lunedì, dicembre 12, 2005
Mogwai-Mr.Beast
cestinare il prossimo album dei mogwai al grido " son sempre loro" sarebbe cosa facile, ingiusta e stupida. ovvio che son sempre loro, che cavolo di "critica" è? qui, ad arrabbiarsi, non è un fan sfegatato che soffre di cecità da idolatria. per nulla affatto, son cose che si lasciano ad altri. "mr. beast" si appresta ad essere l'ennesimo buon lavoro di mogwai. che come sempre marcheranno uno scarto rimanendo fedeli a se stessi. era un po' la cosa che facevano gruppi tipo i fugazi(gruppi seri, insomma): tanti dischi, che se ascoltati uno appresso all'altro si somigliano molto, ma ripresi col tempo si scoprono in tutta la loro diversità entro una cifra stilistica comune. non e' cosa da poco rimarcare cio' che si è album dopo album, passo dopo passo, senza rimanerne schiavi( e detto da me potrebbe far maliziosamente sorridere qualche sciocchino ed anche qualche coglione-mettiamo così i punti e le virgole).
tornando a "mr beast": e' un album hardcore. si ascolti "glasgow mega-snake", dove il basso corre e corre come mai prima su un midtempo preciso, chitarre granitiche che sfrecciano e si scontrano tra loro: nel 2005, questo e' l'hardcore, ancora una musica coraggiosa che chiede tutto alla "pancia" per correre piu' veloci di quello che sta attorno e rischia di schiacciarci. "folk death 95" e' un nuovo classico per la band scozzese, potrebbe essere un pezzo scritto all'epoca di happy song, ma non lo e', di nuovo le chitarre a segnare uno scarto con quel passato, nei fraseggi distorti, dove spesso sono dissonanti e rigorose come mai prima.la voce di barry ci accompagna nel cuore del disco: "travel is dangerous", pezzo dalla violenza inaudita e trattenuta, pronta esplodere per poi collassare sulle delle chitarre mai cosi disperate al limite della fine del mondo, le esplosioni finali di "zabrinskie point". si ha la sensazione che le corde possano spezzarsi da un momento all'altro, pronte ad esplodere in mille sentimenti, ma proprio nel momento in cui tutto sembra elevarsi, pronti per il boato finale tutto lascia il posto ad una calma apparente, precaria, malata, "interrotta". come questi giorni, "the war is over" ha detto un coglione. in quel pezzo si trova il senso di un album, di una band, il senso dell'ascoltare musica chitarristica nel 2005, anzi nel 2006 quando l'album uscira'.
ci sono altre canzoni che meritano una segnalazione. "acid food" la miglior ballad post "darklands"(jesus and mary chain) per drum machine, voce e lap steel. "friend of the night" è il pezzo che i trail of dead cercano di scrivere da quando hanno velleità gotico-barocche.
il tutto e' chiuso da "we're no here", una ballad doomy e sabbatiana devastata da feedback che la sporcano e ne fanno un piccolo incubo di violenza implosa.
i mogwai del 2006 che verrà sono un gruppo hc. che a ben vedere è quello che sempre son stati. estremisti del sentimento mentre a londra si brinda a champagne ed paillette punk all'ombra delle passerelle.
maxcar offre "travel is dangerous"
stereogum "glasgow mega-snake"
tornando a "mr beast": e' un album hardcore. si ascolti "glasgow mega-snake", dove il basso corre e corre come mai prima su un midtempo preciso, chitarre granitiche che sfrecciano e si scontrano tra loro: nel 2005, questo e' l'hardcore, ancora una musica coraggiosa che chiede tutto alla "pancia" per correre piu' veloci di quello che sta attorno e rischia di schiacciarci. "folk death 95" e' un nuovo classico per la band scozzese, potrebbe essere un pezzo scritto all'epoca di happy song, ma non lo e', di nuovo le chitarre a segnare uno scarto con quel passato, nei fraseggi distorti, dove spesso sono dissonanti e rigorose come mai prima.la voce di barry ci accompagna nel cuore del disco: "travel is dangerous", pezzo dalla violenza inaudita e trattenuta, pronta esplodere per poi collassare sulle delle chitarre mai cosi disperate al limite della fine del mondo, le esplosioni finali di "zabrinskie point". si ha la sensazione che le corde possano spezzarsi da un momento all'altro, pronte ad esplodere in mille sentimenti, ma proprio nel momento in cui tutto sembra elevarsi, pronti per il boato finale tutto lascia il posto ad una calma apparente, precaria, malata, "interrotta". come questi giorni, "the war is over" ha detto un coglione. in quel pezzo si trova il senso di un album, di una band, il senso dell'ascoltare musica chitarristica nel 2005, anzi nel 2006 quando l'album uscira'.
