giovedì, maggio 12, 2005

post punk... not diet!

nel momento stesso in cui mi arriva la prima accosa di esser diventato un blogger decido di intreprendere un sentiero alquanto impervio. o almeno cosi' potrebbe essere. il titolo del post parla chiaro. quella bellissima e variegata dieta che fu, e tuttora e' per il sottosrcitto, la galassia del dopo punk. quello che successe subito dopo la punk explosion nel panorama musicale. credo possano definirsi davvero anni eccezionali ed unici. sulla loro irripetibilità non mi pronuncio. rimango cmq sia un'inguaribile utopista, ancora pronto ad aspettare la bomba che scoinvolgerà il mondo della musica. ma fino a quel momento...ricordi.

proprio in questi giorni mi e' arrivato un libro che cerca di ricostruire la storia della scena musicale tra il 78 e l'84. "Rip It Up and Start Again: Postpunk 1978-1984" di Simon Reynolds. critico preciso intelligente e moderno nelle sue analisi. scorrendo la discografia stilata da reynolds appare da subito evidente il perche' furono importanti quegli anni: una quantità di band dallo stile unico difficilmente rintracciabile in seguito. forse fu davvero l'ultima grande esplosione, l'ultimo vero momento in cui "masse" di gruppi reinventavano stili e strumenti iniziando a contaminare e a portare nel mondo delle chitarre gli strumenti elettronici. ed ancora di piu' mi piace pensare a quel periodo come figlio del punk, che aveva appena sepolto i mostri del rock come unico e possibile riferimento.

oggi diventa difficile parlare dell'epopea new wave. attraversiamo un periodo in cui c'e' stato un forte richiamo nei suoni e nell'estetica passata da parte di gruppi di giovani rockers. qualche esempio è ben fatto, qualche altro totalente privo di genuinità e fatto pure male. ma sinceramente questo recupero acritico di quelle sonorità non mi dispiace. sia mai...preferisco uan band che cita i gang of four ad una che roccheggia come i led zeppelin. ed ad un'ascolto superficiale molte di queste nuove produzioni sono decisamente gradevoli.
ma il punto della mia soddisfazione oggi e' un altro.
ad esempio la riscoperta su grande scala di quelle musiche, porta vantaggi e momenti di piacere non secondari anche per i "puristi" e gli interessati"no perdietempo".
un libro come quello di raynolds esce solo oggi forse grazie anche al richiamo mediatico che si è fatto intorno ad una determinata fase musicale. e non un male. e' un libro completo che potrebbe portare interesse anche verso titoli che ancora non godono delle luci della ribalta.
ad esempio una label come la ltm, incredibilemente attiva nel recupero del catalogo minore della factory, puo' permettersi di stampare solo ora dvd con concerti contenenti i live che non abbiamo potuto vedere a suo tempo per limite di età, oltreche' ad ampliare il numero di ristampe. gemme introvabili da anni, sono ora facilmente acquistabili per soli 10 euro, non e' piu' necessario farsi fottere moneta ai maledetti mercatini dell'usato o del disco da collezzione(pessima roba!). la Domino dopo il successo dei franz ferdinand si appresta a pubblicare una retrospettiva dei mitici Orange Juice, gruppo legato alla Postcard records, capitale per le sorti della seguente scena di glasgow in quanto prime mover. insomma si remette in circolo tutto un movimento di chiacchere e ristampe che potrebbero portare a scoprire molte persone ottima musica da troppo tempo relegata al dementicatoio, o al semplice bidone della spazzatura in cui gli anni ottanta sono stati gettati via in toto- so che non e' vero, e che fino adesso la maggior parte dei rispolveri è andata a scapito della qualità', con un ripescaggio del lato estetico peggiore.

l'unica cosa che un po' mi spaventa sono i cartelloni come quello del primavera festival di barcellona: human league(ma che parte del loro repertorio faranno?!?!?), gang of four, echo and the bunnymen, television personalities, psychic
tv, new order( se ci aggiungiamo pure i wedding present...che non troverebbero in verità spazio in questo post) ci dovrebbe far prouccupare per la mancanza di band odierne capaci di catalizzare attenzione.

cmq andra' a finire ho un bel libro in casa, qualche ristampa interessante da comperare e


col cazzo che mi perderò un concerto dei new order in estate.

Commenti:
lo dici anche tu. Il libro di reynolds, ristampe ecc.ecc. La nouvelle vague di cloni più o meno dignitosi ha aperto le porte ad una riscoperta (bene), ma questa riscoperta potrebbe far abbassare ( e di molto)il valore di chi oggi passa come fenomeno. Ed è un bene anche questo, ma forse sarebbe ora di eliminare i superlativi per certa attualità (lo so, lo so... io i superlativi li uso...)

el boosca
 
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