venerdì, settembre 14, 2007
e' concesso dissentire?
leggo alcuni giornali musicali. tra questi ci metto rumore. lo prendo dai tempi e con affetto continuo a seguirlo. sostanzialmente il taglio della rivista sembra sostanzialmente immutato, la sensibilità che esprime e' nel bene o nel male non troppo lontana da quella degli esordi. e' vero, c'e' stata una parentesi non molto felice in epopea nu-metal ma ora sembra essere passata- per fortuna!- grazie ad un ricambio di penne e un nuovo taglio editoriale.
molti vecchi lettori hanno abbandonato la rivista dicendo che era meglio una volta e solito corredo di argomentazioni. vorrei ripetermi: il giornale mi sembra abbastanza coerente nel suo seguire i fenomeni(e' vero difficilmente si sbilancia in grandi previsioni), forse sono i vecchi lettori ad essere diventati vecchi-cambiano i punti di vista.
detto questo arriviamo al punto. la recensione ad opera di alberto campo per "uno", il nuovo disco dei marlene kuntz non mi piace. mi lascia perplesso più del disco stesso. lo dico non tanto per il voto ma per l'approccio. e' una recensione che manca il punto perche' sta tutta sulla difensiva, ricorre un paio di volte a "chi storcerà il naso", "chi vorrà malignare": una recensione "preventiva" verso chi non apprezzerà un disco pregno di grandi novità.
con "stilosita dignità" i marlene si muovono pure in direzione "dei fatti loro", ma per quanto rigurda la sostanza ,delle musiche e dei testi, questo album parla di un gruppo che ha raccolto un poco i volumi ed e' rimasto li dove lo avevamo lasciato. i testi sono i testi che godano sa da sempre scrivere, possono piacere come piacevano una volta. da esiziale a grecale.
si parla di svolta acustica, di spostamento in modo risoluto verso la canzone d'autore... ma chiedo, basta abbassare il volume delle distorsioni?
con franchezza mi sembra si possa parlare di un buon album di rock italiano, anzi di quello che una volta chiamavamo nuovo rock italiano. i marlene ne sono stati da sempre migliori testimoni e continuano ad esserlo. perche' volerli dipingerli come altro? non credo abbiano bisogno di ulteriori patenti"da premio tenco".
chi in questi giorni sentirà il singolo "uno" in heavy rotation sui network radiofonici nazionali non pensera' di certo a tenco o conte o sergio endrigo(e per fortuna neppure a skin). ma ad una band rock pop.
magari il singolo avrà un grade successo. in settembre, tanti anni fa riuscì il colpaccio ad un gruppo che aveva un suono neppure cosi distante. il bassista era lo stesso.
molti vecchi lettori hanno abbandonato la rivista dicendo che era meglio una volta e solito corredo di argomentazioni. vorrei ripetermi: il giornale mi sembra abbastanza coerente nel suo seguire i fenomeni(e' vero difficilmente si sbilancia in grandi previsioni), forse sono i vecchi lettori ad essere diventati vecchi-cambiano i punti di vista.
detto questo arriviamo al punto. la recensione ad opera di alberto campo per "uno", il nuovo disco dei marlene kuntz non mi piace. mi lascia perplesso più del disco stesso. lo dico non tanto per il voto ma per l'approccio. e' una recensione che manca il punto perche' sta tutta sulla difensiva, ricorre un paio di volte a "chi storcerà il naso", "chi vorrà malignare": una recensione "preventiva" verso chi non apprezzerà un disco pregno di grandi novità.
con "stilosita dignità" i marlene si muovono pure in direzione "dei fatti loro", ma per quanto rigurda la sostanza ,delle musiche e dei testi, questo album parla di un gruppo che ha raccolto un poco i volumi ed e' rimasto li dove lo avevamo lasciato. i testi sono i testi che godano sa da sempre scrivere, possono piacere come piacevano una volta. da esiziale a grecale.
si parla di svolta acustica, di spostamento in modo risoluto verso la canzone d'autore... ma chiedo, basta abbassare il volume delle distorsioni?
con franchezza mi sembra si possa parlare di un buon album di rock italiano, anzi di quello che una volta chiamavamo nuovo rock italiano. i marlene ne sono stati da sempre migliori testimoni e continuano ad esserlo. perche' volerli dipingerli come altro? non credo abbiano bisogno di ulteriori patenti"da premio tenco".
chi in questi giorni sentirà il singolo "uno" in heavy rotation sui network radiofonici nazionali non pensera' di certo a tenco o conte o sergio endrigo(e per fortuna neppure a skin). ma ad una band rock pop.
magari il singolo avrà un grade successo. in settembre, tanti anni fa riuscì il colpaccio ad un gruppo che aveva un suono neppure cosi distante. il bassista era lo stesso.
Commenti:
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per fortuna, credo nello stesso numero, hanno anche osato stroncare i my awesome mixtape. anche se il voto è 6, la recensione parla chiaro.
ma tu hai partecipato al loro progetto?
ma tu hai partecipato al loro progetto?
si sono ospite in una canzone. chitarra e percussioni.
spero che la recensione li aiuti a crescere senza farsi cmq troppo condizionare.
spero che la recensione li aiuti a crescere senza farsi cmq troppo condizionare.
e già che ci siamo vogliamo parlare dell'inutile banale impacciato articolo di e.sacchi about kaurismaki?!
i marlene sono da sempre inascoltabili e la recensione la solita marchetta.
i marlene sono da sempre inascoltabili e la recensione la solita marchetta.
stima per rumore come sempre. però dai 8 ai canadians mi pare una svista colossale, per uno come compagnoni.il loro disco sembra un esperimento da laboratorio.8 alla furbizia, forse...
Comunque
parlando dei Giardini Di Mirò , che ammiro tanto , stò pensando che dopo il dvd live che uscirà , non sarà facile per voi.
Avete sfornato tutti dischi ottimi.
Dividing Opinions di è certamente scostato dal genere con cui avevate iniziato per andare a finire in una ''forma-canzone'' , il prossimo album sarà davvero decisivo per il gruppo quel che si dice decollo o tracollo dell'immagine di un gruppo , che intenzioni avete , tornare alla musica più strumentale o restare nel genere di DIVIDING OPINI0NS?
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parlando dei Giardini Di Mirò , che ammiro tanto , stò pensando che dopo il dvd live che uscirà , non sarà facile per voi.
Avete sfornato tutti dischi ottimi.
Dividing Opinions di è certamente scostato dal genere con cui avevate iniziato per andare a finire in una ''forma-canzone'' , il prossimo album sarà davvero decisivo per il gruppo quel che si dice decollo o tracollo dell'immagine di un gruppo , che intenzioni avete , tornare alla musica più strumentale o restare nel genere di DIVIDING OPINI0NS?
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