mercoledì, ottobre 03, 2007

Alla faccia dell'altro mercato

impossibile scartare l'argomento radiohead. lo si può fare per snobberia, senz'altro. ma sarebbe un esempio mirabile di cecità di fronte ad un big bang che in un qualche modo camberà alcuni rapporti nel mercato discografico.
non tutti imiteranno i radiohead nella loro scelta osiamo dire "radicale". intanto perchè la truppa di oxford si puo' permettere una tale mossa a fronte di anni di successo e notorietà conquistate alla maniera antica. dove le major ti creavano il fenomeno a suon di palanche. dobbiamo dire che yorke &c non sono mai stati plasmati e disegnati per il mercato: troppo intelligenti, anche se vi sa fatica ammetterlo e li trovate noisi(non e' il mio caso).
la major band band e' da almeno una quindicina di anni la band più attenta di tutte in riguardo ai nuovi suoni ed il loro possibile approdo nel grande pubblico. basterebbe compilare un elenco dei gruppi spalla avuti negli anni(dai low ai deerhoof) dei djset (dai lali puna al grime) ai riferimenti colti(dalla musica concreta, agli autechre per finire con alice conltrane).
un'altra lezione importante dei radiohead e' l'amore per il rischio-mi ripeto, sempre da una posizione di forza ma tant'è che altri non vi hanno mai provato neppure a chiacchere. era calcolabile a tavolino il successo di Kid A? voi direte di si, adesso e con il senno di poi. ma insomma allora non so in quanti ci avremmo scommesso. usciva in anni fantastici per il rischio in musica(si la riscoperta di tante musiche e la loro attualizzazione avvenuta con il post rock, quello reynolds-iano non quello math) trasformata in prassi. ma e' anche vero che altri avevano provato a spingersi oltre: le visioni piu' avanzate nel campo della musica pop erano finite in successi di critica ma flop commerciali incommensurabili, leggersi ad esempio la parabola splendida dei Talk Talk...lo chiamarono suicidio commerciale.
eppoi l'elemento centrale che ha sempre accompagnato i radiohead e' la qualità del percorso musicale, la profonda ricerca di un nuovo lessico pop. il pop del XXI secolo. dove le grandi esperienze delle musiche tutte sono rielaborate in un contetso moderatamente popolare. vi e' dunque il tentativo di operare un rilettura in chiave culturale della musica pop. ovvero ridare spazio ad istanze di ricerca e non solo di patina e vendibilità alla musica di ascolto.
cosi come e' culturale il distacco dalla major. il download legale e a prezzo libero suona si come il "date il contributo economico che ritenete opportuno per la nostra musica", ma finirà per essere la campana a morto per quelli "che scaricano perche' costa troppo". si toglie dal piatto una scusa(in parte vera...ma solo in minima parte) per andare al cuore del problema: l'artista libero ha diritto di avere un riconoscimento economico dall'ascoltatore libero? è lecito che l'artista chieda un contributo per continuare nella propria ricerca artistica? per i radiohead e' quasi facile fare queste domande. c'e' una storia alle spalle che li regge(economicamente ed artisticamente), per le giovani band sarà ben difficile iniziare cosi la carriera.
ma questo passaggio di una grande band pop che si rivolge direttamente al proprio publico e' una botta per tutta la cultura musicale. saltano molte delle connessioni con il mercato come lo conoscevamo prima. da anche una via nuova a tutti quelli che credono ed hanno creduto enll'indipendenza della produzione artistica da quella del mercato senza se e senza ma. qui vengono introdotti molti se e molti ma. e' anche una critica al piccolo piccolissimo liberismo che ha soffocato il mercato in ricerca della nuova big thing. da oggi si dice che il valore della musica e' da riconsiderare con strumenti e modi nuovi, e non in modo stupidamente passivo come hanno fanno le multinazionali musicali e le indie label di nuovo conio. i radiohead cambiano le regole fornendone e tutti nuove. consolidandole come nuova prassi che sarà(anzi e' già ora) di successo. un successo "consapevole", ed in parte partecipato(noi che seguiamo questa fase e ne ragionaiamo o compriamo il risultato). una terza via per il mercato musicale.

eh si, i radiohead sono da almeno quindici anni una sicurezza sulle positività del moderno e della critica alla modernità. e questo mi piace. moltissimo.

