giovedì, maggio 12, 2005

marsen jules - herstlaub (city centre offices)

Ho un ricordo di martin juls abbastanza vago. non posso dire di conoscerlo, ma di averlo conosciuto si. un paio di anni mi capitò, anzi ci capitò come gdm, di andare a suonare in quel di dortmund. il locale si chiamava cosmotopia. un club decisamente piccolo, molto cotton club all'apparenza, decisamente demode'. un qualcosa al limite tra il sopracitato cotton club, ifnluenze mediorientali, al bar notturno da provincia americana alla twin peaks e un piccola spruzzata new age. insomma, l'arredatore doveva avere una bella confusione in testa. il gestore era questo ragazzone decisamente alto con una flemma micidiale. una delle presone piu' tranquille della storia. cosi sembrava. un onesto cazzone con un locale bizzarro per le mani ed una programmazione alquanto particolare. suonare in un locale che prevede la serata reggae mi incute sempre un creto timore. ok ma torniamo ai fatti.
quella sera suonammo con i dictaphone, superlativo gruppo di cui non staro' in questa sede a dilungarmi sulla bonta della proposta. le caratteristiche del posto presero sempre di piu' il soprevvento su di noi e credo che tutti ne fummo influenzati. la performance dei dictaphone ci smollò in pieno twin peaks...io mi sono davvero guardato due o tre volte in cerca di un nano con la parlata al contrario. ed io finii a suonare due pezzi sdraiato su dei tappeti simil iraniani. gli spettatori, una 50ina di ragazzotti e ragazzotte tutti molto educati, seduti a gambe incrociate attenti al concerto come poche volte.insomma una sorta di bolla temporale. il dopo concerto fu alquanto strano, un dictaphone completamente sbronzo decise quella sera che voleva bene a tutto il mondo e noi ad allontanarlo dal cathering rimasto che consumavamo da sdraiti, sui tappeti...come a damasco. il padrone del locale si piazzo' dietro la consolle e tutta la notte guido i nostri ascolti con una selezione decisamente miracolosa. mi son sempre chiesto che fosse la roba che girava sui piatti o nel lettore... poi vidi che faceva tutto con un laptop. eravamo immersi in suoni liquidi di violini campionati e messi in loop in modo talemente epico, immenso e come dire romantico da metterti al tappeto ...ecco romantico...da romaticismo, copio e incollo da un qualsiasi dizionario di arte online...: "In Germania Caspar David Friedrich (Greifswald, 1774 - Dresda, 1840) è ritenuto un grande paesaggista, nel senso che fa convivere l'uomo con la natura: nel paesaggio egli esprime la ricchezza dei suoi sentimenti, la solitudine dell'uomo, la sua angoscia di fronte al mistero; nella natura egli coglie il <>, cioé il senso di sgomento che l'uomo prova di fronte alla grandezza della natura.Poiché l'uomo, nella concezione romantica, è immerso nella natura, il paesaggio diventa uno dei temi preferiti: non il paesaggio riprodotto con lucida oggettività, ma quello vissuto intimamente dal pittore.
beh ecco tornado con la memoria a quella sera forse assistevamo ad uno show segreto e del tutto particolare di marsen jules:martin juls, il ragazzone alto con i capelli ricci, gestore del cosmotopia di dortumnd. oggi mi ritrovo in mno il suo cd. immensamente bello e malinconico come solo il ricordo di quella fantastica serata puo' essere.

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