giovedì, aprile 03, 2008

si può dire?

Binetti: "Tifo per Obama, negro coraggioso"

Sempre intervistata da Ecotv, Binetti fa il suo endorsement per Obama: ""Obama sembra intercettare una volta per tutte l'accantonamento delle discriminazioni, cioè il negro presidente degli Stati Uniti. Un negro, peraltro, con un padre nato in Kenya. Quindi, voglio dire, un negro di recente immigrazione, coraggioso: un bel segnale di speranza".
(fonte Repubblica.it)

Commenti:
che conta una 'g'?
 
"Si può fare".
Complimenti alla Binetti, altri punti in meno nella mia personale classifica dei politici PD invedibili.
 
....sempre più scatenata..
e davvero un applauso anche al generale targato pd...
and
www.wrong-.splinder.com
 
pecoraro scanio e caruso invece?

Due grandissime personalità.
Il primo parla per slogan..(san giovanni prima o poi fa veder gli inganni),il secondo un nulla-facente.

Che cos'hanno di così diverso la binetti e questi due?

Nulla.

Jukka parlare di musica..mai eh?
 
è giusto che ognuno veda le differenze che crede. e poi decida da che parte stare.
le parole della binetti e quelle di del vecchio questa settimana sono in linea con il nuovo che avanza.
del resto e' cosa veltroniana e democratica avere chiuso in tutti i modi con la sinistra. quindi buona binetti, ognuno sceglie con chi andare. speriamo che nessuno di noi impari a zoppicare.

di musica ne riparlerò, quando mitorna la voglia. ok?

ciao ciao
 
esistono solo 2 parti: credere nella nostra finta democrazia e quindi fare finta che esistano ancora la sinistra, la destra e il centro, oppire non credere più che sia questo il sistema giusto di governarsi e vivere nell'alternativa..
 
Penso che l'alternativa ci sia.E' solo l'astuta manipolazione mediatica che ci vuole far credere che la scelta sia o Veltroni o Berlusconi.Io non ci voglio credere che ci potrebbero essere altri 5 anni di governo del nano.Sto male solo al pesiero.
 
tristezza...
 
Caro Jukka,
Qual'è il tuo problema?
Il fatto che la Binetti l'abbia definito "negro"??
Bene.....nella tua città di comunisti sfegatati, c'è chi mi consiglia di non comprare una casa in centro storico poichè potrei ritrovarmi col più chiaro che è dello stesso colore della mia maglia nera!!!
E vota probabilmente, ipocritamente per il tuo partito....ops coalizione....ehm!
Ora...il fatto che la Binetti l'abbia chiamato "negro" è un errore in cui incorrono in parecchi, anche tanti tuoi concittadini; del resto la dichiarazione della stessa non mi sembra certamente offensiva. Io meridionale e civilissimo cittadino, che francamente si sente di apportare un contributo alla crescita della tua città, sono "il Terrone"; Hai capito????? "il Terrone"!!!!! Vivo in un ghetto per Terroni E Negri.
A cosa voglio arrivare?
Voglio dire che viviamo in una città sicuramente con un'identità di sinistra a tratti anche estrema, che accoglie, l'immigrato come il meridionale........ma li tiene in certi quartieri. Se in un quartiere cominciano ad esserci troppi meridionali le case perdono valore! Guardiamoci dentro ed esaminiamo i nostri piccoli atteggiamenti prima di stare a sindacare sulla sottilissima differenza tra Nero e Negro!!!!

Nicola
 
Nicola per favore alza il piede dal l'acceleratore.

mescoli troppe cose differenti per aver ragione.
ti rispondo sulla questione binetti?
la dichiarazione della binetti e' preoccupante perche' non e' una dei miei amici del bar di paese che dice terrone ad un suo amico scherzosamente e via discorrendo..
ma e' una politica a livello nazionale che senza alcun problema utilizza la parola negro. alla sottile differenza che passa tra dire nero e negro in quel modo ci passa quantomeno l'educazione. sappiamo che l'onorevole binetti a sensibilità nei confronti di chi non e' identico a lei non mostra alcuna sensibilità- e vista la sua posizione è decisamente grave, dato che non e' quella di un muratore cottimista che costruisce case, ma svolge e svolgera' con il tuo voto il ruolo di parlamentare per costruire basi piu' solide per la nostra democrazia. se la frase non ti suona come "anche il baluba puo'" vuol dire che i miei pregiudizi nel confronto della binetti sono esagerate.
detto questo la critica era al personaggio, cha ha posizioni dubbie su troppi aspetti. dimostra una sensibilità umana pari ad una soletta di scarpe. neppur epiù quelli di An parlano apertamente in quel modo.
le parole rimangono...

su reggio emilia invece ti voglio segnalare una svista: non è assolutamente più una città di sinistra. la classe politica nostrana e' mediamente moderata con appianttimenti neoborghesi. nel cuore della città pulsa ancora qualcosa ma sembra essersi addormentato.


sul mercato immobiliare e degli affiti vedo anche io quello che vedi tu. e non posso che dirti che hai ragione.
dobbiamo capire se abbiamo le stesse risposte. ma se ne puo' sempore parlare.

tornando alla differenza che passa da nero a negro...direi che e' in aprte la stessa che passa tra meridionale e terrone.
una mancanza di sensibilità che se non detta giocosamente tra amici. e' grave.