Commenti:
non c'è niente da fare.ancora una volta sono davanti a tutti e di un bel po'.
ho preso il cd nuovo dandogli quelle 40 sterline e sono sicuro che saranno soldi ben spesi
 
dawnload è un bel neologismo, il tramonto di un'era eh eh
 
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Io ho pre-ordinato il disco in download pagandolo 10 euro. La cifra che ritengo giusta per una (sicura) opera d'arte.

E sono convinto, ma non possono esserne sicuro non conoscendo il mercato discografico, che a loro di quei 10 euro andranno netti netti molti più soldi di quanti ne avrebbero presi se avessi comprato il cd in negozio.

Il futuro, così come per i Gruppi di Acquisto Solidale è eliminare le intermediazioni: lì si annidano rendite, furbi e ladri
 
I Radiohead sono il mio gruppo preferito in assoluto, hanno fatto cose spettacolari e ora si possono permettere anche queste trovate. ordinerò il disco perché so che difficilmente ne sarò deluso...
 
la mio idiosincrasia nei confronti dei redioed è nota: li ho sempre trovati dei furbissssimi quanto poco dotati musicisti (carissimo, paragonare la svolta elettronica di seconda mano di kid a a quella realmente anticommerciale dei talk talk non regge, dai). con questa mossa fanno la figura dei robinùd de noartri facendo pagare (a obolo) un disco che comunque sarebbe stato possibile scaricare aggratis (illegalmente, ma chissene?). in più, facendo un po' di conticini al tavolino con il loro specialista di marketing hanno pensato "ecco, col fatto che la gente scaricherà il vostro disco magari venderete meno copie, come sta succedendo a tutti gli artisti, ma intanto per rientrare delle spese facciamo pagare il download contando sul buon cuore delle persone e il cestino delle offerte - intascandoci comunque 45p a download - e appena esce il cofanetto con prezzo da sinagoga ci rifacciamo con quello, tanto vederete che con il polverone che si alzerà troverete una quantità infinita di piccolifans che si faranno prendere dalla follia collettiva e cacceranno i 60€ per portarselo a casa (e in questo modo potete permettervi di vendere 1/4 di copie in meno senza rimetterci una lira ma facendo pure un figurone, non è geniale?)". ma che non mi si venga a dire che è una cosa rivoluzionaria. una netlabel (come quella di battistetti o di punck) lo è, una cdr label lo è, qui si tratta solo di furbizia e di squallido marketing, per quanto mi riguarda. non fatevi abbindolare, dai.
 
tx, rimettiti gli auricolari e torna ad ascoltare gli slipknot

... chiudi la porta ....
se non bestemmio guarda...
 
tx: i tuoi conti fatti a posteriori sono un po' ingenui. purtroppo operazioni commerciali di questo genere sono sempre una scommessa, tanto più quando si tratta di mettere in piedi una produzione/distribuzione mondiale come questa in forma autogestita. tutte le cose che dai per scontate tipo "il loro esperto marketing dice..." (anche nel caso la malafede da te immaginata fosse vera) sono in realtà previsioni rischiose che denotano intelligenza, perchè nessuno ha la verità in mano neanche l'espertodimarketing dei radiohead, tanto meno in un momento del genere. che poi non mi sembrino una band così attaccata al denaro lo voglio dire cmq anche se è un altro discorso ancora.
 
una scommessa lo sono se hanno qualcosa da perdere. qui hanno solo da guadagnare: 60€ per un disco che viene venduto direttamente all'ascoltatore, senza passare da catene distributive, senza passare da retailers di ogni livello e così via. mal che vada non ci guadagnano tanto (e ci credo poco), di sicuro non ci rimettono.
e se non fossero una band attaccata al denaro, perché mai cercherebbero di speculare anche sul download del disco? provate anche a pensare al costo dei biglietti dei loro concerti (e, a monte, ai loro cachet), non sembrano proprio così bassi...
è business, non ci trovo nulla di democratico né tantomeno di particolarmente rivoluzionario. il problema è che non avete l'apertura mentale per staccarvi dall'approccio "da fan", quindi, ovviamente, siete più facili all'abbocco. ma qui si tratta di infima furberia, alle spalle proprio dei fans.
e grazie al cielo non so neanche che musica suonino, gli slipknot.
 
