mercoledì, agosto 30, 2006

Ipotesi Svezia ( Polaroid salvaci tu?)

c'e' un dato ineluttabile in questi anni di "indie-rock"(1 vedi note): la crescita esponenziale delle proposte musicali provenienti dal nord europa, svezia in primis e poi tutti gli altri a seguire...(od anticipare?)
qual'e' l'humus che rende quelle terre cosi' prolifiche in campo musicale?
beh qualcuno non se lo ricorda ma quando l'hardcore italiano degli anni magici 82/83 le suonava anche agli americani, la vera sfida si teneva con la gloriosa scena punk finlandese. anni dopo il fenomeno death e soprattutto black metal impone la norvegia come "la nazione". una buona produzione di popster di ogni sorta-buoni e cattivi- segue le strade dell'europa continentale come i vichinghi abba. gli "swedish sins" di qualche anno fa, rock'n'rollers con il garage punk glam nel cuore. la scuola punk sxe di umea. e molti altri fenomeni dalla portata internazionale.
insomma al fredo ed al buio i biondini ci danno dentro e fanno un sacco di musica. sara' la voglia di sfuggire ai lunghi inverni...sara' ad un tenore di vita talmente buono da potersi concentrare nel fare musica a piu' non posso...quello che volete...ma qualche cosa ci deve essere.
voglio togliermi dal terreno insidioso di quelle che possiamo chiamare "cause primigenie" della nascita di una scena: necessiterebbe di una conoscenza approfondita, magari anche in loco delle cose e dei fatti. e forse pure con la storia che li ha visti crescere.
cos'e' che oggi continua ad alimentare una super produzione di band(speriamo non facciano la fine dei lemmings...)?
sicuramente il traino di quelli che "riescono e' essenziale perche' rilascia feedback positivi su tutta la comunita' musicale.
ma se guardiamo attentamente le foto, i report, i siti le interviste di band/etichette/promoter/festival... ecco li forse possiamo trovare un piccolo indizio che potrebbe essere esportabile e fare bene a tutti noi: e' quella cosa che si chiama d.i.y. Do It Yourself!... ho un'idea..me la realizzo da solo...poi vedremo
il mio semplice pomeriggio da ammalato con molto tempo a disposizione, mi ha permesso di vedere che la miriade di band che animano la scena svedese, pubbblica in modo ufficiale release vere e proprie quanto cdr ed mp3 in modo autonomo. molto spesso le label sono cdr label che lanciano gruppi che vanno, crescendo e maturando, a trovare collocazioni più ufficiali. l'aria che si respire e' quella di una consapevole voglia di "essere" e di fare che non si ferma alle prime difficoltà. la gente si rimbocca le maniche, fa il risvolto al blue jeans attilato e si muove, produce i proprimateriali e si prodiga sfruttando al meglio le nuove tecnologie e comunità virtuale per creare connessioni. e poi ci sono tante donne che suonano, una quasi parità tra i due sesi che sa di miracoloso per noi spettatori di vallettopoli.
la lingua non aiuta affatto, sarebbe di certo interessante sapere se la moda e la media degli interventi nelle community online sia come quella italiana che spesso recita pulcinellescamente così:" ho un gruppo... come posso fare per suonare o incidere per una etichetta? devo per forza essere paraculato? averi amici? essere alla moda?"
beh, lasciatemelo dire: per riuscire bisogna avere determinazione e la semplice ambizione di voler realizzare le proprie cose in un modo o nell'altro. se nessuno di "grande" mi aiuta..lo faccio io e magari mi trovo un paio di amici in giro per l'italia per organizzare il mio mondo. e magari tutto questo lo si fa per il piacere di esprimersi artisticamente e non per forza per fare il primo della classe o con il miraggio di diventare un musicista professionista a tutti i costi che vive della sua musica a titti i costi e ripeto a tutti i costi(2).
la musica necissita di passione. qui in italia la passione la si ha per la critica... da altre parti le passioni sono forse piu' freddine,ma si dirigono verso altre direzioni... che a ben guardare sono quelle che fanno si che le scene musicali come quella svedese siano vivaci e vive. due parole che solo a scriverle mettono il buon umore.

note
1- mi complimento con a. pomini, soul punk di lunga data, amante degli avail, che su rumore di settembre con una paio di frasi mette in chiaro molte cose: "e quando diciamo rock indiependentenon diciamo indie declinazione anni 200, diciamo rock indiependente. quello creato dal nulla procedendo per tentativi e contro corrente,con la forza delle motivazioni soltanto.quello con la bava alla bocca ed il rischio al fianco." bravo davvero andrea.
2- non c'e' nulla di male a voler vivere di musica e nel farne una professione. se però è questa la motivazione base che, dopo il primo stupore per lo strumento e il vivere una band, forma le ambizioni di un musicista la strada non sarà certamente in discesa anzi... bisogna preparae le tasche per anni di delusioni.

Commenti:
Oltre al fattore "economico" delle sovvenzioni, che a dir la verità non ho mai indagato a fondo, e a quello "culturale" (cioè il fatto che si fanno molte meno pippe DiY e soprattutto sanno usare i mezzi con creatività), quello che mi ha sempre lasciato a bocca aperta è anche il fattore di consapevolezza puramente "estetica" che hanno là. Mi sono ritrovato a fare discorsi riguardo a musica, gruppi e dischi, in totale sintonia con ragazzini che avevano la metà dei miei anni. Mentre i loro coetanei italiani stanno ancora a suonare le cover di Red Hot Chili Peppers e Nirvana nel 2006. Rispettabile, eh, però l'impressione è anche che qui si cresca più lentamente.
Comunque tra poco basta chiacchiere che sta per arrivare il nuovo ep dei Mixtapes & Cellmates :-)
ciao,
"so called polaroid" (che non ha salvato se stesso, figuriamoci la musica...)
 
svezia rules in my stereo!,
da quando l'Enz ha scoperto Emmaboda!

Mannaggia loro,
son moolto ma moolto
più avanti di noi,
non ci son cazzi!

tommy/meltaus...
 
Mi raccontava Bruno Dorella che una volta erano in giro con un gruppo di norvegesi, tour a due su per quelle lontane lande. Praticamente questi avevano tutta la produzione pagata dallo stato. Ad un certo punto, il furgone s'inceppa. Cazzo facciamo? si chiedono loro. Be', questi non è che chiamano il carro attrezzi locale - erano verso la Germania - ma chiamano il loro referente istituzionale del Comune d'appartenenza e si fanno spedire un furgone nuovo direttamente dalla Norvegia. A spese dello stato ovviamente.
 
Credo che influisca molto anche la formazione musicale, che a quanto mi raccontavano degli amici norvegesi è parecchio sviluppata in Scandinavia. Le scuole dedicano molto tempo all'insegnamento della musica, e sono dotate di strumenti e aule a disposizione per gli studenti. Fra i tanti fattori, anche questo...comunque, post molto interessante. ciao!
 
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