venerdì, marzo 23, 2007
il gioco dello specchio
vi ricordate alle elementari, quando si faceva il gioco dello specchio?
ecco il nuovo album dei Battles rischia di soffrire un po' del gioco rifrangente dei troppi specchi che stanno nel titolo"mirrored", nella copertina e nel video di "atlas"(quattrofanatici del suono incastonati in una stanza di specchi): alla lunga ci si perde nel ripetersi di strutture mai uguali, frenetiche, sconnesse, devianti e (quindi)mai diverse... un giochetto che per 51 minuti ed 11 secondi rischia di portare la vostra attenzione alle corse dei cavalli o all'ultima estrazione del lotto. detto in poche parole, questi hanno manico e capacità come pochi, peccato che la fruibilità finale del disco sia vagamente secondaria. ed i numeri per stupire ci sono tutti, si senta un pezzo come "atlas", il singolo: un'entrata sulle caviglie per ogni fighetto dancefloor. davvero peccato perdersi poi tra i troppi tempi dispari e le seghe sulle chitarre irregolari e e gli altri effetti. nel frattempo si ascolta "atlas" a volumi brutali facendo finta di suonare la batteria.
ecco il nuovo album dei Battles rischia di soffrire un po' del gioco rifrangente dei troppi specchi che stanno nel titolo"mirrored", nella copertina e nel video di "atlas"(quattrofanatici del suono incastonati in una stanza di specchi): alla lunga ci si perde nel ripetersi di strutture mai uguali, frenetiche, sconnesse, devianti e (quindi)mai diverse... un giochetto che per 51 minuti ed 11 secondi rischia di portare la vostra attenzione alle corse dei cavalli o all'ultima estrazione del lotto. detto in poche parole, questi hanno manico e capacità come pochi, peccato che la fruibilità finale del disco sia vagamente secondaria. ed i numeri per stupire ci sono tutti, si senta un pezzo come "atlas", il singolo: un'entrata sulle caviglie per ogni fighetto dancefloor. davvero peccato perdersi poi tra i troppi tempi dispari e le seghe sulle chitarre irregolari e e gli altri effetti. nel frattempo si ascolta "atlas" a volumi brutali facendo finta di suonare la batteria.
Commenti:
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Solo il fatto che facciano "rock matematico" mi fa salire l'orticaria.
Ah comunque complimenti per Dividing Opinions(in ritardo,lo so, ma qui in prov. di Sassari trovare dischi così è un terno al lotto)
Ah comunque complimenti per Dividing Opinions(in ritardo,lo so, ma qui in prov. di Sassari trovare dischi così è un terno al lotto)
Secondo me i Battles sono una pure questione di "suono". Chissene de tempi dispari e delle stramberie pratiche e tecniche, il suono delle canzoni (?) è veramente stupendo ed è quello che, personalmente, mi coinvolge mentre li ascolto. Atlas è il perfetto esempio, è contorta e complessa tanto da perdercisi dentro a tentare di scomporla mentalmente, ma ascoltata nell'insieme è semplicemente una bomba sonora, tanto da far ballare (cosa che è praticamente contraria al concetto stesso di "math rock", sempre che una definizione simile abbia poi un senso "reale"). Ha ha, scusate il linguaggio un tantino pressapochista, ma non trovo facile esprimere le mie idee a riguardo!
nic
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nic
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