mmm

per i miei amici tixi e andrea: ridicoli.

nel senso che avete ragione tutti e due e sbagliete tutti e due allo stesso modo.
ne consegue che ho ragione io.

e ben a proposito, per dare risposta ad entrambe, dico che ho parlato di "rischio"(sarebbe stato piu' facile e di successo scrivere un'altra creep ogni tre anni) quanto di "posizione di forza" avuta per meriti e pastasciutta data delle major fino all'altro ieri

questa operazione per quanto mi riguarda e' solo ed esclusivamente una "terza via al MERCATO musicale"


le netlabel...ben vengano... ben vengano... quando non sono solo trstimonianza però!(ed io purtroppo sono al palo perche' sto da quelle parti)
mi piacciono pure le prese per il culo artistiche...dai tempi dei sex pistols che le trovo eccitanti..anzi come sempre dai tempi di andy w.

ma insomma tutti quanti diamoci 15 minuti in più per ragionarci sopra.
non facciamo ne i piccoli fans ma neppure i piccoli detrattori.
 
jukka... aspettavo la tua risposta e come sempre ci capisci solo tu! ma del resto come possiamo noi poveri ragazzi competere con così tanto bagaglio culturale? va bene che la decisione ti appartiene ma alla faccia dell'umile architetto della musica... di sicuro sei un musicista con i controcazzi ma l'umiltà non sai proprio cosa sia.
 
beh, non hanno scritto una creep ogni tre anni forse perché non ne sarebbero stati in grado? quando hanno visto che l'elettronichina rubacchiata funzionava (ovvero "vendeva") senza troppi sbattimenti (né problemi etici) hanno fatto un kid a tre volte (e non sappiamo se questo disco nuovo sarà diverso, ma mi sa di no).
 
Mah, negare il fatto che i radiohead abbiano un gran talento e anzi, siano quattro dilettanti mi sembra un'osservazione di una cecità e di una superficialità enorme.
Al di là dei gusti di ognuno, tutti legittimi, mi sembra che si sottovaluti davvero la portata di questa azione.
Un gruppo che vende milioni di copie, e ad un tratto permette il download gratuito(o a offerta libera) è un evento che merita attenzione, molta attenzione.
Che poi per loro ci siano o meno dei vantaggi in altra maniere è un discorso diverso, e in verità neanche mi interessa.
Ora la scelta sta a chi vuole ascoltare il nuovo disco.
Non c'è più la scusante che il prezzo imposto è troppo alto.
Il prezzo lo decidi tu.
 
...e quelli come me, senza possibilità di scaricare...aspetteranno sempre i regali da altri...
and
www.wrong-.splinder.com
 
sembra che si stia parlando di una rissa: ti do un pugno = ti fai male, faccio un disco = faccio i soldi. in verità non funziona così e metter qualcosa sul mercato oggi è sempre un rischio, se poi ti carichi anche di tutta la produzione etc taglierai gli intermediari ma le palle sul piatto sono le tue. fosse così conveniente lo farebbero tutti no? e invece il sogno è ancora quello di firmare con una major, giusto o meno che sia.
 
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non sono affatto dei dilettanti: sono dei furbi professionisti che senza doti artistiche particolari (sìsì tiratemi in ballo ok computer e altri assiomi da lettore di mucchio selvaggio) sono riusciti a crearsi una credibilità e a camparci. prima di loro c'erano riusciti solo gli U2...
è il caso di precisare che:
1. il download gratuito è quello da emule, oppure, approvato dai diretti interessati, se messo liberamente su un sito a disposizione di tutti. questo non è affatto gratuito (paghi 45p a prescindere), inoltre si specula sul buon cuore di chi scarica. la differenza è sostanziale.
2. il disco non è affatto ceduto a titolo gratuito (o ad offerta): sono solo le canzoni, ad esserlo, e pure qui c'è un'innegabile differenza: pago quanto voglio pagare, ma non possiedo nulla. se voglio possedere "fisicamente" qualcosa devo cacciare 60€.