ci sono altre canzoni che meritano una segnalazione. "acid food" la miglior ballad post "darklands"(jesus and mary chain) per drum machine, voce e lap steel. "friend of the night" è il pezzo che i trail of dead cercano di scrivere da quando hanno velleità gotico-barocche.
il tutto e' chiuso da "we're no here", una ballad doomy e sabbatiana devastata da feedback che la sporcano e ne fanno un piccolo incubo di violenza implosa.
i mogwai del 2006 che verrà sono un gruppo hc. che a ben vedere è quello che sempre son stati. estremisti del sentimento mentre a londra si brinda a champagne ed paillette punk all'ombra delle passerelle.
maxcar offre "travel is dangerous"
stereogum "glasgow mega-snake"
Commenti:
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in tema: a me la definizione hardcore non piace. mi fa venire i brividi, mi da un senso di metallo, tatuaggi e scheletri. ma io non capisco nulla di musica. però lasciamelo chiamare postrock, parola a cui sono affezionato. poi se è sbagliata non importa.
off topic: a milano un mercoledì al mese? e dove? quando? perchè? non avvisi? qui al tuo prossimo passaggio si organizzano festini, sit-in promozionali, passeggiate a dorso di vespa, tornei di dama e cena tutti assieme. voglio sapere quando sarà la prossima volta.
abgely
off topic: a milano un mercoledì al mese? e dove? quando? perchè? non avvisi? qui al tuo prossimo passaggio si organizzano festini, sit-in promozionali, passeggiate a dorso di vespa, tornei di dama e cena tutti assieme. voglio sapere quando sarà la prossima volta.
abgely
hardcore=minor treath
no scheletri. no pesantezza. solo urgenza espressiva. e poi si deve essere elastici con i termini le categorie i pesi e contrappesi.
hardcore=unbroken
sano metallo fatto da non metallari. nervi scoperti.
a milano ci si viene a lavorare...
no scheletri. no pesantezza. solo urgenza espressiva. e poi si deve essere elastici con i termini le categorie i pesi e contrappesi.
hardcore=unbroken
sano metallo fatto da non metallari. nervi scoperti.
a milano ci si viene a lavorare...
sei iper-reattivo nel rispondere ai commenti. questo è divertente. è un po' come chattare. le tue precisazioni terminologiche mi risultano indispensabili, grazie. il tuo stachanovismo mi rattrista un po' :(. a presto comunque.
abgely
abgely
ehilà, grazie per l'anteprima mogwai...è un po' che aspettavo una tua sortita sull'argomento....corro a sentirmi gli assaggi..
Esce un tuo brano solista? Di cosa si tratta? Sono curioso...
ciao
C.
Esce un tuo brano solista? Di cosa si tratta? Sono curioso...
ciao
C.
cacchio jukka...che bella recensione...a me da quello che hai scritto, ispira un sacco..
anche marco, se non fosse tanto zuccone, dovrebbe leggere le tue parole...sarebbe meno in tensione e sclerato :-)
anche marco, se non fosse tanto zuccone, dovrebbe leggere le tue parole...sarebbe meno in tensione e sclerato :-)
Glasgow Mega-Snake è il miglior pezzo della storia della musica. Io l'ho ascoltato 57 volte nelle ultime 10 ore. Purtroppo, per parlarne "ai lettori" devo aspettare Marzo... ma vedrai che il nome Unbroken salterà fuori!
Io spero che quando li vedi a Londra, John finisca di suonarla lanciando la chitarra a 10 metri di distanza e che Stuart dia fuoco alla Telecaster e Barry se ne vada bevendo una bottiglia di Gin a collo e Domenic... boh... Domenic può fare quello che vuole.
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Io spero che quando li vedi a Londra, John finisca di suonarla lanciando la chitarra a 10 metri di distanza e che Stuart dia fuoco alla Telecaster e Barry se ne vada bevendo una bottiglia di Gin a collo e Domenic... boh... Domenic può fare quello che vuole.
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