giovedì, novembre 23, 2006

Una faccia, una razza


cambia il vento di tanto in tanto.
ed occhio a come poggiano le vele, e che bandiere sfilano al vento.
la musica della terra d'albione sembra soffrire la sorte ed il declino del caro nuovo uomo tony blair: non vorrei che la new rave o neu rave generation degli effimeri klaxons fossero una sorta di new labour...sarebbero cazzi...
insomma parliamo di musica indipendente, o quella che usavamo chiamare musica alternativa noi un po' piu' grandicelli(in italia la si chiamava cosi 15 anni fa...e non solo da noi) ed in inghilterra ben poche stelle mi sembrano brillare. poco movimento e progetti consistente capaci di portare avanti sensibilità contaminatrici e guardare al futuro. questo e' un po' il problema che si ha con in gruppi che sono molto cool sulla carta dei magazine. vedo l'albione dei klaxons e di hot chip come quella pre baggy... ve li ricordate i carter usm e quelle robette li? no? eh faccio fatica anche io.
palrando di germania verrebbe da citare il titolo di una vecchia pellicola di rossellini (e non pietro germi...in un angolo con il cappello cappello da asino): germania anno zero. poco o nulla succede oltre le alpi. o mi sbaglio? nel caso segnalatemi buone nuove. l'impressione e' che i nuovi krauti siano invecchaiti e non basta mettere l'etichetta giusta(come accadeva in godbye lenin con i cetrioli della sprewald) per salvare dischi pcoo consisntente: e non parlo solo di futuro della musical, ma di semplice godibilita' nell'ascolto.
purtroppo sono costretto ad ammettere che la terra più fertile al momento sono quei maledetti stati uniti che cerco sempre di farmi stare antipatici: ma mi mi allontano piu' mi avvicino, e piu' mi avvincino piu'entro in empatia. quasi quasi la chiamerei invidia.
una vitalita' molto solida percorre la tradizione musicale underground americana. e c'e' una ragione storica: da li viene la vera storia della musica rock underground con i suoi usi e costumi. da sempre in america si hanno generazioni di gruppi strabilianti che sono anche solo robe da una canzone per "nuggets", ma lo sono in eterno. non credo si possa parlare di questione genetica od antropologica del sistema americano che porta e forza ad avere realta' vitali che danno le spalle al mercato facendo fare passi da gigante alla musica...
ma i death cub for cutie e la generazione o.c.?
e prima il grunge con tutta la merda venuta a galla oltre ad i gruppi buoni?
ecco rispondiamo per punti
dal secondo: il grunge...porto' si alla ribalta anche gruppazzi insopportabili e ci furono scodazzi olezzosi, ma questo succede quasi sempre. sotto il fenomeno grunge poi ribollivano un fracasso di band e un movimento della scena indipendente eccezionale. alcuni dei poi futuri gruppi prodigio dell'epoco post rock..e pure quelche eroe di oggi se ne stavano gia all'opera.
cosi ci riallacciamo al punto primo. perche' e' proprio in quel momento di fine epopea grunge dopo che, anche le orde della seconda british invasion, tornano a farla da protagonisti e vivere senza illusioni monatarie tante delle band che oggi ascoltiamo e che in parte sono diventate la oc generation...
i deat cub for cutie furono invitati per uno dei loro primi concerti dai tipi del giovane portale insound. insound allora lavorava come alternativa indipendente a mailorder costituzionali tipo amazon. l'attenta sensibilita' controculturale americana, prende lo strumento dato, la "struttura", e la inserisce in un altro contesto.
e quando parliamo di strutture e' li che abbiamo la molla che fa scattare le differenze tra musica indipendente americana e quella europea. oltre al fatto che in america non esiste il concetto culturale di musicista "artistoide" se non a new york se proprio vogliamo essere pignoli(ma attenti, noi consideriamo artistoidi molti gruppi per partito preso...)leggendo libri come get in the van o please kill me possiamo provare ad interpretare l'approccio che il giovane americano ha della musica anche quando cerca di fare un prodotto di rottura: dentro ci sta tutta quella cultura del self made man(che per molti versi non mi piace-soprattutto in altri campi) ci sta anche quel gusto quasi sempre "pop art" della cultura nel suo complesso...ovvero spesso spogliata da "pesanti" teorizzazioni e liberata dalla "storia" che sta dietro all'arte qua da noi. c'e' piu' spazio per l'azione e la semplice e fresca intuizione.
si potrebbe dire che per la media dei giovani americani l'Arte e semplicemente "arte" e la Musica semplicemente "musica"(pensate a colossi come gli eisturzende neubauten..c'e' una bella differenza vero?). ora sei abbastanza grande per farti le ossa da solo ragazzo, vai ed arrangiati...
ed allora e' in questa strampalata lettura che cerco di spiegarmi tutta la prolificita' delle mille scene americane indipendenti, che solo raramente vedono la luce del soldo, ma che nonostante tutto cio' influenzano profondamento l'approccio nel fare musica band in tutto il mondo.
proprio da una mancante, anzi da una differente impostazione culturale nascono quei fenomeni che ascoltiamo oggi e riproporremo anche domani.
gli slint non emersero mai veramente, ma quanta musicisti e musiche hanno influenzato?
glen branca non emerse mai alle masse?ma parte del suo messaggio non ci e' arrivato forse tramite i sonic youth...e da loro a tutta la musica pop...
ed i silver apples o i sonics siete sicuri siano stati totalemnte ininfluenti nella storia della musica pop?
e forse gli xiu xiu o i deerhoof a loro volta saranno esempio per band che raccoglieranno di più?

come sempre un discorso disarticolato, un trademark di mezzi pomeriggi liberi.

Commenti:
te lo sai da che parte sto:)
 
no-comment.
 
mi piace, mi piace leggere dei tuoi "vaneggiamenti" sulla musica...
 
Beh in inglaterra è vero da questo punto di vista ultimamente va solo Pete Doherty perchè si drogherà fino a morire.
Non so se conosci i 65 days of static ma si loro veramente fanno qualcosa che prima mai si è sentito , ma che purtroppo mai intenzionerà alle masse e smuoverà alla musica.
Comuque grandissimi.
 
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