e sai quali enormi rischi corrono (ammesso non concesso che per una mand multimilionaria un flop di vendite sia un rischio):
mettono sul mercato un disco che costa il triplo di disco normale; non lo mandano a distributori e/o negozianti (che dovrebbero avere la loro fetta di guadagno): i 60€ che entrano sono intascati puliti puliti (al netto dei 5-7€ di stampa, tenendoci larghi, e di altri 4-5 di spese postali).
mettere qualcosa sul mercato è sempre un rischio? anche se sono sicuro che questo rischio sarà limitatissimo? dai, in tre giorni avrò sentito di almeno 15 persone che hanno ordinato il disco: secondo te non erano consapevoli del loro ampio bacino di utenza (e, allo stesso tempo, non erano consapevoli che il polverone mediatico alzato dalla "RIVOLUZIONARIA" iniziativa avrebbe portato anche nuovi customers da spellare, anche solo con il singolo download a 1£)? si sono creati la loro credibilità e adesso, come è giusto che sia, per carità, ci stanno speculando sopra...

quella del sogno di tutti = finire su major non è neanche commentabile, per carità, da quanto è squalificante.
 
Anonimo:"l'umiltà non sai proprio cosa sia."

ma credevo di sapere il significato della parola ironia, invece debbo constatare che ho fallito anche su quel piano.

per Fede: in risposta all'ultimo commento, ma secondo te non e' una gran mossa-ovviamente da un punto di vista opposto al tuo- mandare in culo le major e prendere un super guadagno con la propria "atività artistica"?

io ci sballo a pensare che alla EMI o la Warner stanno maledicendo il mondo e con una strizza non indifferente. perche' si crea un precedente. tipo...uno come keyne west non si può permettere una mossa del genere nel suo ambito?

della musica ne riparleremo.. ma questo disco segna il tempo i modo diverso...di fatto io e te ne staimo parlando da almeno tre giorni... e' cmq un segnale...
 
Non voglio fare il secchione.

ma una mossa del genere non l'ha fatta anche il caro Nuccini.....con NUCCINI!

???

E come è andata?

Non credo benissimo , perchè é ancora poco conosciuto.

Ma ai Radiohead sono certo che andrà alla GRANDE!



Traete voi le vere conclusioni.
 
si non fare il secchione che, almeno stavolta, non ti viene bene.
nuccini e' uscito con una label tedesca. in generale e' andata alla grande, ed ha fatto un tour(non una vacanza) in giappone:lo vedo come un risultato non secondario
e per un italiano che fa un album di alt-hiphop con influenze varie e' grasso che cola.

anche se tu volevi certamente dire dell'altro....
 
non capisco dove sia il problema: una grande band (in vari sensi, al di là di tutto) ha fatto un passo nuovo, interessante e che pone ulteriori questioni/strade in relazione al delirante mercato discografico/musicale odierno. per me sono solo applausi. certo, avranno fatto i loro conti in tasca - e ci mancherebbe altro - ma la strategia è indubbiamente nuova, pone un precedente e ampli di parecchio gli orizzonti: download gratis, download semigratis, cofanetti deluxe, credo che più o meno ognuno abbia il suo, dipendentente da quanto è appassionato dell'artista in questione, da quanto valore da al "prodotto musicale" etc etc
io ho pagato un bel pacco di soldi per il confanetto degli unkle da poco uscito, ma era talmente curato e ben fatto che credo li meritasse tutti. uguale per la serie limitata del nuovo two lone swordsmen. se li volevi scaricare, bastava andare su emule. adesso c'è pure la terza via. qual'è il problema?
 