non capirlo mi sembra grave.

tutto qui

saluti
 
Per andare al nocciolo della questione:

il sistema della democrazia rappresentativa di stampo partitico ha palesemente fallito

Tuttavia come diceva un noto sociologo "Spesso per vivere si rinuncia al motivo per cui si vive"

E' questa la dura reltà

Sei un grandissimo artista caro Jukka.
 
caro amico jukka,

spero vivamente che dopo il 14 aprile tu riprenda a parlare di musica e soprattutto ... "a farla" perchè è quello che ti esce meglio.

la mia non è una polemica, dico sul serio, se quelli come te smettono di fare musica siamo messi male...
sono in ansia di sapere quando ritornate dal vivo... (io sono di brescia quindi in germania mi era un po difficile...)

perchè il mio commento abbia a che fare con l'argomento ti dico:
sono di sinistra ... ma .. per evitare che l'italia dall'orlo del burrone ci finisca dentro voterò a malincuore il "MA ANCHE"!....
.... jukka, se penso all'alternativa?!

Sei un grande
Ciao
Alex
 
Sai, mi hai convinto sulla tua interpretazione delle differenze tra le due coppie di accezioni, penso però che tante volte mi sento dire terrone in tono scherzoso, ma quello che valuto sono i comportamenti successivi. Quelli si sentono anche se non detti; non hai idea di quante volte li percepisco.
Continuo a pensare d'altro canto che quello della Binetti non sia vero disprezzo, ma una storpiatura in cui anch'io a volte sono caduto per "ignoranza", pur non discriminando in base al colore della pelle.
Questo lo penso forse perchè voglio credere nel mio futuro immediato e posso farlo solo con il PD.
Sulla buona fede della Binetti, non mi sentirei di mettere la mano sul fuoco, ma, neanche tu puoi ciecamente credere nel suo dolo.
Penso anche che la stessa rappresenti una sua idea che mi sembra piuttosto isolata nell'ambito del partito che la candida, quanto meno sull'argomento specifico. In caso di non coerenza con i programmi presentati penso che anche lei possa ritenersi pronta alla formazione dell'ennesimo, inutile soggetto politico, tanto, quanto quelli generati dalle microscissioni avvenute nell'estrema sinistra.
Davvero ti dico che, se come te, mi fossi candidato nella S.A., al momento del voto mi tradirei per un gesto più concreto seppur turandomi il naso.
Chissà forse il futuro potrebbe riservarci belle sorprese!
Nicola
 
...beh, se si parla poi di contenuti...a me sembra che l'arcobaleno, sia proprio il centro che in questo paese cercavano tutti...
and
www.wrong-.splinder.com
 
la binetti non dovrebbe proprio avere il diritto di parlare...
 
A Reggio Emilia i quartieri socialmente diversificati ci sono sempre stati. Come in tutte le città d'Italia. E del mondo, mi vien da pensare. Nel dopoguerra e per quarant'anni a Reggio Emilia il PCI si è preso tra il 45% e il 55% dei voti, il che significa che un'altra metà di città con altri valori e riferimenti comunque c'era e c'è. Sono cresciuto nelle case popolari della periferia a sud, dapprima (anni '60) un quartiere di proletari reggiani, poi (anni '70) un quartiere misto di lavoratori e pensionati locali e lavoratori del sud e oggi un
melting pot vario ed eventuale (anziani, operai meridionali, assistenza sociale di natura e grado differente e immigrati stranieri). Però quando mia madre mi ha iscritto alle scuole medie del centro invece che a quelle del quartiere le facce dei figli della piccola neoborghesia nostrana le ho viste. Venivo da una zona malfamata e considerata socialmente pericolosa e come tale oggetto di immediata - e per fortuna solo momentanea - emarginazione (nel 1980...). Nessuna amministrazione pubblica riuscirà mai a demolire secoli di differenze, ma certamente può aiutare a integrare, risolvere o far convivere culture e persone diverse. Questa città accoglie, aiuta, tenta di fare. Ma il pensiero dominante non può demolirlo, non è mai stata in grado di ambire a tanto. Perchè, semplicemente, è impossibile imporre una visione del mondo a una comunità che non è più realmente tale. Temperare e attutire le differenze sociali e il loro darwinismo imperante è già moltissimo, perchè se nuove povertà premono da ogni lato i due terzi garantiti stanno già altrove. Una maggioranza serenamente sushista malvolentieri si aggrega a minoranze di natura e provenienza sospettabile. E la borghesia illuminata qui non si è mai vista, al massimo abbiamo avuto una classe lavoratrice arricchita dalla capacità di intraprendere (o integrata dal cooperativismo) e una piccola e debole imprenditoria agraria per fortuna travolta dalle riforme degli anni sessanta. Siamo passati dalla campagna alla fabbrichetta e poi al denaro in pochi decenni e solo una cultura molto più solidaristica e cooperativistica della media ha impedito a noi l'orrore di altri luoghi. Ma non c'è scampo nè rimedio se non si vigila e non si lotta per mantenere le conquiste passate (e valori minimamente condivisi) e per promuovere un senso civico sempre più debole. Si rischia che questa città resti solo un vago ricordo di ciò che è stata. E che per tutti diventi solo la città di quei tre strani e bellissimi ponti lungo l'autostrada.
 
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