domenica, settembre 11, 2005

never forget!

no, e' impossible dimenticare dischi del genere.
anzi band del genere.
eh si parlo degli slowdive.
caomplice un sentore di autunno ormai indissolubile. ma riaffrontare nuovamente l'intera discografia degli slowdive(cosa che faccio puntulamente ogni mese se non ogni due settimane) mi porta ogni volta a dire: che gruppo cazzuto.
chi sa la storia degli slowdive si ricordera' che furono incensati ancor prima di pubblicare il lor primo album, giovanissimi con articoloni e feature sull'nme...la partecipazione a reading con un solo 12" fuori.... insomma un inizio fulminante...che contrasta con un fine carriera dei piu' tristi: pygmalion non fu pure recensito dallo stesso nme...non parliamo di una recensione molto negativa, ma del semplice fatto che fu totalemente ignorato.
se avete la mia eta', ovvero siete nati nella meta' dei 70 e gia' in giovane eta' vi siete appassionati di musica altra, forse non avete mai ascoltato gli slowdive, perche' troppo "inglesi" (ma non britpop) e cmq perche' obnubilati da quel fenomeno generazionale chiamato grunge, proveniente dalla ben piu' influente america e a tasso testosteronico roittoso molto piu' elevato. gli slowdive, ed e' giusto dirlo, trasmettono un senso di teenage agnst pari a zero. nessun instinto di ribellione esce dalle loro stiratissime chitarre o dai loro capelli sugli occhi e le spalle curve. anche i nirvana avevano spalle curve e capelli sporchi sugli occhi, ma poi si facevano male sul palco, e stavano male in un altro modo...avevano tutto un carico di ribellione e di rabbia compressa, di adolescenza inesplosa di nichilismo da quinta ora....con u appeal molto piu' alto.
perche' identificarsi con dei giovanotti semplicemnte pacati e tristi inglesi quando era possibile identificarsi con ben piu' tristi ma riottose anime in pena americane?
forse per la musica...

quella degli slowdive e' sublime.
il loro primo album non e' mai stato il mio preferito. ho sempre avuto il difetto di considerarlo troppo gotico. ok, c'era catch the breeze, l'anthem che me li ha fatti scoprire, roba da stendermi al tappeto. ma tutto il resto era ancora troppo legato a certe cose 80 che alla fine io non ho mai amato troppo...ad esempio i coctou twins....pero' sbagliavo.
just for a day, ci parla di un gruppo inglesissimo nei riferimenti che si affranca da una tradizione, prendendo in prestito qualche suggerimento, scrivendo una serie di canzoni incredibili. come incredibili sono le chitarre di neail halstead e christian saville(se vogliamo pure rachel goswell): sono uniche pure nel panorama "shoegaze", inconfondibili, un trademark.
non mi credete giustamente, perche' qui scrivo da fan. e un fan non e' mai obbiettivo. allora date un ascolto a pezzi come la sopracitata catch the breeze o waves o primal o ballad of sister sue...brighter...celia's dream ....insomma date un ascolto a questo album... ne vale la pena.

potri parrlare pure degli altri due album e di come arrivarono alle miei orecchie...ma lasciamo questo....
al prossimo autunno e quello ancora a venire...

Commenti:
Magnifici gli slowdive! Scoperti da poco perchè obnubilato (più dal britpop che dal grunge, però!) ma già amati intensamente. Preferisco souvlaki a just for a day ma mi riprometto di riascoltarlo nella prossima rainy season!
Non conosco l'ultimo disco. Sai se si può ancora trovare?

buon inizio d'autunno!

carlo
 
ah....direi difficile trovare pygmalion...
io dovrei averlo preso in offerta non so dove a 3 mila lire...anzi
2900... cosi tanto per la precisione.

souvlaki si apre con "alison", la meglio canzone di tutti i tempi..
 
quella dei Pixies, però...
 
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