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hanno levato la possibilità al'acquirente di spendere i soliti 15-20€ per il normalissimo cd, ma lo costringono a spendere il triplo (se lui vuole possederlo e non scaricarlo). è questo il problema, eticamente parlando. per quanto mi riguarda sticazzi, non comprerei un disco dei radiohead neanche se avesse una feature di gimiendrix in persona. però mi girano i coglioni quando vedo fans che si prendono bene per quella che è palesemente una porcheria a loro svantaggio.
 
mmm non fede mi sembra di capire che il cd normale uscirà in un secondo momento. e se uscira' per una normale casa discografica potremmo riparlare di meriti & co dell'operazione tutta. un colpa al cerchio ed uno alla botte no more
 
beh, se uscirà regolarmente distribuito nei negozi sarà proprio il caso più eclatante di cerchiobottisimo. solo che, nel frattempo, avranno fatto i soldoni con i cofani.
 
tx fat ciaver
 
scusami, ma se escira anche su cd ufficiale, dove sta la tua polemica? hai la possibilità di scaricartelo gratis (da emual e compagnia), hai la possibilità di scaricartelo in maniera autorizzata protogratis e dando retta al tuo buon cuore (presumo dotato di artwork da stampare), hai la possibilità di avere la versione deluxe e forse, in un secondo momento (già solo per questo la mossa è importante, venga fatta o meno) te lo puoi comprare con le solite modalità...se volevi che stanley donwood venisse anche a casa tua e ti facesse due tavole gratis da mettere alle pareti, beh, forse a questo ancora non ci hanno pensatop. proponiglielo... :-)
 
beh, se esce dopo (cosa per altro non ancora confermata) è la *truffa* più evidente di tutte: comunicati di ogni tipo che si bypassa questo o quello, e alla fine fanno uscire il disco normalmente? tieni conto che un fan (e i commenti di questo blog ne sono la dimostrazione) non aspetta il "secondo tempo" per ascoltare/possedere il disco, quindi loro monetizzano subito con il costoso cofano (che, tra l'altro, contiene anche canzoni - e sono quelle che interessano al fan - che probabilmente non saranno presenti nel disco scaricato o acquistato successivamente).
possibile che (quasi) nessuno capisca?
 
tx non preoccuparti. non è vero che nessuno ti capisce.
Io penso di capirti benissimo... secondo me è passato un po di tempo dall'ultima volta che tu hai ... consumato.

ma non preoccuparti, arriverà anche il tuo turno. E allora ti vedremo al prossimo concerto di Thom & C. con l'accendino in mano aspettando solo creep (che per l'occasione anziche' cantare "I am creep" sentirai "I am tx")

su dai
 
Gli Offspring hanno fatto la stessa cosa nel Settembre del 2000. Sette anni fa. Il disco era pure gratis, non dovevi manco donare mille lire. Ma siccome i Radiohead sono il simbolo dell'intellighenzia costruita, spilletta intellettuale per antonomasia, siete tutti qui a farvi le seghine. Il vostro sito preferito inoltre, spiega perfettamente che Mr. York raggiungerà i centri commerciali in secondo luogo (inizio 2008). Figurati se questo rinuncia ai 15$ del papà dell'Indianda che compra il cd per il figlioletto alle superiori.
 
ah, vero, si passa allo scherno per difendere i propri beniamini. è proprio vero che ogni band ha i fans che si merita. (jukka, dovresti preoccuparti).
 
personalmente mi sembra di aver già la mia posizione sulla possibilità che il disco esca per un altro marchio-ovvero multinazionale- nei negozi:sarebbe una vittoria di pirro.
pero' detto questo questa operazione fa, e di molto, parlare e ragionare sullo stato e sulle possibilità del commercio musicale.
ad oggi il disco citato da davide, se lo vuoi lo prendi pagandolo-dato che e' in licenza columbia- o scaricandolo illegalmente. ma non voglio togliere questo merito agli offspring, nel caso fosse davvero andata come d. ci spiega.

però la cosa che mi fa un pochetto incazzare anche a me e' il rispetto per le posizioni quando si discuto.
ognuno di noi ha la sua ragione e cerca di convincere gli altri nel guardare piu' criticamente le cose.
ovvimente ognuno partendo dal proprio angolo e punto di vista.
replicare spostando l'accento sul denigrare l'avversario mi sa poca cosa. anzi mi sa cosa che non mi piace per uno stracazzo. e vi chiedo di non farlo qua per favore.

