mercoledì, settembre 10, 2008

album che aspettavo ma...


Premessa: parlare di album che debbono ancora uscire non è del tutto corretto. in questo caso mi appresto a scrivere le prime impressioni riguardanti tre album di prossima pubblicazione. ripeto si tratta di prime emozioni ed impressioni che questi lavori restituiscono. ci sara' tempo e forse voglia di riprenderli. ricordandoci che l'album dei notwist non mi era piaciuto con i primi ascolti mentre volerà alto in un'ipotetica classifica di fine anno.



Tv on the Radio- dear science
cambiano le carte in tavola. a tratti pare di ascoltare un altro gruppo. le chitarre che furono trademark e wall of sound diventano magre, scheletriche, funky! questo e' quello che piu' colpisce, come la presenza di ballad(2.0 ovviamente) e di canzoncine facili dal minutaggio contenuto. la materia sonora e' radicalmente diversa da quella dei primi due dischi, molto piu' scarna in questo caso. nessun passo in avanti o indietro. ci si è spostati di lato. in tutta questa rivoluzione rimane intatto e pienamente conservato un elemento classico dei dischi a firma tv on the radio: la noia...grandi musiche grandi pezzi ma... voi riuscite a reggere tutto un disco? ora mi sparo i fucked up a tutto volume e pesto una foto, presa dal giornale, del ministro della difesa. questo si che e' divertente.

Deerhunter- microcastle. allora voi forse sapete che i deerhunter sono il gruppo di bradford cox. non sono un gruppo. non sono bradford cox(lui da solo e' atlas sound). ma sono il gruppo di bradford cox. questa e' una nota non secondaria nell'approcciare i dischi della banda. ovvero qui ci sono un bassista un batterista e due chitarristi che cercano di contenere l'ego di bradford cox. un ego prolifico come un coniglio. che registra pezzi di notte, a casa, in ostello, in ostello in europa, a casa di un amico, durante un viaggio in furgone. insomma uno che grande senso melodico, una montagna di ascolti, belle idee. ma forse troppa fretta. ecco si, microcastle a mio avviso soffre di fretta. rispetto al precedente "cryptograms" questo nuovo e' un disco normalizzato. non speciale. le canzoni sono delle belle canzoni puliti ed indipendenti come piacciono a voi. noi da vecchi militanti con la bandiera sempre alzata lo sguardo al passato i motti antichi continuiamo a preferire cryptograms. un disco sporco e strambo di grandi song drone punk a buon tasso melodico. i dischi pulitini ascoltateli voi.

Mogwai- a hawk is hawling. come dirlo. e' difficile. ah ecco...che palle! quando i mogwai giocano a fare i duri, quelli che non fanno compromessi, che si prendono troppo sul serio(i titoli delle canzoni non contano) io dico buuuuuuuuuuu e giro il pollice verso il basso. ricordate my father my kingdom...stesso sbuffare. ma se siete conoscitori dei mogwai sapete che loro sono musicisti, hanno codificato un suono che in tanti abbiamo studiato ma sono stati soprattutto "attitudine". qui hanno la stessa attitudine sugli scudi e confrontazionale di come on die young: a differenza dei fan hardcore considero "c.o.d.y." un disco lento, mal registrato dove anche grandi pezzi sono stati sommersi da tonnellate di attitudine. ascoltate "ex cowboy" nella versione live allegata ad un cd dell'nme o dell'immensa "xmas step" in versione singolo e capirete che voglio dire. mancano i colpi di genio o di classe che caratterizzano "rock action"(ah dite che non e' bello? trovate una canzone brutta o meno di geniale) "young team" e "happy song for happy people".
a hawk is hawling scorre senza colpire particolarmente. ok si manda avanti quando e' il turno di "the sun smells too loud", ma il disco è pure mogwai. il trademark sound e' intatto. nessuna sbavatura, nessuna imperferzione, nessun colpo di scena. nessuna canzone che rimarrà tatuata nella nostra memoria come spesso è accaduto("scotland's shame" mi paice molto, lo ammetto).
mi dicono che i mogwai sono molto fieri di questo disco, di cody ed hanno dubbi su young team e rock action.
ok, a me piacciono i mogwai quando si piacciono meno.




nessuno di questi dischi e' brutto. brutto tipo "woman as a lover" per gli xiu xiu. no affatto. sono dischi di mestiere(si anche tv on the radio è un disco di finta rottura. e' un disco molto PD- e quindi vi piacerà). fortunatamente i gruppi in questione(ovviamente anche gli xiu xiu) non hanno bisogno ne dell'ultimo disco ne tantomeno del giudizio di jukka reverberi per entrare nella storia.
queste band hanno percorsi artistici a cui vorrebbero innalzati piccoli monumenti nelle nostre discoteche e per alcuni anche piccoli tatuaggi sul cuore.

Commenti:
>e' un disco molto PD- e quindi vi piacerà

indie = PD. si.
 
:-O speriamo iddio che indie non è = a Pd o di Pietro o Bertinotti che mi impicco!! :-O
 
meglio il papa vero?
 
Anche io "The Hawk is howling" lo trovo troppo pieno di attitudine. E pure di accademia.
Però, tu skippi "the sun smells too loud"? Io la trovo geniale.
Hai detto bene: sono dischi di mestiere, aspettiamo un futuro più roseo.
 
women as lovers è brutto?
ahhahahahah.
hai bisogno di una vacanza....lunga,molto lunga.
 
...e mr. beast dove lo mettiamo?
 
è più o meno quello che ho pensato io ascoltando i dischi che hai citato, con riserva su tv on the radio. che non ho ascoltato
 
già l'ultimo dei mogwai era un po' maniera...tv, mai graditi...
tu li conosci i part chimp?
and
www.wrong-.splinder.com
 
Io trovo che il nuovo TV on the radio sia il loro più quadrato e compatto. Per quanto mi riguarda, molto meglio del precedente e uno dei dischi migliori sentiti quest'anno.
 
uh, molte cose scritte su The hawk is howling sono vere. vere nel senso "tattico" del termine.
parla uno che, mmmh, ama Come on die young e che crede sia il loro album migliore. comunque quello che sento di più nello stomaco.
i Mogwai sono uno dei pochi gruppi che non mi hanno mai deluso, lo dico con certezza. con la stessa certezza dico che questo disco è un Come on die young in avanti di quasi 10 anni: uoni differenti, differente amalgama ed uso degli strumenti ma simile struttura, attitudine a ripassarsi sopra quasi masochisticamente: ecco, nel caso dei Mogwai - ed anzi, di questo disco nello specifico - trovo tutto ciò come positivo. il disco mi piace (la triade finale per me è musicalmente encomiabile, l'incipit anche), ed in tutto ciò c'è, credo, una verità:
potremmo stare a parlare della musica e dei dischi dei cari scozzesi per giornate intere, non ne verremmo mai a capo. fa gli strati, come la sabbia colorate nei vasetti, hai presente?
 
peraltro.
una delle confezioni digipack più brutte mai viste.
 
porco giuda glielo dico sempre alla mia morosa che son democristiano, ma lei no, lei dice che son comunista!

amen

:(
 
vecchio, finalmente un altro che ha il coraggio di dire che il re è nudo, e che i tv on the radio non sono poi, alla fine, alla fine fine, tutto sto granchè.
mi sentivo solo.
 
mi sa che dovrai ricrederti pure coi tv on the radio...

andrea
 
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