuramente dei problemi con l'etichetta x non aver piu parlato del Dvd....ricordo bene che il fuoco doveva avere un Dvd ''ufficiale''.
Boh....che peccato.
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Boh....che peccato.
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