grazie
 
questa operazione dei Radiohead mi sembra l'equivalente di una gara di tuffi dal trampolino...con coefficiente di difficoltà zero. Molti gruppi sconosciuti hanno fatto la stessa cosa con anni di anticipo rispetto a loro (i primi che mi vengono in mente sono gli Enfance Rouge), ma come hai giustamente sottolineato, "la truppa di oxford si puo' permettere una tale mossa a fronte di anni di successo e notorietà". Anche riconoscendo loro una certa intelligenza, più passa il tempo e più mi convinco che saranno ricordati come i Pink Floyd di questa epoca. E non so fino a che punto possa essere considerato un complimento. Ciao, Alessio
 
davide si chiama yorke
prima di parlare lavati la bocca
 
successe nella galleria di Iris Clert 28 aprile 1958..trentesimo compleanno di Yves Klein..per molti fu un trauma pre altri un esperienza indimenticabile,,gli spettaori di quella sera alla mostra di Klein pagarono 1500 franchi per entrare in una stanza con dentro una lampada al neon che illuminava fredda la stanza bianca,appunto, che non conteneva nulla, se non le idee folli o meno di un artista..Klein non permise a nessuno di stare per più di due, tre minuti nella stanza...

questo è un semplice resoconto di una serata parigina, senza commenti. gli artisti non vanno commentati.
da qualsiasi mostra si può restare fuori, qualsiasi disco si può non comprare.

Nice dreams,to all.
 
Sì anonimo, scusami. Scusami se mi permetto di parlare dell'uomo che si fa dare le chiavi delle piazze più belle d'Italia (non parliamo poi di piramidi e luoghi sacri) perché sai, la sua musica è più importante di quella degli altri. Scusami se non ci vedo nulla di etico o morale in un'operazione che punta a raggiungere il 300% degli utenti: una versione (a pagamento) per tutti i gusti (della serie, col cazzo che stavolta ci facciamo fottere dal leak dell'album che l'altra volta ci abbiamo perso un miliardo). Scusa se per me questa storia è l'equivalente musicale di una nuova campagna Nike.

Io vado a lavarmi la bocca. Tu impara a 1) prendere posizione senza nasconderti 2) magari mettere insieme nome + verbo + complemento, che magari discutere diventa più divertente.
 
Noto che l'odio/amore che fermenta intorno ai Radiohead è sempre elevatissimo ed è sempre capace di infiammare anche le facciate più grigie e moderate.
Visto il pathos dei commenti farò subito un outing: la musica dei Radiohead mi piace. Moltissimo. Ciò nonostante non mi ritengo un "fan" (sono "fan" di troppi gruppi e artisti musicali per potermi ritenere un vero "fan"), tanto meno un indemoniato detrattore.
Ritengo che l'operazione dei Radiohead sia molto interessante e brillante da un punto di vista di puro marketing e che abbia un vero punto di forza (etico, aggiungerei) sulla possibilità di far scegliere all'acquirente il prezzo da pagare per l'album. In tal modo il valore (economico) della musica viene direttamente valutato dall'ascoltatore che è libero di donare la cifra che vuole. A me sembra un gran bel colpo, aldilà delle teorie su complotti, cospirazioni e malafede.
Il fatto che l'album esca anche nei negozi il prossimo anno non svaluta, a mio modo di vedere, il resto dell'operazione. Mi sembra un modo ulteriore per poter grantire alla gente la possibilità di procurarsi fisicamente l'album; garanzia che internet non è in grado di dare 1) perchè non tutti hanno internet 2) perchè la rete di distribuzione del web è diversa 3) perchè, ovviamente, il download è pur un'altra cosa rispetto all'acquisto dell'oggetto fisico.
Con tutto questo non voglio assolutamente dire che i Radiohead siano delle divinità dell'Olimpo e che siano le persone più brave, coerenti e oneste che il mondo abbia mai visto.
Saluti
 
e che abbia un vero punto di forza (etico, aggiungerei) sulla possibilità di far scegliere all'acquirente il prezzo da pagare per l'album.

sbagliatissimo. l'album costa 40£. il download (ovvero l'acquisto di copie digitali dei files in formato compresso) lo paghi a offerta libera (+ 45p fissi, ricordo). a me sembra il vero punto debole di tutta la faccenda (oltre al fatto che pare si siano appena accordati con la EMI per la distribuzione del disco).
 
Il punto però, secondo me, rimane importante. Quello che voglio dire non ha a che fare con i 45p (che sono comunque un'inezia, una cifra simbolica) o con le 40£. Ci saranno comunque migliaia di persone che scaricheranno il disco gratis tramite il mulo e programmi affini, così come succede da anni; e questo è un aspetto che sanno benissimo anche loro (i Radiohead, intendo) e che non credo proprio abbiano intenzione di bloccare (anche perchè non ne sarebbero capaci). Il punto importante è che hanno scientemente deciso di dare l'opportunità all'ascoltatore di scegliere un prezzo da dare all'artista, in modo tale che sia il fruitore stesso a valutare la musica che gli viene offerta. E' una terza via, così come ha giustamente detto JR. Ed è una via che non preclude le altre: si potrà anche scaricare gratis con i programmi di sharefiles e si potrà anche acquistare in negozio, come sempre, con il prezzo controllato dal mercato
 
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
 
ERRATA CORRIGE: un mio amico ha fatto il pre-order del download e ha scelto di pagare 0£. Non gli hanno neanche chiesto i dati della carta. Quindi niente 45p.
 
THE ALBUM WILL COME AS A 48.4MB ZIP FILE CONTAINING 10 X 160KBPS DRM FREE MP3s.

ci mancava pure che faccessero pagare mp3 a 160kbs.

che bello che questa notizia della scarsa qualità - che per i miei standard consiste nel cotringermi all'acquisto del cd per ascoltare dignitosamente - è stata data solo il giorno prima, quando (quasi?) tutti hanno già cacciato lo spicciolino...
 
pure questa dei 160 kbs? allora è vero che sotto sotto i radiohead giudicano i loro fan come degli allocchi...
 
io vorrei porre una questione su un punto che mi pare non sia stato sollevato da nessuno.
che tipo di licenza utilizzeranno per i diritti d'autore del disco in questione?
...qualcuno sa qualcosa di preciso a riguardo?
nel caso utilizzassero una licenza copyleft o creative commons sarebbe un precedente senza pari nella attuale storia del diritto d'autore...sarà il "precedente" per eccellenza.
un disco con licenza non straight copyright distribuito in massa nei negozi di dischi porrebbe problematiche di dimensioni mastodontiche alle compagnie di licensing come siae, gema et similia.
Se fosse così credo che solo per questo ai Radiohead andrebbe un meritò molto più grande (e silenzioso) di quello del free download in sè e per sè.

Jukka, visto che capita di sentirti citare l'argomento netlabel (per eccellenza terreno del copyright "alternativo") vorrei chiederti se con i giardini avete mai pensato a forme diverse di copyright pur mantenendo una distribuzione classica del prodotto cd. sarebbe bello.
 
io vorrei porre una questione su un punto che mi pare non sia stato sollevato da nessuno.
che tipo di licenza utilizzeranno per i diritti d'autore del disco in questione?
...qualcuno sa qualcosa di preciso a riguardo?
nel caso utilizzassero una licenza copyleft o creative commons sarebbe un precedente senza pari nella attuale storia del diritto d'autore...sarà il "precedente" per eccellenza.
un disco con licenza non straight copyright distribuito in massa nei negozi di dischi porrebbe problematiche di dimensioni mastodontiche alle compagnie di licensing come siae, gema et similia.
Se fosse così credo che solo per questo ai Radiohead andrebbe un meritò molto più grande (e silenzioso) di quello del free download in sè e per sè.

Jukka, visto che capita di sentirti citare l'argomento netlabel (per eccellenza terreno del copyright "alternativo") vorrei chiederti se con i giardini avete mai pensato a forme diverse di copyright pur mantenendo una distribuzione classica del prodotto cd. sarebbe bello.
 
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